Il 7 Aprile 2024 mi sono battezzato, a 31 anni. Questa decisione è maturata direi soprattutto grazie al mio cammino decennale in Darsi pace, in cui l’esperienza di una trasformazione interiore mi ha fatto conoscere la vita di fede come rigenerazione del mio Io.
Quella che pubblichiamo è la lettera inviata da catecumeno all’arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, di cui un estratto è stato selezionato per la lettura nel Duomo di Milano durante la Traditio Symboli.
A Sua Eminenza Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano
Gentilissimo Arcivescovo,
mi chiamo Francesco Marabotti, ho 31 anni, lavoro nel campo della cultura e della formazione e sto facendo un dottorato in filosofia all’università di Salerno.
Sto dunque avvicinandomi alla data del battesimo alla stessa età circa in cui lo fece Cristo medesimo. I miei genitori hanno deciso di non battezzarci, né a me né a mio fratello, sia per lasciarci liberi una volta divenuti adulti, sia perché entrambi non sono di fede cattolica. Mio padre infatti è ateo, mia madre ha sviluppato una forma di ricerca personale, che l’ha portata in contatto, lungo gli anni, con la psicologia e il buddismo.
Sono cresciuto in una famiglia molto libera culturalmente, e i miei genitori ci hanno trasmesso una passione per la lettura e la conoscenza, attraverso i libri, i film, la musica e il valore della politica.
Fin da ragazzo perciò ho assimilato questo clima, e già molto piccolo ricordo di avere avuto un afflato spirituale, una sorta di connessione con qualcosa che mi guidava, e a cui potevo rivolgermi. Sono comunque cresciuto nell’ambiente dell’oratorio e anche in quello del centro Schuster di Milano, dove ho giocato a calcio dagli otto fino ai ventitré anni.
Allo stesso tempo però, sia per uno spirito mio libero, sia per la cultura che respiravo in casa, critica e in opposizione con la Chiesa come istituzione, negli anni del liceo mi sono sentito molto in contrasto con l’ambiente ecclesiale, e anche con uno spirito che ho sempre percepito un po’ di chiusura mentale.
Sarò franco, gentile Arcivescovo, per me la Chiesa, l’oratorio e tutto un certo modo di vivere la spiritualità cristiana, mi suscita ancora una grande resistenza e diffidenza, vedendo all’opera tante volte più una rappresentazione che una realizzazione dei misteri, e al contempo più il mantenimento di uno status quo, che una reale esperienza di Dio e di espansione gioiosa della propria esistenza.
Mi spiace se sono franco e diretto, ma mi hanno detto di essere sincero in questa lettera, e pertanto non posso non dire quello che penso. D’altronde, se comprendo bene il Vangelo, anche Gesù era abbastanza suscettibile nei confronti di una spiritualità spesso più esteriore e formale che realmente trasformativa, terapeutica e rigenerativa…
E allora Lei mi dirà…“ma perché hai deciso di battezzarti se la Chiesa non ti piace…?”
A ventuno anni, nel 2013, entrai in una crisi esistenziale molto difficile, i miei genitori si separarono ed io mi lasciai con la ragazza di allora. Il mondo universitario era ben diverso da quello liceale, e mi trovavo spaesato e senza una direzione. Dopo alcuni anni felici e spensierati, stavo iniziando a fare i conti la realtà della vita adulta, e a vedere i limiti di uno stile di vita in fondo caotico e privo di orientamento.
In quel momento, mentre facevo un corso su Heidegger all’università di Filosofia, mi sono imbattuto nei video di Marco Guzzi, filosofo e poeta, e docente all’Università Lateranense e Salesiana. Fu un incontro decisivo, perché incontrai un vero e proprio maestro, che mi aprì ad un nuovo cammino esistenziale. Marco Guzzi infatti ha creato nel 1999 i gruppi Darsi pace, che sono un cammino di ricerca interiore, il cui nucleo spirituale è cristiano. Nei gruppi vengono insegnate delle pratiche interiori come la meditazione e un lavoro di auto-conoscimento psicologico, sulle proprie ferite infantili, sulle emozioni e sull’emersione dei propri talenti.
