Il 18 settembre 2024 si è finalmente insediata la nuova commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza covid. Questa commissione dovrà indagare le responsabilità politiche di chi ha gestito l’emergenza. Io, Francesco Marabotti e Andrea Bellaroto abbiamo deciso di seguire i lavori della commissione. Non è accettabile,infatti, archiviare il periodo Covid con un “è ormai acqua passata”, c’è ancora moltissimo su cui riflettere. Commenteremo quello che verrà discusso nella commissione, ma anche, e soprattutto, quello che non verrà discusso. Lo faremo con un taglio “alla Darsi Pace”, cercheremo quindi di illuminare il periodo Covid.
Alla Camera dei Deputati girano varie leggende, una di queste è una massima attribuita a Cossiga che suona del tipo “se non vuoi trovare la verità, allora istituisci una commissione d’inchiesta parlamentare”. Probabilmente questa nuova commissione d’inchiesta parlamentare sulla gestione dell’emergenza covid non farà eccezione.
La commissione è stata istituita con una legge1 votata da entrambe le Camere (in quanto è una commissione bicamerale), questa legge contiene pochi articoli che descrivono la composizione, i compiti ed il funzionamento della commissione. Andando ad approfondire il testo della legge si possono già trovare degli elementi interessanti. Il primo elemento interessante è la mancanza di elementi, ossia tra i vari compiti assegnati alla commissione mancano all’appello temi di estrema importanza.
Partiamo dai due dei temi più discussi: vaccino e green pass. Per quanto riguarda il vaccino, ci sono alcuni riferimenti riguardo alla gestione ed approvvigionamento dei vaccini ed alla campagna vaccinale. Inoltre, in fondo alla lista, ci sono solo un paio di deboli e fumosi cenni ad efficacia del vaccino ed effetti avversi. Per quanto riguarda il green pass invece, non viene nominato, nemmeno fatto intendere, da nessuna parte. Bastano questi pochi elementi, per capire sin da subito che la commissione non ci darà molte risposte, ma andiamo avanti.
Un altro tema che non verrà trattato sarà la metodologia e le procedure di raccolta dati. Una delle ragioni della confusione del periodo Covid è stata proprio la mancanza di dati affidabili sui quali basare un qualsiasi tipo di analisi. Quali dati sono stati raccolti? Come venivano raccolti i dati? Come venivano elaborati? Qui, si lega anche tutto il tema delle informazioni che venivano date ai cittadini. Informazioni per lo più incentrate sui morti e malati gravi (occupazione delle terapie intensive), ingenerando nella popolazione una paura ingiustificata. E’ sembrata molto più una campagna di terrore piuttosto che una campagna di supporto alla collettività. Si è per caso fatto leva su una istintiva paura di morire per controllare la cittadinanza? Avremo modo di parlarne nei prossimi giorni.
Continuando, in seconda lettura al Senato2, è stata rimossa la seguente frase:
“individuando eventuali obblighi e restrizioni carenti di giustificazione in base ai criteri della ragionevolezza, della proporzionalità e dell’efficacia, contraddittori o contrastanti con i princìpi costituzionali”.
Lasciando questa discutibile formula: “valutando se tali misure fossero fornite di adeguato fondamento scientifico”.
Gli anni del covid si inseriscono in un periodo storico “scientifico”, che spesso svalica nello “scientismo”. La scienza ci ha permesso enormi progressi in termini di qualità di vita, al punto tale che ne abbiamo fatto una religione. La scienza da sola, però, non può giustificare certe drastiche scelte come quelle del periodo pandemico. Queste scelte, così impattanti per la libertà e la cura del cittadino, devono tener conto di tutta una serie di criteri, non solo quello scientifico. Su quali fondamenti si sono basate le scelte politiche prese nel periodo Covid? Inoltre, a quale scienza è stata data credito?
Un ulteriore modifica è stata quella di togliere tra i compiti anche quello di “verificare e valutare la legittimità della dichiarazione dello stato di emergenza e delle relative proroghe nonché dell’utilizzo dello strumento della decretazione d’urgenza”.
Stato di emergenza che ormai sembra essere perenne, viviamo in continua emergenza: climatica, sanitaria, economica, militare. L’emergenza è ancora uno stato eccezionale o l’eccezione è ormai la normalità?
Sempre al Senato è stata aggiunta curiosamente la parola “resilienza” all’articolo 1:
“È istituita […] una Commissione parlamentare […] con il compito […] di valutarne la prontezza, l’efficacia e la resilienza, anche al fine di fare fronte a una possibile futura nuova pandemia di analoga portata e gravità.”
La parola “resilienza” ormai ha una certa puzza di fregatura, suona come un: piegarsi alle condizioni imposte cercando di tirare a campare e giustificando un approccio rassegnato da parte di chi deve essere “resiliente”.
Quindi, già leggendo l’articolato della legge si intuisce che non possiamo aspettarci verità e giustizia da questa commissione. Ma, non è finita qua, un’altra assurdità è che il deputato Giuseppe Conte sarà componente effettivo di questa commissione! E’ come se uno dei principali imputati fosse membro della giuria!
