Mi è stato detto che esiste una Porta, attraversata la quale io posso conoscere la verità. Allora ho cercato di trovarla e, quando l’ho attraversata, ho incontrato il mio nemico: l’immagine di me stessa e quella del mondo, governate entrambe dalla legge di necessità e di causa-effetto: ti ammali – soffri; sbagli – paghi; sei debole – soccombi; sei forte – vinci, ma comunque vada, morirai. Alla fine, quindi, non vince nessuno, se non la morte.
Allora, in che senso “abbiamo già vinto“? Quando è accaduto? Chi sei tu, oh mortale, per dire una tale follia?
“Io sono la via, la verità e la vita“.
Se questa è vera-mente la voce della vita, di cui tutti siamo irrimediabilmente assetati, e se questa voce ci chiama, dobbiamo allora imparare a conoscere chi e che cosa, quali dinamiche psichiche e sociali, politiche ed economiche, vogliono vincolarci al potere della morte. In poche parole, quali sono i nemici che assediano la Fonte della Vita?
Solo noi umani possiamo riconoscerli, perché solo a noi è data la capacità riflessiva della coscienza: quella Luce del mondo che tutte le tradizioni iniziatiche della terra hanno custodito e tramandato fino a noi; la Luce che smaschera tutte le resistenze guardandole come tali, denudandole e indebolendone il potere. Soltanto questa Luce, che abita in ciascuno di noi, ha l’autorità per dichiarare “Io ho vinto il mondo“, invitandoci, uno per uno, a vedere che la morte non ha l’ultima parola.
Dopo Palermo e Piacenza vi invitiamo al secondo dei quattro eventi più importanti di Darsi Pace, per condividere con voi l’Evento sempre atteso da tutti noi, ma che è già qui, ora!
Vi aspettiamo numerosi
SABATO 18 NOVEMBRE ALL’AUDITORIUM SAN LEONE MAGNO, VIA BOLZANO 38, A ROMA, ALLE 17:30.
Sarò con voi. Arrivo dalla Sicilia
Cara Ida, ti ringrazio per la tua testimonianza, che ho trovato umile, onesta ed autorevole al tempo stesso.
L’ho ascoltata con interesse. Come pure quella di Gabriele, diversa nei toni e negli argomenti ma parimenti significativa.
Ma il pomeriggio è stato tutto interessante, ben introdotta dalle note di Giorgia L’intervento preciso e lucido di Marco, subito dopo. Finalmente un ambito in cui tutti sono chiamati, senza incastrarsi in questioni “credo non credo” che molto abilmente e direi con grande carità per chi ascoltava, Marco ha dribblato.
Mi sono commosso quando ha ripreso il brano di Etty riguardo il giovane soldato tedesco. È una parte che mi colpì moltissimo quando lessi il suo Diario, a cui arrivai proprio tramite Darsi Pace. Una delle letture più significative che ho fatto in assoluto, direi. E che la nuova umanità nella sua festa, che è sempre un “già e non ancora” si riagganci ad Etty, per me perpetuamente innamorato di questa ragazzetta e della sua visione del mondo, mi pare una delle garanzie più robuste. Insomma, per me lo è.
La canzone di Violeta Parra, per quanto mi suoni familiare in spagnolo, è bella e significativa anche in italiano. Mi parla del mio lontano passato, che torna qui con me, quando ascoltavo gli Inti Illimani che in un brano bellissimo, “La exiliada del sur”, parlavano proprio di lei, in modo così delicato e poetico che non ti puoi proprio scordare.
Credo infine che in questo mondo che è in costruzione ma del quale in queste occasioni sentiamo forte il profumo, anche la scienza avrà un posto più bello e più amichevole di quanto immaginiamo. E sono contento di esserci e di provare a testimoniarlo.