È un cammino che mi ha cambiato la vita. La pratica interiore mi ha aperto ad una esperienza spirituale reale e trasformativa. Lo stato di silenzio e di presenza mentale a cui porta la meditazione di tradizione orientale, affine a quella dell’esicasmo, è cioè per me la pre-condizione di un cambiamento del mio stato di coscienza, spesso irretito nei pensieri ricorsivi e in quella che San Giovanni chiama la concupiscenza, ovvero l’attaccamento dell’Io alle cose del mondo. Il passaggio dall’uomo vecchio all’uomo nuovo è cioè il grande dono di ricerca quotidiana che questo cammino mi ha donato.
Assieme a ciò, grazie anche alle riflessioni di Marco Guzzi e alla ricerca portata avanti negli studi filosofici (mi sono laureato in Magistrale nel 2018 con una tesi su Martin Heidegger), ho ricompreso il valore del cristianesimo anche rispetto alla storia occidentale, e cioè di come tutti i valori in cui credo e che hanno plasmato la nostra civiltà, come libertà, uguaglianza, fraternità, difesa dei più deboli, sono fioriti sul terreno della rivelazione ebraico-cristiana.
Questa per me è stata una progressiva scoperta di come il cristianesimo non sia solamente “una religione” accanto alle altre, ma, per un usare un’espressione un po’ forte, una rivelazione dell’identità umana, una pedagogia in cui lentamente stiamo passando da un modo di esistere come esseri umani ad un altro, tendenzialmente più relazionale e meno egoico-bellico, per come invece si è strutturata l’intera storia delle civiltà lungo i millenni. Il cristianesimo è cioè una rivoluzione antropologica che ha cambiato la storia del mondo negli ultimi duemila anni e della quale io stesso faccio parte.
Questo approccio più illuminato sulla storia del cristianesimo mi ha portato a cambiare prospettiva anche sulla Chiesa come istituzione, e di riconoscere, in modo più adulto, accanto agli errori e alle ombre, anche il grande portato di ricchezza umana e spirituale che ci è giunto lungo i secoli, e che tutt’ora è presente. Questo mi aiuta a riavvicinarmi al cristianesimo, senza perdere uno sguardo capace di critica e di messa in discussione, ma anche meno infantile e ingenuo.
E dopo dieci anni di cammino, nel 2022, ho deciso di intraprendere il cammino battesimale. Sentivo cioè che ero maturo per fare i conti con questo nodo, e di volere vivere un cammino di fede aperto alla Chiesa come istituzione.
Di accettare cioè il fatto che la fede ti apre ad una storia e ad un mistero che si è incarnato lungo i secoli in una realtà e con delle forme precise. Ad oggi, dopo più di un anno e mezzo di cammino, sono felice della mia scelta. Sia per il percorso, sia per il processo che tutto questo sta attivando in me.
La possibilità cioè di diventare cristiano, e cioè aprirmi ad una vita in apertura, con il cuore aperto, capace di trovare il senso della propria esistenza non nel raggiungimento di un qualche successo individuale non ottenendo il quale sarei disperato, ma nella relazione con l’altro, nella realizzazione vera dei miei desideri di comunione e salvezza.
Sto comprendendo e sperimentando che la fede è una vita che si affida, che si apre ad un Dio che è Amore e misericordia, e ricevendo il cui spirito diventiamo canali della sua grazia e della sua azione terapeutica. Io non voglio un’esistenza reclusa nelle mie paure e maledizioni, ma che sia rinascita continua in una dimensione di Spirito e Vita.
Sono profondamente convinto che stiamo vivendo un tempo di transizione planetaria come umanità, in cui avremo bisogno di attingere sempre più profondamente a questa fonte per costruire un mondo che sia fondato sulla cura piuttosto che sulla distruzione.
La ringrazio per l’attenzione e la lettura, e le auguro un buon 2024, nella fede di una salvezza e di un’esperienza dell’Amore come rinascita continua in Dio.
