Quest’anno mi è stato chiesto di introdurre su questo sito l’invito a partecipare al primo incontro del percorso dei Gruppi Darsi Pace sabato 5 ottobre 2024 alle 17,30 all’Ateneo Salesiano di Roma e ad iscriversi al nuovo anno a partire dal 1° settembre.
Ricordo a chi non potrà partecipare fisicamente che i primi due incontri della prima annualità saranno trasmessi in diretta su fb di Darsi Pace e su YouTube e sono aperti a tutti.
Io sono considerata una tutor “anziana”, perché seguo Marco e Paola in questo cammino da quasi venticinque anni (davvero un privilegio!). Eppure quando mi trovo a dover spiegare cosa facciamo in Darsi Pace confesso che vado in panne. Per la serie….”come lo spiego? E da dove comincio?”
Darsi Pace è un’esperienza che, se non vivi, non puoi comprendere fino in fondo, ogni passo va capito e realizzato.
Ecco perché ho pensato di riportare a seguire la testimonianza di un praticante piemontese, Franco Malpeli, che ha appena concluso il primo anno del nostro percorso a distanza. L’ha scritta sul sito riservato e ci ha concesso la licenza di pubblicarla qui.
Mi ha colpito perché mette insieme tutti i pezzi di un mosaico incredibile quale è Darsi Pace. Dalla bontà del cammino spirituale su tre livelli, alla potenza del linguaggio di Marco, agli sforzi di noi tutor sia fisicamente sia sui blog, all’importanza del supporto dato dai Responsabili regionali e dai giovani dell’Indispensabile.
Ed è anche una ennesima prova che chi segue solo da lontano può comunque usufruire di questa preziosa opportunità.
Vi aspettiamo dunque, noi siamo pronti ad accogliervi!
A presto!
Gabriella Somma
Testimonianza di Franco Malpeli praticante della prima annualità dei Gruppi Darsi Pace nel 2023-24
Giunti alla fine del primo anno, mi fa piacere condividere alcune considerazioni sulla mia esperienza fino ad oggi.
Cominciai a seguire Darsi Pace su YouTube nella primavera del 2021 e non ricordo come ci fossi arrivato. Ricordo benissimo, però, che mi colpì subito questo Marco Guzzi, che allora era per me uno sconosciuto. Sentivo che diceva, in modo chiaro, convinto e convincente, cose che in parte sentivo o intuivo confusamente, oltre ad altre che non sapevo e che trovavo assai interessanti. Così mi guardai il ciclo introduttivo delle 36 Pietre Angolari, più vari altri video, e finalmente, nel settembre scorso, mi decisi a iscrivermi e oggi ne sono felicissimo.
L’esperienza di quest’anno ha soddisfatto ampiamente tutte le mie aspettative; non solo, mi ha anche regalato cose che non mi aspettavo. Ciò che più mi è piaciuto è stata la combinazione del lavoro sui tre livelli, spirituale, personale e socio-culturale. Finora non avevo incontrato altre esperienze così complete. Tuttora faccio parte di gruppi impegnati in questi ambiti, ma tutti monotematici o quasi.
A livello socio-culturale, trovo interessante la proposta di andare oltre le tradizionali divisioni del ‘900; fondamentale mi sembra il lavoro preparatorio su di sé, che è sempre mancato nelle mie limitate esperienze precedenti in questo campo.
A livello spirituale, questo primo anno ha ridato forza alla mia pratica meditativa, che stava rischiando di spegnersi a poco a poco. Ho trovato particolarmente vicina a me la visione di un cristianesimo rinnovato profondamente, che sia sperimentato nella mia vita e non solo “rappresentato”. Come dicevo anche in precedenza, mi sembra che i discorsi e i testi di Marco abbiano dato forma a qualcosa che era già in me, ma a uno stadio confuso e indefinito.
La parte che mi ha arricchito di più è stato il lavoro di autoconoscimento. Da un buon numero di anni ho intrapreso percorsi di crescita personale e molte delle cose che sono uscite in questi esercizi mi erano note. La grande novità è stata che ho ricavato una visione d’insieme che prima mi mancava. Ho potuto ricondurre molti miei comportamenti ad un’origine comune: è un po’ come se prima conoscessi abbastanza bene la chioma di un albero e ora abbia scoperto il tronco, in attesa di scoprire anche le radici.
