Pubblichiamo la bella intervista fatta da Domenico D’Amico a Marco Guzzi per RadioGamma5 il 2 luglio scorso.
Tanti i temi affrontati: la condizione di smarrimento che l’umanità sta vivendo in questi tempi, un rivolgimento antropologico subìto senza punti di riferimento né guide che possano orientare; il cammino dei Gruppi Darsi Pace come contributo al complesso lavoro necessario per fare fronte a questo doloroso travaglio, che è al contempo esistenziale e collettivo; il cambiamento interiore richiesto per contrastare il sistema dominante che sembra portare l’umanità all’autodistruzione; le pratiche indispensabili per crescere e trasformarsi in una figura nuova di umanità più consapevole e radicata nell’essenziale; il complesso rapporto tra modernità e religione, tra la concezione materialistica della realtà e la scienza del XX secolo, che ne ha decretato il superamento; la nuova visione della politica che potrà scaturire da queste acquisizioni; l’importanza di radicarsi in tradizioni millenarie e la gratuità di ogni vero insegnamento spirituale; il rapporto con la morte.
Come spiega Marco, la Nuova Umanità è una umanità che instaura con la nostra finitezza un rapporto diverso, fa della morte una sorta di esercizio: impara a morire. La pratica meditativa e contemplativa, ma anche quella filosofica, è un esercitarsi a morire per scoprire che morire non è affatto annientarci, ma anzi è entrare in un’esperienza molto più libera di noi stessi.
Il lavoro interiore ci rende lucidi, ci guarisce dagli inquinanti della rabbia, dell’odio, della paura e del risentimento e ci fa assumere una attitudine rivoluzionaria di trasformazione della realtà!
Buona visione!
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