Cordiali saluti,
Francesco Marabotti
Segrate, 3 gennaio 2024
Non posso fare altro che darti i miei auguri e accogliere le tue riflessioni, che condivido profondamente.
Grazie per l’amicizia
Un caro abbraccio
Grazie Francesco per la condivisione di questa tappa importante della tua vita, ti auguro di mantenere questa apertura al divino con l’umiltà che dimostri sempre nelle tue riflessioni. Auguri di cuore.
Che bella!
Molto chiara, sincera e lucida. Complimenti.
Grazie Francesco
Auguri caro Francesco, forse ricordi cosa ti dissi da Betlemme.
Ti ringrazio dal più profondo del mio cuore. Leggendoti e seguendo il tuo percorso ho pianto perché mi hai commoso per i tuoi sentimenti genuini, scaturiti da una profonda riflessione. Ti auguro ogni bene e che Dio ti benedica.
Che belle queste fioriture! Darsi Pace cresce e le chiese si svuotano…🤔
Che bello leggerti caro Francesco, racconti con chiarezza lucidità e sincerità il tuo percorso di ricerca e di vita, la tua storia personale e interiore, questo diventa una forte motivazione anche per me; credo che leggerti possa donare a chi ascolta e comprende un chiarimento e molte energie positive.
È stato per me un grande piacere incontrarti a Trieste al caffè San Marco e sapere che anche tu conoscevi Piero Scanzian, leggevi i suoi libri di liberazione interiore, ci siamo confrontati, e adesso che abbiamo conosciuto Marco Guzzi il nostro percorso ha continuato ad espandersi trovando una luce che pare non smetta mai di amplificarsi. Grazie di cuore per tutto quello che proponi e trasmetti, e spero davvero che sia possibile fare ancora eventi, incontri, programmi, esperienze e progetti di cultura e di bene, sostanzialmente di continue guarigioni personali e comunitarie … Un abbraccio da Fabio.
Carissimo Francesco con gioia condividiamo il tuo ingresso nella Chiesa di Cristo Risorto. La tua ricerca ti ha condotto a questa scelta, la tua presenza nella Chiesa sarà preziosa e darà molto frutto al suo cammino nella storia e ci stimola a proseguire come cristiani ad essere testimoni veri della Parola in questo mondo travagliato con il lavoro e il sostegno che troviamo in Darsi Pace. Un abbraccio Rosanna e Agostino
Grazie Francesco, ti auguro un buon cammino di fede. Un forte abbraccio.
Caro Francesco,
Grazie infinite di questa testimonianza; possa la fede come stato di apertura del tuo essere all’Essere radicarsi sempre più in te e irradiarsi ovunque il vento della Vita ti porterà.
Tantissimi auguri per questo evento.
Un caro abbraccio,
Simone
Una cosa bellissima! Che questa rinascita in Cristo sia il tuo cielo dove volare libero
Un caro abbraccio
Elena
Grazie caro Francesco per diffondere il profumo della scoperta della vita nella fede, un’esperienza concreta che trasforma ogni pregiudicato senso di se per scoprirci nella viva realtà della relazione in comune unione con lo Spirito del Cristo.
Un caro abbraccio e tanti auguri per una vita piena di nuove fioriture.
Vanna
Auguri di Vita Bella Francesco 🐣
Grazie Francesco!!!!!❤️
Riconoscente per questo tuo meraviglioso scritto che sento fiorire dal cuore, da un cuore realmente in conversione che mi fa sentire veramente più felice dell’essere cattolica cristiana e consapevole di far parte veramente della Nuova Umanità
Grazie Francesco per questa condivisione. Si cammina insieme!
Grazie Francesco per la bella testimonianza e tanti auguri.
Vi ringrazio tutti per le belle risposte, di cui sono felice,
in questo cammino comune di ricerca verso un modo di essere umani
meno separato e distruttivo, e più felice e creativo.
Un abbraccio caro,
Francesco
Caro Francesco,
risuona in me la tua benevola e creativa corrente di energia gioiosa che solo in Cristo possiamo trovare .