Mi spiace di non aver mai partecipato dal vivo, nemmeno all’intensivo di Sacrofano , ma la distanza e vari impegni non me lo hanno consentito. Ho però partecipato a quasi tutte le riunioni del gruppo regionale del Piemonte, che sono state molto belle e utili. Francesco Marabotti le ha sempre condotte molto bene, con delicatezza, moderazione e acuta intuizione. Anche stare con compagni e compagne più avanti nel percorso è stato utile.
Ho poi trovato molto utili anche le condivisioni sul blog. Nei vari post ho spesso sentito risonanze con le mie esperienze e sono così stato aiutato a guardarle meglio, anche grazie agli interventi dei tutor. Spero che pure le mie condivisioni siano state d’aiuto per qualcuno.
Per finire, vorrei ringraziare con tutto il cuore tutti coloro che rendono possibile questa preziosissima esperienza: Marco, Francesco, i tutor, i tecnici e tutti coloro che lavorano dietro le quinte. Un caro grazie anche ai compagni e alle compagne del primo anno e a quelli del gruppo regionale piemontese.
Grazie carissima Gabriella, anche per la tua scelta di lasciar parlare un praticante, scelta di umiltà e di sincerità, in linea con la pressione di questo tempo: c’è bisogno sempre più bisogno di testimoni, non di teorie o speculazioni astratte (che del resto, qui non sono state mai di casa).
“O il lamento o il lavoro” scrissi in una poesia una volta (“Imparare a fiorire”, nella raccolta “Imparare a guarire”, di cui Guzzi firmò una splendida ed affettuosa introduzione), come una intuizione che mi torna sempre (io tendo al lamento, interiormente, costituzionalmente, gravitazionalmente). Qui, in breve, c’è una bellissima occasione di lavoro. Una proposta di un lavoro bello, non fatuo, da fare insieme. E così si cambia. Magari non con i tempi e i modi che dice l’ego, ma si cambia.
Sotto l’impulso di questo bel post, mi è venuto in mente di riandare a vedere cosa appuntai nel mio diario dopo la mia “prima lezione”, nell’ottobre del 2014. Riporto qualche cosa, con minime modifiche ed elisioni. Sono considerazioni molto semplici, non c’è grande filosofia. Essendo una cosa scritta “per me”, sono certo di non aver nemmeno inconsciamente alterato o adulterato l’esperienza, che rimane nella mia mente con grande piacere. Li riporto perché a distanza di dieci anni, tutto questo è per me ancora più vero.
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“Darsi Pace. un nuovo inizio” (Diario, 12.10.2014)
Stamattina c’è stato il primo incontro dei Gruppi Darsi pace per questa annualità. Sono uscito di buon mattino, ho preso MG alla metro e siamo andati. La curiosità era molta, l’attesa era stata lunga, con qualche ripensamento e qualche incertezza. Ma si doveva essere qui, a questo punto. Era ragionevole esserci. È giusto essere qui.
Ormai sapevo abbastanza dello stile di Darsi Pace che la prima lezione non mi ha sorpreso molto. Mi è piaciuta, questo sì. Mi ha fatto bene, questo sì. Ma una vera sorpresa no. Non nel senso che si dà a questa parola. Ma una serie di belle conferme, piuttosto. Una su tutte, per me importantissima: il fatto che il cammino di DP non è assolutamente in contraddizione con il mio cammino nel movimento (…) Segni di una unica verità, illuminati da un’altra luce, da una differente angolazione, ma sorprendentemente simili, confortantemente simili. Essere in ricerca è la condizione naturale della vita. “Qui accogliamo la sofferenza della crisi con grande gentilezza. Questo elemento di crisi è la cosa migliore che abbiamo. Non è una iattura. Questo dolore lo vogliamo ascoltare. Questo è già terapeutico, ci dà un grande sollievo…” Ho capito, con sollievo, che ha ragione Marco, aveva ragione nella mail che mi mandò a suo tempo (in risposta alla mia domanda), aveva ragione da vendere, che DP non è esclusivo ma “inclusivo”. Anche la seduta di meditazione è stata bella. E un po’ sono riuscito a rilassarmi. Perlomeno, ho capito di nuovo che c’è un altro modo di vivere, un modo più bello, che ci aspetta. E già saperlo, è molto. Moltissimo, a pensarci bene.
