Pubblichiamo il bel dialogo che si è svolto il 26 novembre scorso tra Marco e don Francesco Fiorillo, custode e responsabile della Fraternità Monastero San Magno di Fondi.
In questi giorni di svolta dell’anno, durante i quali la nostra civiltà festeggia da due millenni la nascita di una nuova umanità, possiamo tornare a ricordare a noi stessi qual è il senso della vita e della storia del mondo.
Il bivio tra due traiettorie distinte è sempre più chiaro e ineluttabile e la consapevolezza della radicalità delle opzioni diventa un fenomeno di massa, non più riservato ai soli sapienti e illuminati delle grandi tradizioni spirituali.
Di fronte a una società che ci vuole sempre più frammentati e dispersi, possiamo uniformarci, adeguarci al clima appestato dei discorsi pubblici, dei varietà allestiti per renderci schiavi del consumo e di pensieri bassi e negativi, convinti che tanto non ci siano alternative, oppure possiamo ogni giorno decidere di uscire via dal tanfo che appesta le contrade dell’informazione, e di dare inizio all’esodo dall’Egitto, dal faraone, interno ed esterno, che opprime i nostri cuori.
La lettura apocalittica di questi tempi vertiginosamente accelerati, in cui molte persone vengono sottoposte a prove dure e estreme, ci può infatti aprire ad una decisione radicale, proprio perché l’alternativa è la morte: vite sempre più insostenibili, devastate, addomesticate, terribilmente tristi.
Questa rigenerazione non può più essere pensata come un fatto solo esteriore, che mira ad eliminare i colpevoli, i cattivi di turno, sempre individuati fuori di noi: è necessario attingere nuovamente alle fonti spirituali profonde per poter cambiare il mondo non più da una prospettiva egoico-bellica, ma dall’energia di fuoco che lo Spirito della Pace ha scatenato sul pianeta: è questa la tensione evolutiva a cui connettersi per una rivoluzione misurata e possibile.
È importante perciò sentirci sempre in tensione evolutiva: fare il meglio e fare la nostra parte, ma non da soli. Farlo nella comunità delle donne e degli uomini capaci di rimettersi sempre in cammino, e cioè pronti a rovesciare ad ogni istante la mente egoica, la coscienza ordinaria normalmente identificata e perduta nei suoi contenuti, negli oggetti, nelle sensazioni e nei pensieri che ci attraversano.
La coscienza entra così in conversione ed inizia ad osservarsi, ad illimpidirsi, a diventare innanzitutto una coscienza di sé, recipiente vuoto e disponibile ad essere fecondato da pensieri più felici, da idee areate che donano intuizioni nuove, linfa vitale da portare sulla terra.
Possiamo perciò festeggiare la nuova umanità che già regna e opera nella storia, esprimendo e rendendo popolare e condivisa una cultura rivoluzionaria non violenta, allegra e al contempo critica. E godendo in buona compagnia del cammino di liberazione.
L’uomo nuovo, il Cristo, ci ha promesso la sua gioia e quella pace che il mondo non conosce, ma che la donna e l’uomo spirituali, che si fanno rigenerare dal suo spirito, sperimentano e trasmettono.
Grati di questa inaudita speranza, auguriamo a tutte le amiche e gli amici che ci seguono una Buona Nascita!
Grazie Francesco, Marco e Paola.
Buon Natale!
Bellissimo incontro!
Non trovo alcun commento poichè quanto scritto è veramente intriso di sostanziale profondità, per coloro che ricercano il vero senso dell’esistenza su questo pianeta in questa epoca.
un abbraccio caloroso nonna Gio
Sante Parole carissima Paola!
E Buon Natale a tutta la nostra grande famiglia!
Molto bello questo incontro, Marco lo conosciamo, ma questo sacerdote a una lezione di stile e di concretezza di cui tenere conto.
Grazie perché così ci nutriamo sempre più nell interiorità.