Una felice energia vitale della fede che necessita anche per la sua stessa vitalità creativa e trasformativa del nostro uomo vecchio in nuova umanità spirituale, di una comunione universale e condivisa, non ego-centrata e separata dalla Chiesa universale di Cristo offerta all’intera umanità..
Nonostante che la Chiesa, storicamente risulti peccatrice per diversi suoi gravi errori, è pur vero che per la santità di sue grandi anime , come nella Chiesa di Milano che fu di Ambrogio in dialogo con Agostino, ha ricevuto la grazia di poter sempre trasmettere fino a noi, da due millenni, la verità del Battesimo di Cristo.
Un battesimo d’acqua e di fuoco, di morte e di resurrezione che abbraccia per la sua verità esistenziale, tutti tempi, tutte le generazioni e tutti gli individui , ( come dice il rabbino Martin Buber nel suo libretto il Cammino dell’Uomo ) di noi generazioni di giovani e vecchi, posti di nuovo e più drammaticamente davanti alla vecchia domanda del Creatore ad Adamo smarrito nel suo bel giardino perduto: ” Oh uomo, dove sei ? ” Dove ti trovi adesso, a questo punto della tua vita ?
Per me vale la domanda di Nicodemo. Come posso io uomo vecchio rinascere di nuovo ? Nel tuo poetico e iniziatico Battesimo trovo la mia più vera risposta. Grazie Francesco. Alleluja !
Leggo solo adesso questo tuo post e non aggiungo altro ai benevoli e commossi commenti che la tua lettera ha suscitato e suscita.
Grazie! e veramente tanti auguri a te e a noi…
CIAO
Grazie Francesco per la condivisione del tuo cammino di iniziazione da credente – che bello scegliere, consapevolmente, di ripulirsi da tutto ciò che nasconde la vera essenza per porsi in contatto con la vera sorgente della vita. Benedizioni !
Bellissime parole!
“In ultimo vorrei aggiungere che, oltre al lavoro, nella vita è importante anche divertirsi, avere uno scopo, anzi è necessario. Perchè se si lavora soltanto la vita non è poi così bella. Perde di intensità, Credo che il modo migliore di immaginarla sia così: ogni aspetto della nostra vita è collegato a tutti gli altri, in un continuo e reciproco arricchimento”.
Banana Yoshimoto, Che significa diventare adulti.
Non a caso Darsi Scuola è un sottogruppo di Darsi Pace.
L a durata delle cose ciascuno la decide in autonomia.
Ora, caro/a MA hai finalmente la banana e puoi volare dove, con chi vuoi e come vuoi!
Saluti
Silvia
Vi invio l’art 9 della Costituzione che tanto amiamo.
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.versione=1&art.idGruppo=0&art.flagTipoArticolo=1&art.codiceRedazionale=085U0121&art.idArticolo=9&art.idSottoArticolo=1&art.idSottoArticolo1=10&art.dataPubblicazioneGazzetta=1985-04-10&art.progressivo=0#:~:text=1.,grado%20e%20istituti%20di%20educazione.
Cordialità
Silvia
Caro Francesco, ho letto con molta attenzione il tuo percorso e per questo, in spirito di condivisione, ti vorrei raccontare il mio, che è simile ma con esiti diversi, almeno per ora.
Negli ultimi 5 anni mi sono riavvicinata a Cristo nel mio percorso spirituale e credevo che gradualmente, con tutte le remore espresse anche da te, sarei ritornata in seno alla Chiesa: questa mi sembrava la naturale e inevitabile evoluzione del processo in corso dentro di me. Non c’erano alternative, il monopolio dell’insegnamento di Cristo ce l’aveva la Chiesa. A questo mi sentivo indirizzata anche in Darsi Pace e mi interrogavo quindi su come tornare ai sacramenti e inserirmi in una comunità concreta, anche se tutto ciò mi appariva uno sforzo volontaristico perché non vedevo intorno a me una realtà di Chiesa invitante e rinnovata, in grado di interpretare le mie esigenze spirituali attuali. Mi sembrava di avere ancora davanti la stessa vecchia realtà parrocchiale, devozionale, bigotta, chiusa e restia a ogni vero cambiamento, così scollata dalla vita è inadeguata culturalmente, la stessa che mi stava stretta già trent’anni fa. Avrei dovuto “umilmente” rattrappirmi per adattarmi a essa.
