Alcuni anni fa, al primo incontro della prima annualità, Marco improvvisamente disse: «La mia speranza con Darsi Pace è quella di rimuovere e di aver già rimosso qualche tonnellata di dolore dall’anima e dal corpo degli umani».
Ricordo bene la mia sorpresa, accompagnata da grande ammirazione e gratificazione, nel sentire parole così forti, ma al contempo così sincere, così semplici, piene di tutto ciò che da sempre parla nel più profondo di me. L’obiettivo costante del nostro cammino è infatti quello di imparare a rinunciare a tanto dolore e tanta pesantezza inutili. In altre parole: imparare che, già ora e se lo vogliamo, possiamo stare molto meglio, fare a meno di tanta sofferenza alla quale – nella nostra vita quotidiana – siamo perlopiù rassegnati.
Ci adattiamo cioè alla nostra condizione di miseria, di alienazione, in fondo di disperazione, costruendoci addirittura la nostra identità, le nostre convinzioni, la nostra percezione delle cose.
Ma così facendo non ci rendiamo conto che stiamo distruggendo il mondo e noi stessi, precipitandoci in un vortice ormai insopportabile di smarrimento e insensatezza. È proprio a questo livello, molto umile e al contempo radicale, che Darsi Pace cerca di intervenire, insegnandoci a ricalibrare gradualmente il nostro modo di vivere e di essere umani in questo terribile, straordinario tempo storico.
Perciò noi amiamo dire che questo percorso è il frutto di una scelta di gusto: si tratta di un moto interiore e poetico che ci spinge a intraprendere un certo cammino di vita piuttosto che un altro. Insomma, una presa di responsabilità verso il mistero che noi stessi siamo, una decisione che ci assumiamo in ogni momento sulla nostra esistenza, coscienti delle implicazioni profonde che ha non solo su noi stessi, ma sull’ambiente e sul cosmo in cui siamo inseriti.
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Pertanto, in vista del nuovo incontro inaugurale della prima annualità, che avverrà domenica 8 ottobre alle ore 10:00, nell’Aula “Paolo VI” dell’Università Pontificia Salesiana (Roma), insieme a Francesco Marabotti abbiamo deciso di avviare un ciclo di dirette Facebook che a partire da domani – martedì 12 settembre alle 18:30 – per tutti i martedì fino al 19 dicembre, ospiterà ogni volta due praticanti che condivideranno le proprie risonanze sul cammino finora svolto in Darsi Pace.
Sarà un’occasione per tutti noi di ritrovare il filo del discorso, di rilanciare i nostri gruppi nella grande avventura dell’anno 2023/24, che si prospetta già carico di nuove sfide e orizzonti di crescita imprevedibili.
Queste dirette sono anche un invito a iscriverci o a reiscriverci alla nuova annualità, in fedeltà al nostro anelito più abissale di vita e di rivoluzione di questo mondo. Mai come ora la nostra azione è stata tanto politica quanto spirituale nello stesso tempo, e questo proprio perché i tempi stringono in modo sempre più estremo.
Per chi non ne fosse ancora a conoscenza, ricordiamo che l’iscrizione ai gruppi è sostanzialmente gratuita, prevedendo solamente una quota associativa di 200 euro con possibilità di riduzione, di annullamento, o di donazione libera anche maggiore. Per iscriversi è sufficiente accedere al nostro sito, https://www.darsipace.it/, cliccare in alto sulla finestra “Lavoro dei gruppi” (https://www.darsipace.it/lavoro-dei-gruppi/) e di qui ancora su “Corsi Regolari” (https://www.darsipace.it/corsi-regolari-2/). In questa sezione è possibile trovare tutte le indicazioni e condizioni dettagliate dell’iscrizione, compreso il modulo online (http://www.darsipace.it/gruppi-darsi-pace-iscrizioni/) da compilare e inviare separatamente rispetto al versamento (che può essere effettuato a rate o intero, in forma contante o digitale).
Iscrivetevi! Iscriviamoci! Perché Darsi Pace non è un “club” culturale-spirituale come troppi altri, nel quale si entra in via esclusiva o per solo interesse personale. Il nostro movimento è in se stesso e letteralmente un laboratorio di nuova umanità, un esperimento reale e immediato (per quanto graduale) di sostanziale trasmutazione del mondo e dell’essenza umana.
La vera umiltà implica e comprende in sé le più grandi ambizioni che si possano immaginare: in questo caso, essere gli apri-via del futuro antropologico della terra, incarnarne ORA la direzione e lo spirito ben preciso, sempre ricevuto e sempre riconquistato.
Questa e non altra è la temperatura fondamentale del nostro lavoro. Questo e non di meno è il livello di esposizione al Fuoco cui ci sottoponiamo, nella speranza di vedere già oggi in noi – fisicamente e mentalmente – il frutto della piantagione rigenerata della nostra anima in travaglio.
Vi aspettiamo domani alle ore 18:30 sulla nostra pagina Facebook (che sarà con Marco Guzzi, guidata da Francesco Marabotti), e soprattutto l’8 ottobre alle ore 10:00 per il primo incontro della nuova annualità! A presto! –
Ci sarò sicuramente perché ne ho compreso il profondo significato
Ciò che voi fate è unico e soprattutto non a scopo di lucro
Io mi sono iscritta ma essendo imbranata con il telefonino non sono sicura di aver allegato il modulo in maniera giusta
Ho chiesto conferma ma le mail mi tornano indietro
Cara Franca, ci sono stati alcuni problemi con la posta, ma se hai inviato una mail vedrai che quanto prima riceverai una conferma.
L’accesso al sito riservato dell’annualità richiesta verrà dato una volta che, oltre all’invio del modulo, viene versata la quota di partecipazione (a meno che non si chieda un’agevolazione).
Benvenuta nei Gruppi Darsi Pace!
Paola
Grazie caro Luca.
Leggendoti capisco ancor meglio la portata “culturale” immensa dell’approccio Darsi Pace: sinteticamente, “come ti senti?” invece (o comunque prima) di “come la pensi”. Cambiando il punto di appoggio, la pietra angolare, cambia tutto poi. E avendolo appena percorso tutto, lo sviluppo del settennio Darsi Pace è estremamente preciso e congruente con l’approccio iniziale. Niente teorie inutili (quelle utili, sì: perché non si costruisce sull’aria), ma “imparare a rinunciare a tanto dolore”.
La Cura, innanzitutto.
Per questo Darsi Pace è irresistibilmente moderna.
Fin dal nome.
Come ben dici, una scelta di gusto.