Sono tre minuti di puro abbandono, di gioia libera, magari per prepararsi alla preghiera con le labbra piegate in un sorriso.
È un passaggio dal film La marcia dei pinguini. I pinguini spiaggiano al sole per un breve riposo. Corrono, si mettono in mostra, battono le ali, aspettano, danzano, in gruppo, a due a due, da soli, per amicizia, per seduzione, per amore. Ma quello che resta è soprattutto la musica, una ninnananna avvolgente a un passo dall’apparire scontata ma capace – unita alla forza delle immagini – di prendere la mente e cullarla in un lontano ricordo di pace, spensierato e fisso sul presente, proprio come quando eravamo bambini e come i pinguini giocavamo.
Siamo anche su