Natale: la nascita di Dio

Condividi articolo

5 risposte

  1. Auguri a tutti voi, sperando che, anche solo per un istane, lo spirito di Cristo possa nascere dentro i nostri cuori feriti…

  2. Le parole speranza ed esperienza hanno un’assonanza, forse una radice in comune, e comunque a me suona bene.

    Se liberamente voglio accogliere l’annuncio “Rallegrati Maria”, e ci credo ciecamente che può definirmi, adesso, posso essere il servo fedele e gioioso capace di rendere benedetto tutto quello che procreerò.

    Ascoltare l’annuncio sapendo che il Padre/Amore “ha bisogno della mia carne delle mie mani dei miei talenti” per sollevare il Creato dalla male-dizione verso le bene-dizione mi rende allegro nel mio lavoro.
    Voglio essere servo fedele e co-creatore, nell’integrità e nell’unità’, per plasmare la Nuova umanità, per purificare la “mater-ia” nel “sì” libero e fecondo della “Mater-Maria”: e ringrazio Marco per avermi fatto scoprire la bellezza della radice del nome materia.

    Il “sì” di Maria è la postura giusta che non è prostrazione ad un Dio dalla potenza schiacciante ma è un Padre che mi fa camminare nella libertà e nella liberazione.

    In quella postura riusciremo a vedere il bel progresso ma anche le sue distorsioni egoiche e soprattutto saremo in grado di resistere alla tecnologia che i potenti del “mondo” vogliono usare per controllare l’umanità ed annichilirla.

    E l’illuminismo non distorto prova a sanare le distorsioni che vede, ma le sue ricette, le leggi buone, la scuola buona, un diritto ben applicato non funzionano perchè non bastano.

    L’Illuminismo dopo secoli ripropone gli stessi errori e limiti che la Scrittura già denunciava nell’Antico Testamento quando parlava dei “sapienti”.

    In questi giorni ascoltavo i canti natalizi e gli inni del poeta padre David Maria Turoldo ( dell’ordine dei Servi di Maria) e nell’Inno sui Re Magi parla dei sapienti che allora come oggi :
    “continuano a scrutare, mai sazi, le profondità dei cieli, fino a bruciarsi gli occhi del cuore”.

    E trovano la verità solo davanti al Bambino nella capanna di Betlemme.

    Buon Natale a tutti, anche se oggi è il 26 che è come il 25 di ogni giorno futuro.
    Giancarlo

  3. Nel mio scritto prima dell’augurio di Natale facevo il collegamento con le prime parole speranza ed esperienza, ma mi è saltato e lo aggiungo:
    Davanti al Bambino io coltivo una speranza grande che cresce sempre più perchè faccio esperienza che la speranza si realizza.
    Non è una costruzione astratta ed illusoria quella che facciamo col cammino iniziatico dall’atto di fede alla speranza e quindi alla nostra vita che cambia e cambia in meglio noi e gli altri.
    Infatti posso testimoniare che io faccio esperienza concreta di quanto migliora la qualità della mia vita nel passaggio dall’io egoico all’io in relazione anelando all’io in Cristo.

    Ho sperimentato che la pace che conquisto nella meditazione e nella preghiera passa come linfa vitalizzante anche agli altri.

    Per questo ai liberamente scettici, se infelici, vorrei fare un invito, nel loro interesse, a provare per credere.
    E constatare che questo tipo di esperienza ha la stessa concretezza delle esperienze della vita di tutti come respirare, bere, pensare, scrivere al computer, coltivare il grano o costruire case.

    Il cammino iniziatico costa una fatica lunga per la mente e per il cuore, ma ne vale la pena, può dare un’altra possibilità.
    Giancarlo

  4. Grazie, che bello essere condotti per mano attraverso questi Misteri!

    Quando più si fa luce sulla “umanità” di ciò che non si comprende razionalmente, tanto più mi viene da dire “ma questo mi interessa!” superando sedimenti secolari di obiezioni ed incomprensioni.

    Grazie di cuore, e auguri.

  5. Che bello condurci per mano l’un l’altro attraverso questi Misteri, grazie Marco.
    “Com-unità” e “Com-unione” sono misteri che in passato cercavo di realizzare con la ragione e con la volontà, e li percepivo debolmente.
    Questo è stato trasformato ed è diventato un vissuto da quando li cerco dopo una meditazione profonda, nello “stato” migliore possibile, ed entro nella preghiera “nel nome di Gesù” e nel “venga il Tuo Regno”.

    In quella condizione mi è accaduto frequentemente di “entrare” in ” comunione” con la persona per cui prego.
    E’ una modalità relazionale che non ho cercato ma che ho scoperto vivendola e facendone esperienza concreta.

    Al termine della meditazione e della preghiera ho ricevuto riscontri che la grazia della pace, di cui volevo essere soltanto canale, era arrivata a destinazione.
    Certo mi sono chiesto molte volte se poteva trattarsi di una mia illusione.
    Poi mi sono ricordato che la Chiesa credeva nel Corpo mistico, e io continuo a crederci, e in quello può starci anche questa mia esperienza.

    Marco Castellani ha enorme dimestichezza con la ragione e la scienza, e da una vita bussa alle porte del Mistero.
    E mi piace molto quando dice “questo mi interessa” perchè da scienziato ci invita ad essere aperti ad un incomprensibile che non ha la dimensione dell’assurdo ma quella del Mistero.

    Grazie di cuore ed auguri

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *