OLTRE LE APPARENZE

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2 risposte

  1. Molto bello, questo tuo contributo, cara Brunella. Grazie mille.
    Come non condividere ciò che scrivi. Ormai il processo di indottrinamento condotto da registi abilissimi non solo nell’apparire ma anche nel sentire, come scrivi anche tu, è visibilissimo pure sui social. Facebook ne è un esempio lampante: apri il tuo profilo – e migliaia e migliaia di video e post proposti in linea (POI!) alle ultime ricerche che hai fatto lì sopra.

    Ma la cosa più terribile, che almeno appare a me, è che questa “noia che cresce” che tu sperimentavi già all’epoca nel settore della Moda e della Cosmesi oggi coinvolge anche, per dire, quello della psicologia!
    Facci caso: è tutto un continuo incasellare, etichettare, compartimentalizzare! Peraltro prendendo in prestito parole straniere (non italiane! Gesto, agli occhi di un linguista, molto significativo!); e questo è “acting out”, e questo è “gaslighting”, e questo è “maladaptive daydreaming” – da me recentemente scoperto, mi si è accapponata la pelle!
    E bastaaa!! Fatece vivere, accidenti! Pare che comunque tu faccia, quel che fai deve essere sempre soggetto a un nome, a una descrizione, a una LETTURA. A me personalmente, quando penso a questa cosa, mi MANCA letteralmente il respiro.
    Devo proprio riprendere fiato!!
    Giusto: tu parli proprio di Divina Bellezza Creatrice. E dov’è la Bellezza in tutto ciò? In questa tendenza iperspecialistica a segmentare tutto? Ma che PALLE, appunto!! Lasciamoci un po’ vivere! La Vita è un’avventura entusiasmante, scrivi; osservando questa tendenza tanto miope quanto repellente ad andare a trovare i cavilli laddove non ce ne sarebbe neanche bisogno, si sarebbe tentati di pensare non solo che la Bellezza non sta proprio di casa presso la psicologia attuale – come già scriveva il grande James Hillman; ma anche che si tratta proprio della riprova dell’INCAPACITÀ della psicologia attuale di contemplare le Bellezza (divina).
    Non si contempla ancora che è la Vita STESSA di un essere umano ad essere un miracolo – e ci perdiamo in mille analisi.
    Personalmente, ho visto persone dall’animo più distrutto assai del mio – a furia di credere a tutte queste ipersettorialità. E di cadere nella loro trappola.
    Sarò troppo duro? Bah. Chi lo sa.
    La storia ce lo (di)mostrerà 😁

    Intanto facciamo in modo di essere noi, davanti agli occhiali molto tristi di questi scienziati pubblicitari e iperspecializzati, a far risaltare la BELLEZZA!!

    Un abbraccio e grazie ancora.
    Simone

  2. Ciao Simone! Grazie della tua condivisione! È vero, oggi bisogna estendere anche ai social l’ invasione e relativo indottrinamento. È ormai materia di molti studi/ denunce come tu sai. La cosí detta “societá dell’ immagine” sviluppata in occidente si presta molto bene all’ inganno del guardare e non vedere!
    Abbagliati dalle luci artificiali, come possiamo riconoscere la veritá? E quindi, muoverci nella libertá? Senza le quali, come anche Marco, ricorda: come possiamo amare davvero noi stessi, gli altri, la vita nella Bellezza? Ti abbraccio. Brunella

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