“Ci sono gruppi Darsi Pace in Calabria? E in Trentino? E in Sicilia?” – questa è la domanda che più spesso ci viene fatta nei commenti sui nostri canali social.
La risposta breve è “sì”, la risposta un po’ più lunga è: “i gruppi Darsi Pace sono dappertutto, in tutta Italia e anche all’estero, perché gli incontri del percorso si svolgono localmente a Roma ma possono essere seguiti online da ovunque ci si trovi”.
Questo messaggio forse non è ancora passato a tutti i 120mila che ci seguono su Facebook, o forse è questa natura fisico-telematica dei Gruppi che è qualcosa di particolare: non è un percorso solo telematico (come tanti video-corsi che si possono trovare in giro) ma non è neanche solo fisico (cosa che escluderebbe dalla partecipazione i circa 8 miliardi di esseri umani che non vivono a Roma o nel Lazio). È una terza cosa: qualcosa di meno piatto, più tridimensionale, più multidimensionale: sia l’uno che l’altro.
Anche per i pochi eletti che hanno la fortuna o il destino di vivere nella culla della civiltà latina e dei gruppi Darsi Pace (e io ho fatto parte di questi per quasi tutto il “settennio”) il percorso non si limita a partecipare a una serie di incontri: anch’io, quando vivevo a Roma, dopo essere stato all’Università Pontificia Salesiana (per me comodissima da raggiungere, anche a piedi) andavo sull’area riservata del sito e ri-vedevo le registrazioni per assimilare meglio e per praticare di nuovo le meditazioni guidate, e anch’io poi come gli altri scrivevo sul blog e venivo seguito dai tutor e condividevo e leggevo le condivisioni altrui.
E per tutti gli altri è solo un video-corso? No, appunto. Per tutti gli altri ci sono i gruppi territoriali. In tutte le regioni d’Italia c’è un Responsabile che si occupa di organizzare incontri tra praticanti che vogliano vedersi, conoscersi, condividere esercizi del percorso e meditazioni. Così anche per loro i gruppi saranno un’esperienza sia fisica sia telematica.
E tutto questo non è un programma ma una realtà già attiva da molti anni e sempre più in crescita: se pensiamo ai quasi 2mila praticanti totali dei gruppi Darsi Pace 2023-24, solo 300 vivono a Roma e altri 100 nelle provincie del Lazio, quindi la maggioranza è disseminata sui vari territori d’Italia (e anche, in misura minore, all’estero).
Con il crescere del numero dei praticanti abbiamo strutturato sempre di più la nostra organizzazione, che speriamo possa essere sempre più capillare: ad oggi i Responsabili sono affiancati anche da numerosi collaboratori e le regioni sono organizzate in coordinamenti interregionali (la faccenda si fa complicata, vero? Anche per noi): decine e decine di persone attive nel proprio piccolo e nel proprio grande, che ogni anno realizzano anche eventi e iniziative aperte al pubblico, collaborando con altre realtà e associazioni, da Trieste a Palermo.
Perciò, sì – per tornare alla domanda iniziale – ci sono gruppi Darsi Pace nelle Marche, in Puglia e persino in Sardegna, e questo vuol dire non solo che ti puoi iscrivere al percorso anche se abiti a Mantova, a Pozzuoli o a Siracusa e incontrare altre persone, formatori e praticanti, ma che forse qualcuno sta anche già pensando di organizzare un evento non troppo lontano da casa tue e tu non lo sai.
A volte anche a noi sfugge qualcosa, lo ammetto. È difficile tenere conto di una realtà così ramificata come quella che si sta sviluppando organicamente dai gruppi Darsi Pace, eppure è importante e necessario rendersi conto di questa ricchezza stratificata, di tutta la massa che c’è sotto la punta dell’iceberg, e farla emergere, dandogli visibilità e valore.
È per questo che uno degli obiettivi dell’anno 2024-25 è proprio quello di comunicare ciò che nasce e cresce sui territori. Quando mi è stato affidato il compito di coordinare questa grande operazione di comunicazione, a luglio, ho convocato i responsabili di tutte le regioni, per stabilire i primi passi concreti in questa direzione.
Non voglio anticipare niente ma intanto dico che non si tratta di una “campagna pubblicitaria”, di un ennesimo volantino virtuale da lanciare addosso a un pubblico già stanco e bombardato dalle mille notizie dell’infosfera digitale. No, si tratta piuttosto di un documentario, un reportage, un romanzo in presa diretta di qualcosa che già c’è e sta crescendo. Sarà perciò il soggetto, la materia dell’opera a dare forza al messaggio.
E a proposito di questo, una prima iniziativa l’avete forse già vista: un ciclo di testimonianze che abbiamo iniziato a pubblicare già da fine agosto sui nostri canali facebook, accompagnando la storia di ciascun Responsabile regionale con un suo bel ritratto. Mi sono detto: se vogliamo che le persone capiscano che non solo sole, dobbiamo noi per primi dare qualcosa: metterci la faccia, dire semplicemente “eccomi”. Così chi è interessato saprà, se vuole, a chi rivolgersi in qualsiasi paese d’Italia e anche all’estero: non a una struttura impersonale, a un indirizzo mail anonimo ma a un essere umano in carne ed ossa, con la propria storia condivisa e donata.
Vi lascio una piccola galleria di questi ritratti ancora “inediti” che ho realizzato con molti dei Responsabili Regionali all’intensivo di Sacrofano, perché credo che i volti e la loro luce emanino già un bel messaggio. Fotografarli, nelle pause tra una meditazione e un esercizio, è stata per me un’esperienza bellissima.
Potrete anche sentirli parlare e dialogare con praticanti da tutta Italia nelle dirette che stiamo facendo sulle pagine Facebook Marco Guzzi e Darsi Pace tutti i giovedì, condotte da Francesco Marabotti, Luca Cimichella e Andrea Granato.
E vi annuncio anche che partirà un progetto per cercare di diffondere l’annuncio della Nuova Umanità anche all’estero, non solo tra italiani espatriati ma anche tra persone di diversa nazionalità.
Darsi pace cresce sui territori e soprattutto sul terreno, con la pazienza del seme e con la tenacia della vita organica.
Salve a tutti ….
Per i percorsi di Pace, avete pensato a Telegram?? Io non ho FB.
Grazie