“Chi ha sete venga a me e beva.
Chi crede in me, fiumi di acqua viva
sgorgheranno dal suo seno” (Gv.7,27-28)
Nell’ultimo incontro del corso di Approfondimento1 Marco ci ha parlato del significato simbolico dell’era dell’acquario in cui siamo entrati. Il segno zodiacale dell’acquario è rappresentato da un uomo che versa l’acqua contenuta in un’anfora, atto di rinnovamento e vita.
Marco ci ha parlato anche della trasformazione alchemica del piombo in oro, simbolo della trasformazione interiore come lo scioglimento del ghiaccio in acqua fluida.
Queste immagini hanno evocato in me alcune suggestioni.
Talete di Mileto è stato il primo filosofo che ho incontrato al liceo, “quello dell’acqua” come sintetizzava ironicamente Luciano de Crescenzo, ed infatti, nonostante l’importante teorema sulle rette parallele, lo ricordiamo tutti per un grande spoiler: L’acqua è il principio e fondamento della realtà.
È chiaro a tutti noi che l’acqua è l’elemento dominante della materia vivente. Molto meno note sono le conoscenze sulle proprietà intelligenti dell’acqua anche perché sono il frutto di studi molto recenti.
Conosciamo bene la centralità del simbolismo dell’acqua in tutte le tradizioni della terra, da Mosè al diluvio universale, dal battesimo nel giordano fino alle acque curative e miracolose di tutte le culture della terra.
Nella tradizione alchemica l’oro potabile, inteso come medicamento universale, veniva estratto dall’acqua pura della rugiada in cui l’oro è disperso in soluzione colloidale.
In occidente, al lavoro di grandi alchimisti come Paracelso, è seguita l’opera di Samuel Hahnemann, inventore dell’omeopatia e la ricerca di Edward Bach, inventore del sistema dei 38 fiori. Questi alchimisti di seconda generazione hanno scoperto il livello dell’azione della materia imponderabile, tanto è trascurabile la massa atomica di questi rimedi, che sono invece in grado di orientare l’equilibrio della forza vitale.
Nel paragrafo 9 dell’Organon, l’arte del guarire, testo fondativo dell’omeopatia, Hahnemann dice:
“Nello stato di salute dell’uomo una forza spirituale, la forza vitale, vivificatrice e misteriosa, domina in modo assoluto e dinamico il corpo materiale e tiene tutte le sue parti in meravigliosa vita armonica di sensi ed attività, in modo che il nostro intelletto ragionevole si possa servire liberamente di questo strumento sano e vitale per gli scopi superiori della nostra esistenza”.
Questo nuovo livello di conoscenza alchemica, dai suoi esordi, ha avuto certamente il conforto della sperimentazione clinica empirica e delle numerose guarigioni, ma ha soprattutto orientato uno sguardo poetico su un nuovo paradigma che verrà elaborato solo due secoli dopo sul piano conoscitivo scientifico, grazie all’evoluzione della tecnologia di laboratorio.
I metodi terapeutici imponderabili, infatti, basano la loro azione non su meccanismi farmacologici classici (molecola-recettore), ma sull’informazione energetica della sostanza di partenza da cui il rimedio viene preparato. La sostanza di partenza può essere di origine vegetale, minerale o animale, ma da questa materia densa viene per così dire liberata l’informazione, il messaggio ermeneutico che modifica sia la struttura fisica dell’acqua libera in cui il rimedio viene diluito, sia quella dell’acqua cellulare organica.
Il sistema scientifico dell’omeopatia è contestato dal pensiero unico dominante anche a causa di un errore valutativo e metodologico che riguarda proprio l’ignoranza delle dinamiche fisiche sottili dell’acqua.
Il professor Vittorio Elia è stato docente di Fisico-chimica all’università Federico II di Napoli e negli ultimi venticinque anni ha pubblicato circa cinquanta lavori sulle modifiche dell’acqua sottoposta a particolari stimoli, tra cui quello dei rimedi omeopatici.
Se i detrattori dell’omeopatia affermano che i rimedi omeopatici non sono misurabili e che quindi l’assenza di massa ne dimostra inequivocabilmente l’infondatezza, Elia, con una simpatica provocazione risponde “hanno ragione! non c’è materia misurabile, si tratta di acqua fresca!”, e aggiunge: “ma in questa valutazione si commette un errore metodologico madornale perché ci si è concentrati sul rimedio omeopatico, il granulo, ossia il soluto ma non sul solvente, l’acqua appunto”.
