Dopo alcuni mesi di trepidante attesa è ripartita l’iniziativa del Movimento Darsi Pace, nominata “Gli Anni d’Oro”.
Sono delle assemblee di popolo, tenute in varie città italiane, nelle quali Marco Guzzi, poeta, filosofo, fondatore e principale animatore del Movimento, incontra chiunque senta di poter ancora sperare, e costruire, una Nuova Umanità, fondata sul principio della cura, della reciprocità, della non belligeranza, del sostegno, nella non accettazione di questa modalità di mondo e di sistema globale.
La prima assemblea terapeutico-rivoluzionaria, del 2025, si è tenuta a Bisceglie, nel teatro Politeama Italia, il 22 febbraio.
Marco Guzzi ha appassionato le oltre 400 persone intervenute, compiendo insieme a loro un affascinante percorso.
Ci si è innanzitutto proposti di Mobilitarci contro questo attuale Sistema di Guerra. Per farlo, occorre riconoscere che ciò che è bloccato, prioritariamente, è dentro di noi: viviamo, spesso, schizofrenicamente, una agitazione di superficie che si contrappone ad una immobilità delle parti più profonde di noi. Tutto, dentro, è bloccato e va messo in movimento attraverso ritmi e scelte quotidiane, più umane ed umanizzanti.
Questa Guerra, perciò, la riconosciamo prioritariamente “dentro” noi stessi e vogliamo capovolgerla: è questo il senso della parola “Rivoluzione” che Guzzi introduce, nel secondo passaggio del percorso. Credere che esista una possibile Rivoluzione del sistema; credere che possa essere capovolto ciò che paralizza le nostre vite e, cioè, la paura della Morte.
La vera Rivoluzione da compiere è andare oltre la paura della Morte, superando quotidianamente quel “crampo” interiore che ci blocca.
Come si fa a superare ciò che è, a volte, il terrore della morte?
Imparando a morire ogni giorno. Attraversando quotidianamente quel “crampo” attraverso ciò che le culture millenarie del mondo, indicano da sempre: la pratica meditativa quotidiana è portarsi continuamente sulla soglia della morte, all’interno di quel “crampo”, non rifiutarlo e attraversarlo, in un acquietamento continuo, guadagnando, momento dopo momento, uno stato di presenza più pacificato, più sereno.
Per mostrarci concretamente come sia possibile tutto ciò, dopo un breve intermezzo musicale, nel quale la piccola corale ha dolcemente invitato tutti ad andare oltre ogni tipo di “notte” dimorando in una Luce che accende ogni “buio”, Marco Guzzi ha guidato una pratica di acquietamento consegnando a ciascuno un sentire finale più sorridente, più gaio e grato.