Non è ancora chiaro se i componenti della commissione possano essere auditi in commissione. Conte ha grosse responsabilità ed è giusto che vengano verificate e definite. Dalla lettura della legge si può intuire anche che si vuole sostanzialmente fare un processo a Conte (giustamente), senza, però, andare a disturbare chi ha manovrato la seconda fase dell’emergenza (Draghi), per questo, temi come vaccini e green pass non possono essere toccati. In questa ottica, si può comprendere (ma non condividere) la mossa di Conte di far parte della “giuria” (tra l’altro inizialmente era stato nominato un altro deputato poi sostituito da Conte).
In conclusione, purtroppo abbiamo molti indizi che ci portano a pensare che questa commissione non andrà da nessuna parte, ma ci darà la possibilità di indagare questo periodo apocalittico, di indagarlo con una luce nuova, una luce autentica che possa illuminare un periodo molto difficile per la nostra collettività.
1 – Testo della legge approvata dal Parlamento: https://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-03-13&atto.codiceRedazionale=24G00038&atto.articolo.numero=0&atto.articolo.sottoArticolo=1&atto.articolo.sottoArticolo1=0&qId=ec6f835f-2b9b-4703-bd6d-8eacba655ba1&tabID=0.2028770810919972&title=lbl.dettaglioAtto
2 – Qui è possibile trovare l’iter della legge con il testo iniziale e quello modificato al Senato: https://www.camera.it/leg19/126?tab=&leg=19&idDocumento=0459-B
Un buondi a tutti!E’ chiaro che non si avranno risposte concrete ed esaustive..e la massima di Cossiga mi fa sorridere..purtroppo!!
Leggendo ho confermato in me quanto io non abbia alcuna fiducia verso i rappresentanti politici.Pensavo a quante volte in passato mi sia proposta e riproposta di essere positiva e di credere che qualche sorpresa sarebbe arrivata dai loro incontri,dal loro parlare e confrontarsi.Attendevo una figura che mi stupisse in positivo.Oggi riconosco con serenita’ che non si portano determinati frutti senza Vivere su determinate “frequenze interiori”e che i linguaggi che corrispondono a queste alte frequenze non possono essere ne’ visti, voluti ne’ compresi da chi si adatta a volare piu’ basso..diciamo cosi.
E’ chiaro che il loro operato parla molto di ogni loro singola persona e del come si sentono e vivono la loro vita..
Detto questo,sono felice per l’impegno di DP in ambito politico perche’ si preannuncia l’esplodere di tutt’altra musica.
Forza ragazzi!!!soprattutto a chi ha piu’ a cuore la rinascita di questo settore del vivere quotidiano!
Arianna
Grazie a Paolo, Francesco ed Andrea per la volontà, per noi preziosa, di seguire i lavori della commissione.
Già questa partenza, come ben illustrato da Paolo, è molto “illuminante” sulla reale volontà di far chiarezza, ma ritengo che seguire le mosse di questa commissione sarà comunque molto istruttivo.
Anche perché abbiamo visto, che dimenticare in fretta il periodo Covid e gli stravolgimenti psicologici, sociali e normativi ad esso collegati, è una “rimozione” molto favorita dal sistema, ma che non ci fa bene. Siamo fatti, in questo universo, per renderci ragione di quel che accade, ed è così da sempre, piaccia o soprattutto non piaccia, a chi tenta di stordirci tramite consigli per gli acquisti e salotti dove giornalisti supersponsorizzati dal Sistema, con una tracontanza pari soltanto al loro senso di impunità, vengono periodicamente a farci la morale, sorta di sacerdoti laici con tutto le magagne di quelli religiosi, ma senza i loro pregi.
Grazie Arianna per il tuo contributo. Uno dei più importanti insegnamenti che ho acquisito dall’esperienza di Deputato (scorsa legislatura) è che la rivoluzione deve essere prima di tutto interiore, quello che facciamo nel nostro quotidiano (pensieri, parole, azioni) incide in maniera determinante nella realtà che ci circonda.
Grazie Marco per il tuo commento. C’è moltissimo da tirar fuori dal torbido dei fondali che si sono depositati nel periodo Covid. E’ un grande lavoro, noi nel nostro piccolo mettiamo un seme.
Grazie a tutti e tre, sarà interessante leggere i resoconti alla luce di Darsi pace. grazie per il lavoro e l’impegno su un tema così importante, un periodo che ci ha segnati tutti, e pur nelle sue enormi difficoltà, ci ha fatti crescere, io ho trovato una forza e una consapevolezza, nelle ingiustizie, inedita per me. Speriamo escano anche considerazioni utili a fare giustizia.
Buongiorno! Esprimo un pensiero dettato, consapevolmente, da tanta rabbia e tanta amarezza: l’Italia è il paese delle commissioni d’inchiesta post …..qualcosa. Qualunque cosa accada, qualunque danno provochi a cose e/o persone – soprattutto laddove la “preparazione e la prevenzione” lo avrebbero evitato – ne istituiscono una o più di una per dimostrare un interesse e una attenzione per la verità di cui, raramente poi, se ne vedrà un esito autenticamente realizzato. Detto questo, complimenti per la determinazione nel voler seguire, con animo vigile, ciò che c’è e ci sarà e grazie per l’attenta e preziosa condivisione.
Grazie per il vostro impegno nel fare luce, ma credo che non servirà a molto. A me viene in mente la commissione sulla P2 e le parole che l’ Anselmi rivolse a Flamigni: “se vogliamo portare a casa qualcosa si arriva fin qua, perché oltre… ist verboten!”