Cosa è accaduto invece alla struttura dell’acqua? L’acqua informata dal rimedio ha modificato la sua struttura fisica in maniera dimostrabile, quindi l’errore è stato quello di studiare il soluto e non il solvente. Un po’ come quando il saggio indica la luna e lo stolto guarda il dito.
Le ricerche di scienziati come Gilbert Ning Ling e poi di G.H. Pollack all’inizio degli anni duemila, dimostrano che l’acqua risponde alle informazioni cambiando struttura fisica.
Pollack ha dimostrato che l’acqua vicina a una membrana come quella cellulare ha una natura diversa e che è sufficiente mettere in questa acqua l’estremità di un filo elettrico per avere una corrente. Questa corrente, secondo Pollack, è l’espressione di quella che anticamente si chiamava la forza vitale. Una specifica forma di energia che è al lavoro negli organismi biologici.
Secondo la teoria dei domini di coerenza elaborata dal fisico Emilio Del Giudice, l’acqua opportunamente informata, è in grado di assumere una struttura fisica meno caotica, più’ coerente e può anche far funzionare in maniera più coerente le cellule predisponendo alla dinamica di guarigione.
Per il premio Nobel Montagnier, l’acqua conserva le informazioni biologiche e, sotto opportune condizioni, può trasmetterle, con enormi implicazioni a livello diagnostico e terapeutico.
È interessante che ci sia un’attenzione crescente sulle straordinarie proprietà’ ancora misteriose dell’acqua e quindi dei nostri corpi e credo che lo spostamento d’attenzione dal soluto al solvente sia simbolico del cambiamento di paradigma in atto e profetico di una sostanza dell’essere da realizzare.
L’informazione è una vibrazione, un suono, una parola. In origine era il Verbo.
Quali informazioni organizzano l’acqua cellulare in maniera benefica? Quali sorgenti di pensieri e parole di vita dovremmo preferire alle parole stagnanti preconfezionate in plastiche?
Oggi sappiamo dalle neuroscienze che le parole possono stimolare effetti biochimici placebo e nocebo. Secondo Fabrizio Benedetti, professore ordinario di fisiologia e neurofisiologia dell’Università di Torino, le parole hanno gli stessi bersagli biochimici dei farmaci.
In altri termini si potrebbe dire che il corpo è il vero Atanor, il forno alchemico dove avviene la trasformazione della materia e questa trasformazione non può prescindere dalla riorganizzazione dell’acqua opportunamente informata.
E se allora fossero i nostri corpi in ascolto e bene-detti da una parola nuova ad essere il solvente in cui il soluto denso delle nostre distorsioni può essere dissolto e purificato per organizzare una nuova struttura dell’essere e quindi del mondo?
Il buon Talete aveva avuto una grande intuizione e non era la scoperta dell’acqua calda.
Mi viene in mente la domanda che la commissione di scienziati fa alla candidata astronauta per un viaggio nello spazio nel film di fantascienza Contact: “Se incontrasse intelligenze extraterrestri, che domanda farebbe loro?”. L’astronauta risponde: “Chiederei loro come sono sopravvissuti all’adolescenza tecnologica senza autodistruggersi”.
Forse “la chiave dell’acqua” è una delle possibili risposte a questa domanda? La crescente conoscenza dell’impatto delle in-formazioni sulla tras-formazione della vita biologica può concorrere ad orientare il nostro passaggio antropologico? È questa l’acqua viva di cui parla il Cristo?
Ho avuto l’opportunità di dialogare spesso col professore Elia che continua a ricercare e pubblicare interessanti lavori. Un giorno mi ha detto: “Mia cara, l’acqua è l’elemento più diffuso e paradossalmente quello che conosciamo meno, ciò è simbolico ed indicativo del lavoro da fare sulla conoscenza di noi stessi e del mondo”.
Gli ho risposto: “Caro professore, sa come dice l’antica canzone: Só lacreme d’ammore e nunn è acqua!”
Densissimo, Defli, questo tuo scritto! Lo prenderemo in piccole dosi, anzi, in piccole gocce… e troveremo l’acqua della trasformazione sempre nel punto più basso, più umile e semplice del nostro cercare….perché è lì che l’acqua ci raggiunge e ci precede.
Grazie cara Defliana, ho letto con molto interesse.