Mentre pensavo così ho cominciato a imbattermi in un pensiero laico cristiano: Marco Vannini, Bruno Madera, Lev Tolstoj e vari altri. Poi l’anno scorso ho letto Igor Sibaldi che mi ha fatto fare un’allegra e sconvolgente rivoluzione copernicana e mi ha fatto trovare un nuova postura cristiana.
Mi ha proposto una nuova interpretazione del Vangelo, mi ha mostrato la Chiesa romana cattolica nel suo assetto di potere che ha bisogno, tanto quanto ogni struttura del noi, di sudditi e mi ha indicato l’esigenza di un approccio mistico, assolutamente personale che apra varchi nell’Oltre dell’Io per liberare il suo potere.
Tutto questo mi sembra convincente e molto attraente. Adesso il messaggio di Cristo mi appare nella sua valenza laica e non appannaggio della sola Chiesa e, per quanto mi riguarda, auspico che si possa superare la religione per consegnarlo all’umanità.
Se devo prospettarmi un futuro vedo le chiese vuote e una nuova realtà spirituale che rinasce da uno spirito che spazza via tutta la polvere di tabù e dogmi accumulata in secoli e millenni, che offre risposte finalmente contemporanee all’uomo e non impone nessun peso sulle spalle di nessuno, che non chiede adesioni retoriche di appartenenza.
Non voglio però apparire drasticamente ideologica e riconosco che nella Chiesa ci sono persone meravigliose ed esperienze autentiche e grandi, anzi vorrei dire quanto io stessa sono attratta dalla bellezza delle antiche liturgie e dei luoghi sacri.
Recentemente sentivo però anche uno come Enzo Bianchi dire che la Chiesa ha sempre una parola su tutto e che è ora che si faccia da parte su tante questioni politiche o sociali per tornare invece al suo compito di offrire una parola spirituale che nutra gli uomini affamati del nostro tempo, cosa che non fa.
Certo io parlo non avendo un’esperienza concreta di Chiesa da cui ricevere una parola.
Occorre perciò stare attenti, e lo dico soprattutto a me stessa, a non squalificare in toto la chiesa: è giusto cercare un dialogo rispettoso, attento e accogliente con quanti in essa desiderino intessere relazioni reciprocamente fruttuose. Anche per questo ho deciso di parlare di me, di dare la mia piccola testimonianza.
Detto ciò, in me resta il bisogno di trovare nuove parole comprensibili, spiritualmente valide che aprano a qualcosa di nuovo.
E sì, alla maggior parte dei nostri figli tutto quel teatro non interessa più e questo deve interrogarci.
Tutti questi riti della Chiesa, non so quando davvero voluti da Gesù, in un certo modo hanno riportato la necessità di un’intermediazione sacerdotale che Lui era venuto a eliminare insegnando che il divino è insito nella figliolanza e non necessita di riti, preghiere e sacrifici esteriori… Forse allora questa nuova laicità che stiamo vivendo anche contraddittoriamente, non interpreta meglio il lascito evangelico?
Ti auguro ogni bene e non volermene caro Francesco.
Senza giudicare nessuno, per me no, non vorrei questo. Io voglio un ben altro soffio vivificante, molto, molto più discreto e silenzioso, che lasci passare tutta la vita che è piena dei suoi sacramenti.
Otri nuovi…
Caro Francesco,
ho visto solo ora il tuo post e qualcosa ha gioito immensamente nel mio cuore.
Mi sento in comunione con te, una differenza di età biologica ci distingue, ma un’intuizione di essere nel flusso dello spirito che ricerca continuamente la verità, l’integrità, la sincerità, nell’umilta’ mi ha da sempre fatto sentire molto vicina alla tua anima.
Cristo è impresso in noi e ci si rivela sempre di più semplicemente e misteriosamente.
Grazie infinite del tuo Battesimo.
Bianca