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Grazie dunque a Marco, Paola, ai formatori, ai compagni di viaggio, per tutto quanto ho ricevuto in questi dieci anni.
E davvero, non avete idea, quanto.
L’avventura, per me, continua.
Grazie a te Marco. Hai sempre espresso con umiltà ed entusiasmo una profonda gratitudine al cammino e a tutti noi. Spesso ridiamo io e te nel pensare che con Alessandro siamo stati i tuoi primi tutor! Sapessi quanto è arricchente comunque anche per noi il rapporto con i praticanti come te e Franco. Si dona e si riceve sempre!
Un caro abbraccio
Leggere ciò che ha scritto un compagno praticante è scuramente rassicurante.
Anch’io come te, caro Franco Malpei, ho immediatamente sentito una fortissima risonanza con ciò che Marco trasmetteva nei video di You Tube; la prima volta che l’ho ascoltato ne sono rimasta folgorata!
Il mio senso di gratitudine è rivolto a un caro amico MsSpS Fratel Walter che mi consigliò nel 2021 di guardare un suo video!
Subito mi sono detta:”Devo incotrare questa persona dal vivo”, mi sono informata e dopo qualche tempo sarebbe stato per un seminario al monastero San Leonardo al Palco, comunità condotta da padre Guidalberto Bormiolini…..che grazia ho ricevuto tornare in quel luogo tranquillo immerso nel verde sulla collina di Prato, per due mesi consecutivi (in agosto seminario con Antonella Lumini e a settembre con Marco,”Alla ricerca del mistero dell’Io redentore del mondo” 09/11 sett 2022) e poi visitare le primissime opere del “Borgo è Vita” dei padri Ricotruttori della preghiera.
SONO IMMENSAMENTE ONORATA DI TUTTO QUESTO.
Subito mi sono sentita a casa, ma a casa non solo come luogo fisico, ma in particolare l’essere tornata a casa nello Spirito; incontrare persone mai viste prima e sentire come se ci fossimo già conosciute, di avere tantissimo in comune con ognuna di loro, viviamo in regioni differenti ma continuiamo a sentirci o scriverci….. e poi ho avuto l’occasione di conoscere la mia futura responsabile della Lombardia Giuliana Martina; per me, come una mamma.
Purtroppo anch’io come te non riesco a partecipare in presenza, ma partecipiamo (da questo mio secondo anno mi accompagna e partecipa anche mio marito Denis), agli incontri regionali che in Lombardia sono stati davvero tanti e intensi; Giuliana, con la collaborazione di Elena e Loredana ci hanno fatto vivere esperienze meravigliose!!!
in merito a Sacrofano, ti consiglio come faccio io, di calendizzare subito le date dell’Intensivo perchè quello che si sviluppa e si crea in quei due giorni (600 persone che meditano insieme….esplosivo) è la miccia che da carica alla batteria e ri-genera e ri-dona Spirito per tutto l’anno, e non esagero dicendo che quando il mio pensiero si rivolge all’intensivo la gioia entra immediatamente nel cuore.
Grazie a TUTTI Marco, Paola, i formatori i tutor….. TUTTI
Un caro saluto con l’augurio di incontrarvi e conoscerci presto in qualsiosi occasione, dai corsi alle feste.
Ringrazio anche te Simona per questa viva e sentita testimonianza. È bello soprattutto constatare quante occasioni inaspettate si presentano al cuore in ricerca. Il consiglio di un amico, la partecipazione ad un evento. Si tratta di coincidenze? Io non credo. Quando ci si predispone all’ascolto e ad una nuova nascita lo Spirito scorre e nutre facilmente.
Spero di conoscerti presto Gabriella