Mentre leggevo il tuo denso articolo, non potevo fare a meno di pensare a come la ricerca astronomica attuale – soprattutto con strumenti come il Telescopio Spaziale James Webb – si stia proprio concentrando sulla ricerca di… acqua! La si cerca (sotto forma di vapore acqueo) nelle atmosfere dei pianeti lontani, per capire se sono ambienti adatti alla vita, dunque pianeti da investigare più accuratamente appena possibile. Questa attenzione è proprio un segno particolare della nostra epoca: prima, infatti, non disponevamo di strumenti atti a tale ricerca, che pertanto era solo immaginabile, ma non concretizzabile.
Non so dire se è perché siamo entrati nell’era dell’Aquario, ma è suggestivo pensarlo.
Che bello! Grazie carissima. Riascoltando stamattina primo approfondimento, Marco parlava sul ghiaccio che abbiamo dentro. Sovente mi è sgorgato una invocazione allo Spirito Santo: lava ciò che sordido, bagna ciò che arido, sana ciò che sanguina, scalda ciò che gelido …. Nella Sacra Scrittura l’acqua è il simbolo dello Spirito Santo. Pensare e riflettere su tutto questo mi rallegra il cuore perché vivo dentro questo MISTERO. Grazie!
Aurelio ,Marco e Matilda grazie a voi rabdomanti del cielo e della terra
L’ho sempre detto che sei un genio! Grazie. Un bacione!
Grazie per questo interessante trattato sull’ acqua! Mi ha fatto ricordare esperimenti vari fatti da un maestro orientale di cui non ricordo il nome.
Analizzando l’ acqua di un laghetto prima della preghiera, il disegno delle molecole contenute nelle gocce era molto confuso e impreciso. Invece quelle analizzare dopo aver pregato sulla riva del lago, mostravano un disegno netto, chiaro, ben visibile! La considerazione era proprio riguardo alla condizione delle molecole dell’acqua che vi costituisce abbondantemente!
Del resto, anche le metafore della tempesta o mare burrascoso danno l’idea di come ci sentiamo quando le nostre acque sono agitate! E poi, mi hai fatto pensare anche alla ” rottura delle acque” come segno prossimo della nostra nascita!
Insomma, si l’ acqua è un limpido mistero! Ciao Brunella
grazie a te della risonanza Brunella, forse ti riferisci a Masaru Emoto che ha condotto questo tipo di esperimenti molto suggestivi
sui cristalli d’acqua.
Condividiamo l’amore per il mistero limpido ,come tu lo chiami ,mi piace .
un abbraccio .
Si e lui. Grazie, cosí posso girare qualcosa su lui. Insieme al tuo post! Benedite, acque, il Signore!
Molto interessante e profonda la tua riflessione, Delfiana. E per questo ti ringrazio. Di aver riportato alla nostra attenzione la necessità di soffermarsi sempre di più per studiare il nuovo paradigma della salute e del benessere. Mi riferisco a quello elettro magnetico rispetto a quello chimico. Una chiave più autentica per leggere ed interpretare quanto ancora non conosciamo del nostro meraviglioso mondo e delle strutture energetiche che consentono di connettere tutte le sue creature apparentemente separate, ma unite da un verbo d’amore, da un suono che le fa vibrare alla stessa frequenza: quella dell’amore.
Grazie a te Pasqualino, verbo d’ amore è una bellissima espressione.
Rimanda a ciò se siamo oltre l’illusione ottica
Grazie infinite per queste perle di riflessioni a tutti, a partire da Defliana che ha scritto questo articolo così illuminante e a Brunella con le suggestioni del lago
Sono tre anni che sto sperimentando con stupore e meraviglia su me stessa il sottile e potente potere di guarigione dell’acqua unita alla meditazione e alla preghiera, è incredibile come le cose, informate dallo spirito giusto e santo invisibile ma concretissimo diventino inauditi e commoventi strumenti di trsformazione. Grazie a tutti davvero e al prezioso percorso di Darsi Pace che ci guida, ci illumina e ci incoraggia ad andare ava
Grazie a tutti davvero
Grazie infinite per queste perle di riflessioni a tutti, a partire da Defliana che ha scritto questo articolo così illuminante e a Brunella con le suggestioni del lago
Sono tre anni che sto sperimentando con stupore e meraviglia su me stessa il sottile e potente potere di guarigione dell’acqua unita alla meditazione e alla preghiera, è incredibile come le cose, informate dallo spirito giusto e santo invisibile ma concretissimo diventino inauditi e commoventi strumenti di trasformazione. Grazie a tutti davvero e al prezioso percorso di Darsi Pace che ci guida, ci illumina e ci incoraggia ad andare ava
Grazie a tutti davvero
Avanti
Avanti!