Poeticamente abita l’uomo su questa terra

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3 risposte

  1. Grazie Francesco; un bell’intervento, preciso ed equilibrato.
    Sei un ottimo oratore.

    Cerchiamo davvero di svegliarci dal sonnambulismo, proviamoci anche dal lato “cosmico”, come facciamo con Ema e Gabri nelle conversazioni di Darsi Spazio: sento sempre più che ci incontriamo alla frontiera e che parlando di spazio parliamo di noi, e viceversa (anche tu accennavi all’universo, del resto).

    Particolarmente pressante mi pare il nodo che affronti verso la fine, quello dell’aggregazione del dissenso. Arrivare ad una fase di maturità che ci spinga a superare tutti i “particolari” e decostruire allegramente insieme questo sistema omicida (perché come altro lo si può chiamare?), secondo un ordine più in linea con l’espansione rigogliosa del cosmo.

    Di altre rivoluzioni, cantava Finardi con nostalgia di quella sensazione, presto svanita, “che si stesse cambiando per arrivare all’unione / di tutte le forze in una sola direzione” (Zerbo). Se avviene per quella “giusta”, di rivoluzione, sarà una vera festa!

  2. Grazie Marco
    di questa tua risposta e delle tue parole.

    Un abbraccio,
    Francesco

  3. …e mi ritorna ancora il sapore delle tue parole…parole che mi risuonano e mi accompagnano in quell’angolo segreto del mio giardino dove posso contemplare la bellezza segreta dei fiori!
    Grazie Francesco.

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