Da un certo punto di vista, verrebbe da dire, ma che cosa c’è da festeggiare?
La guerra è ormai lo scenario quotidiano in cui si muove l’informazione dominante, dopo tre anni di emergenza pandemica…
Le condizioni economiche peggiorano, e l’Istat ci dice che sei milioni di individui vivono in condizioni povertà assoluta, di cui un milione sono bambini. A livello ecologico assistiamo a fenomeni sempre più estremi, e così via …
Ma allora, diteci, che cosa c’è da festeggiare?
Si è vero, se restiamo nell’ordine del discorso dominante, non c’è proprio niente da festeggiare, anzi, c’è da avere paura. E tutti noi rischiamo di restare avviluppati e impaludati in una sorta di clima di rassegnazione e accettazione passiva di questo stato di cose.
L’unica via di uscita è perciò in un rovesciamento, nel rovesciare cioè anzitutto questo ordine del discorso che è un ordine psico-politico, nel capovolgerne completamente i presupposti e le logiche di fondo.
Smascherarne le falsità, le menzogne, le ingiustizie, le patologie, mostrare tutta la sua sterilità creativa, culturale e politica, tutta la sua impotenza
e Inaugurare Altro.
È questo Nuovo Inizio la vera Festa, e cioè rinascere come soggettività libere e come individualità in relazione, che possono rovesciare questo mondo, per una vita più felice, più sensata e più ricca.
Vi aspettiamo perciò a Palermo, al Teatro Don Bosco (Villa Ranchibile) e in diretta streaming sulle nostre pagine Marco Guzzi e Darsi pace, a partire dalle ore 17.30.
Con questo grande evento risaliremo la spina dorsale dell’Italia, per rilanciare una nuova grande stagione di eventi, di incontri indispensabili, di riflessioni ma anche di aperture spirituali, di pensiero ma anche di canto liberatorio.
A questo link trovate l’evento facebook:
https://www.facebook.com/events/241352425226040/
A questo link trovate tutti i nostri prossimi appuntamenti.
https://www.darsipace.it/lefestedellanuovaumanita/
Perché è ora, da un capo all’altro della nostra bella penisola,
di dire, che Grazie a Dio, questo mondo può essere rovesciato!
Sì, rovesciare, smascherare, “inaugurare altro”.
Nel groviglio di politiche globali volte alla supremazia economica, con la guerra e con l’inebetimento delle masse attraverso la disinformazione, noi crediamo che si può uscire da queste trappole facendo un salto verso l’alto.
Le atrocità di Hamas contro il popolo ebraico e Israele hanno scatenato un’altra guerra.
E’ vero che c’è da aver paura, ma la logica interna della guerra rende insostenibili due guerre contemporaneamente.
E i fatti ci stanno già mostrando che non ci sono armi e munizioni a sufficienza per combattere contro l’invasione dell’Ucraina e al tempo stesso contro le minacce della feroce teocrazia iraniana che sostiene Hamas ed Hezbollah.
In questo caso l’eterogenesi dei fini fa in modo che, detto semplicisticamente, “chiodo scaccia chiodo”, per cui dovranno necessariamente essere ridotte le forniture di armi all’Ucraina.
E quindi la guerra tra fratelli russi ed ucraini dovrà ridursi: questa è cosa buona oggettivamente, anche se non accade per ragionevolezza né per rifiuto della logica bellica.
Ma la questione palestinese ora è gestita da organizzazioni terroriste islamiste che hanno la guerra come loro motivazione e strumento per risolvere i conflitti.
E’ duro e amaro ma non si può fingere di non sapere che culturalmente gli islamici sono educati da testi sacri alla guerra santa che esclude la pace con gli infedeli e accetta al massimo la tregua.
E di conseguenza Hamas ed Hezbollah politicamente non solo accettano ma impongono la guerra, e guerra di sterminio che promette il paradiso ai combattenti e li spinge alla morte e al suicidio.
Queste parole non sono punti di vista o giudizi, ma semplicemente dati di fatto di oggi come da secoli.
Allora cosa può fare chi è contro la guerra ma ha di fronte un nemico che ha fatto la scelta esistenziale della guerra?
In questa condizione cosa possiamo fare noi che amiamo la pace e vogliamo costruirla?
La conversione del nostro io bellico e la preghiera sono il massimo contributo possibile?
Nel nostro percorso iniziatico io sono certo che anche se non è sufficiente questo è sicuramente un contributo reale, concreto e potente.