scritto di Silvana Vimercati
L’incontro che si è tenuto sabato 23 novembre a Torino, presso la libreria “La Trebisonda”, con Davide Sabatino e Sonia Belforte intorno al libro “La Politica di una Nuova Umanità” mi ha aperta a delle risonanze profonde. Lo stimolo è stata la domanda posta da più persone, con sfumature diverse: “E allora, adesso, cosa possiamo fare? Cosa facciamo?”. Domanda giustissima, legittima, sorta spontaneamente dopo aver ascoltato le varie analisi offerte da Davide sulla realtà storica in cui siamo immersi, così difficile, pesante, ambigua…. Eh sì, cosa posso fare?
Magistrale è stata la risposta di Davide, rivolta a tutti noi: “Vivi!”
“Vivi, vivi davvero!” Che non vuol dire sopravvivere, non vuol dire cioè accontentarsi di avere cibo per nutrirsi e un tetto sotto il quale ripararsi, questa è solo pura sopravvivenza biologica. Vivi! Cerca con tutte le tue forze e senza sosta la sorgente della Vita, là dove la Vita scaturisce e fluisce, cerca tutto quello che aumenta la vera Vita, tutto quello che ti riempie di Vita vera, tutto quello che placa un po’ il tuo desiderio immenso e infinito di Vita piena.
Stiamo vivendo e attraversando un passaggio d’epoca, di era antropologica che durerà molto, probabilmente secoli e secoli, se non millenni… Cosa possiamo fare, dunque?
Posso decidere COME vivere questo passaggio, con quale stato interiore.
Posso decidere di contribuire alla sua evoluzione positiva con il mio modo di essere e vivere ogni giorno, cercando appunto la Vita alla sua fonte, lasciandomi quasi “trasportare” da essa, dal suo flusso eterno generatore di ogni bene per l’uomo.
Vivi smascherando tutto ciò che non è Vita, tutto ciò la diminuisce, la mortifica e l’umilia e non la fa risplendere in tutto il suo fulgore, riconoscendo e nominando tutto ciò che appesantisce e angoscia i nostri cuori.
È un lavoro interiore al quale è chiamato ogni essere umano che si senta impotente e indifeso di fronte alla manifestazione così violenta e invasiva della potenza distruttiva che pervade ogni ambito del nostro vivere. È un lavoro da minatori, di ricerca interiore di quelle radici, purtroppo malate, che generano quegli stati di separazione, di paura, di angoscia che ci provocano così tanta sofferenza e disperazione: scendere in profondità, dove queste radici affondano nella nostra anima, per poi prendercene cura avvolgendole in quella luce gentile, benefica e rigenerante che inevitabilmente scopriremo nella nostra ricerca interiore della fonte della Vita.
Vivere così è già un atto rivoluzionario, è già un antidoto alle tenebre e all’oscuramento che questo sistema vuole imporre a tutto e a tutti.
La Vita genera Vita buona e l’Oro produce Oro.
Una ricerca e uno studio profondo che deve anche riguardare la struttura mortifera e annichilente, anche se apparentemente dorata, nella quale il sistema ci rende tutti prigionieri spesso inconsapevoli: per fuggire da Alcatraz bisogna conoscere molto bene Alcatraz, scoprire le sue contraddizioni interne, i suoi inevitabili punti deboli, che possono rappresentare per noi delle vie di fuga.
Per poter scorgere queste vie di uscita è necessario comunque coltivare uno sguardo più profondo, che scaturisce dalla frequentazione di quegli stati interiori più pacificati che solo una pratica interiore costante può donarci: è come mettersi a scavare un pozzo in un luogo arido e desertico, per trovare una fonte d’acqua.
Solo da questo altro luogo di osservazione, più luminoso e areato, possiamo accorgerci che, in fin dei conti, questa immensa struttura mortifera del sistema non è altro che un gigante dai piedi di argilla, perché è basato infatti su una colossale MENZOGNA.
La menzogna che continuamente ci viene ripetuta, anche subdolamente, è che non c’è nessuna speranza, non c’è via di fuga, che siamo destinati solo all’annientamento totale senza che di noi rimanga traccia alcuna. No! Non è vero!! Non è così!
Noi siamo Spirito, creature divino-umane, creature desiderate e amate fin dall’eternità e destinate alla pienezza eterna dell’Amore.
È questo quello che noi progressivamente sentiamo e “conosciamo” rimanendo in contatto continuo con la Fonte della Vita, attraversando con essa i nostri inferi, le nostre ferite antiche, le nostre ombre oscure: noi possiamo sentire e conoscere che è la Vita che alla fine prevarrà su tutta la furia distruttrice della morte, è la Vita l’unica cosa che rimarrà, come ci mostra il Cristo, con la sua Morte e RESURREZIONE!
La VITA e l’AMORE eterni sono l’Ultima Parola!
Mai avrei pensato di trovare la Fonte della Vita in me, l’ho sempre cercata altrove non mi ero mai fermata a pensare che lo Spirito che tanto invocavo mi abitasse già. È proprio vero che lo incontriamo in Spirito e verità nell’unico tempio dove desidera stare: il cuore di ogni uomo e di ogni donna compreso il mio. Anch’io mi pongo la stessa domanda, e adesso che fare? Come condividere la gioia di questa esperienza che sto facendo?Faccio mia la risposta di Davide. “VIVI”. È questo l’inizio, la vera rivoluzione: vivere consapevol-mente non più come zombi. Grazie Silvana ti abbraccio.