“Salverà il mondo la Bellezza? Riuscirà l’uomo a incontrare l’Uomo?
Si, la Bellezza regnerà invisibile e tutto sarà in comunione risuonante: una musica verso cui alzare il capo in fratellanza e, prendendoci per mano, sorridere e insieme andare”.
Queste parole mi sono sgorgate dal cuore al risveglio in questa prima mattina di giugno e così le scrivo pensando a voi, cari amici di Darsi Pace.
Vi penso e vi ringrazio di cuore per il vostro fraterno aiuto in questa fase di vita per me così impegnativa.
Vedete, sino a qualche anno fa avevo una vita diciamo normale: una famiglia, quattro figli, un lavoro come medico e psicoterapeuta che mi appassionava, ideali da realizzare, persone con cui voler continuare a crescere.
Poi, imprevisti ma implacabili, arrivano i colpi del Destino:
una malattia significativa e che si fa sentire, io sempre sana e in movimento che in ogni modo sino all’ultimo istante voglio essere viva! A questo si aggiunge la separazione coniugale e uno stato di invalidità importante di mia madre per cui all’improvviso per due anni me ne devo prendere totalmente cura in prima persona.
Progressivamente mi devo fermare e guardare a tu per tu il mio Destino che fissa, lega con saldezza (questo il suo significato etimologico) perché sempre più con chiarezza io lo possa riconoscere scoprendo, attraverso gli apparenti impedimenti e limitazioni, i motivi di libertà che risuonano ad appellarci: siamo chiamati a libertà, a diventare veramente chi siamo dipingendo di colori vivaci e del tutto unici la nostra individualità! Penso alla nostra Lula, i suoi colori, gli abbracci e le parole, il tenerci per mano in quel grande cerchio danzante che concluse l’intensivo a Sacrofano del 2022 dove Marco ci chiamava ad essere “le guide del ricominciamento”.
Si, come ha detto Chiara Corbella: siamo nati per non morire mai, mai! Perché la Vita, il Signore della Vita, è più forte di tutto, anche del passaggio della morte e Lui lo sa.
E poi abbiamo bisogno tutti di guarire, tutti! Ringrazio Lui che mi fa vivere con abbandono questo bisogno, confrontandomi e abbracciando le mie paure e le mie ombre. Tutti siamo malati, il Signore della Vita ci dà sempre la possibilità di sanarci, di mettere l’oro nelle nostre ferite, che forse non scompaiono ma possono trasformarsi, illuminarsi.
Lula certo continua a camminare con noi e vuole essere con noi.
Anche io ho continuato a camminare e nell’andare arrivano i primi segnali della malattia, che a novembre 2016 si manifesta in un’emorragia dovuta a un angioma cerebrale. Cerco di recuperare, lo stile di vita che ho sempre condotto mi aiuta, l’angioma non è operabile per la localizzazione molto rischiosa, quindi i colleghi medici consigliano monitoraggio e riduzione degli stress.
A poco più di un anno dall’ esordio della malattia arriva un altro colpo del Destino: dolore e sofferenza per la fine di 26 anni di matrimonio da cui sono nati quattro figli, una vita vissuta insieme con ideali da realizzare e possibilità di continuare a crescere, trasformarsi. È stato duro da vivere e sento ancora la mia fragilità, il mio non riuscire a capire che si trasforma in sconforto, amarezza e smarrimento, ma poi mi abbandono alle parole di Giuliana di Norwich che nelle rivelazioni ricevute diceva: ” alla fine tutto sarà bene, anche il peccato sarà bene “. Si, voglio credere che tutto alla fine sarà Amore e Bene, anche il peccato, anche il male : nel male troverò il bene.
E risuonano con forza in me le parole di S.Paolo: ” Non lasciarti vincere dal male ma vinci con il bene il male “.
Continua il cammino, a fine 2020 per un’aggressione in strada mia madre, novantenne ardita, volitiva e autonoma, diventa in tutto dipendente da me. Per due anni abbiamo vissuto insieme quella che certo è stata una impegnativa discesa agli inferi, ma ci ha anche portato verso la Luce donandoci, negli ultimi mesi, prima che lei rinascesse alla vera vita il 5 gennaio 2023, serenità e amore. Di questa trasformazione sono infinitamente grata a Marco Guzzi, perché grazie all’intensivo di Sacrofano del ’22 ho ritrovato mia madre e lei ha ritrovato me, siamo potute davvero ” andare in pace” sino a che lei è passata oltre la soglia.
Nel frattempo la mia situazione di salute, a causa dell’angioma che sempre più comprimeva vie motorie e sensitive, è andata progressivamente aggravandosi: questo angioma era localizzato nel talamo, un punto profondo del sistema nervoso in cui sono presenti strutture e funzioni fondamentali per la vita. Non intervenire mi avrebbe esposto a un progressivo peggioramento motorio e sensitivo ( oltre che una possibile più forte emorragia con conseguenze molto gravi data la localizzazione), nello stesso tempo anche l’intervento avrebbe potuto avere non poche e davvero pesanti conseguenze.
Il prof. Pietro Mortini, primario neurochirurgo del San Raffaele di Milano, ha deciso di operarmi il 17 gennaio 2024, consapevole dei rischi a cui ero esposta in ambedue le opzioni. A lui va la mia profonda gratitudine e riconoscenza per il coraggio e la grande maestria, ho apprezzato immensamente le sue doti professionali, umane e spirituali.
A Milano sono stata ricoverata da gennaio a fine marzo, tornata a Roma proseguo la riabilitazione con pazienza e determinazione.
Mi rendo conto che sono in un significativo momento di transizione: voglio scoprire cosa sarò chiamata a fare, forse in nuove forme e con abilità diverse. Quello che avverto è che via via cresce in me, nonostante i momenti difficili, una fiducia luminosa e una speranza viva nel dare e ricevere: orme invisibili di un Futuro che ci sta chiamando a realizzare cose grandi! Di cui forse non abbiamo ancora idea o ne intuiamo solo i primi bagliori, ma proprio questo Futuro aspetta solo il nostro si, sorridendo e abbandonandoci. Grazie di vero cuore amici, il cammino con Darsi Pace, la vicinanza e solidarietà che ho sperimentato e continuo a sperimentare con voi mi danno forza e speranza!
Paola cara, pur conoscendo la tua realtà da vicino, in questo scritto ne scopro la Bellezza invisibile che citi nell’ apertura!
Quella che appunto regna dentro e al di sopra di tutto,, creando vie prospettive relazioni di comunione profonda e vitale; visibile a tratti quando lo sguardo si apre alla veritá che ci abita. E ci libera dalle multiformi paure di essere noi stessi, laddove siamo, fragili e preziosi.
Grazie per questa tua testimonianza che mi ha commosso, non solo per le dolorose vicende che giá conoscevo ma, anche per la crescita maturazione trasformazione in atto che risplende nelle tue parole.
Si, credo anche io nel poter camminare insieme, prendendoci per nano e sorridendo andare…insieme al Vivente…sempre presente con il Suo aiuto. Verso la vita, ignota infinita sorprendente. Verso la tua vittoria, cara Paola!
Ti abbraccio, come sempre. Brunella