Il processo di trasformazione che cerchiamo di vivere nel nostro percorso si articola in tre passaggi fondamentali.
Il primo, il punto di partenza, è sempre lo stato di coscienza egoico, in cui ricadiamo continuamente. La tonalità emotiva in cui sentiamo la vita, quando siamo nell’ego è l’angoscia, perché siamo identificati con una percezione sfaldata, che riduce in pezzi tutte le cose, vedendo dappertutto un potenziale pericolo.
Il secondo è lo stadio a cui cercano di giungere tutte le grandi sapienze spirituali. “Yoga Chitta Vritti Nirodha” dice il secondo aforisma di Patanjali, degli Yoga Sutra. Lo Stato di Coscienza Yogico è un’esperienza di spegnimento(nirodha) delle fluttuazioni(vritti) della mente(Chitta). I vortici mentali, l’identificazione con le formazioni che di volta in volta avvengono nell’Io(pensieri, emozioni, sensazioni), vengono acquietate e spente, e così realizziamo uno Stato Unitario(Yoga), il cui stato interiore è la Pace. In questo secondo passaggio realizziamo progressivamente che:
- a) L’Essere è Infinita Presenza(Stato di Presenza Beato)
- b) L’Infinita Presenza è Infinita Coscienza(Identità fra Coscienza-Essere-Beatitudine)
- c) L’Infinita Coscienza è uno Spirito/Soggetto Assoluto(Il Soggetto Universale è l’Uno-Tutto)
Giunti a questo punto potremmo chiederci: ma perché da questo Uno/Tutto sgorga questo mondo, pieno di sofferenza, di dolore e di morte? E in questo Spirito Assoluto, la mia storia personale, che fine fa? Che relazione vi è cioè fra il piano dell’Assoluto e quello del relativo?
Nel terzo e ultimo stadio della trasformazione/liberazione interiore, l’iniziazione cristica porta a compimento l’esperienza spirituale dello Spirito Assoluto, come Infinita Coscienza e Infinita Presenza, nel mistero dell’Incarnazione.
Questo Uno/Tutto si è incarnato compiutamente in un essere umano, e ci si rivela in Cristo come Amore Incondizionato(Padre), come sorgente di tutte le cose; e ci rivela la vera natura dell’uomo come Figlio, generato da questa Fonte Eterna Benigna, che assorbe, assume e redime il piano del relativo, della storia e del terreno per salvarlo e rigeneralo secondo l’ordine del Regno Divino. L’esperienza nello Stato Cristico è perciò di una discesa dello Spirito Assoluto nella nostra carne, nel nostro corpo e nella nostra esistenza biografica per perdonarla, guarirla e salvarla da tutte le sue malattie.
L’esperienza spirituale del mio Io come Figlio è perciò quella di una ricezione costante di vita e di essere, come Gioia Piena e Salvezza/Salute, da riscoprire ogni giorno e da portare sempre più a terra, in ogni luogo della nostra esistenza.
Caro Marco, è davvero questa una grande lezione, magistrale! L’ascolto mi arricchisce, la riprendo e diventa più ampia e profonda e aumenta l’arricchimento spirituale di energie positive. Grazie davvero, custodirò nel mio cuore la frase di apertura: “fate attenzione a come ascoltate, non a cosa ma a come ascoltate.” Quanto è importante la mia disposizione, la mia attenzione, concentrazione nell’ascolto nei dialoghi e nelle comunicazioni tra di noi. Imparo che ascoltare significa fare spazio, e con la mia attenzione posso discernere sempre meglio e con più precisione ciò che è utile e importante per avanzare nelle mie giornate. Grazie davvero per l’aiuto che ricevo e per tutto ciò che continuo a imparare. Un caro affettuoso saluto da Fabio.
Grazie a te, caro Fabio, per il tuo ascolto così profondo e per la tua amicizia così stabile, e affettuosa. Un abbraccio. Marco