La vita spirituale va coltivata. Proprio come la terra.
Dev’essere arata, dissodata, liberata dai sassi, irrigata, concimata… in breve “lavorata”! Con fatica e amore, con ritmo annuale, mensile, quotidiano. Così la Semente può sprigionare in essa il miracolo della vita, inesauribile. [Leggi di più…]
Vita consacrata perché lavorata
Natale ogni giorno
Il Natale non viene mai per caso, avendo sempre il Nascente da offrire. Tuttavia, come avvenne una volta a Betlemme, capita “che non ci sia posto” (Lc 2,7) per il Nuovo che spinge dentro di noi. [Leggi di più…]
Dalla contrapposizione alla coniugazione
Un certo modo distorto di vivere il maschile e il femminile non regge più oggi, è autodistruttivo.
Si deve dire che non ha funzionato neppure per uomini e donne dei secoli passati, anche se una volta era più facile salvarsi aggrappandosi a (s)figurazioni consacrate culturalmente ed era più difficile ribellarsi alla tipologia di famiglia socialmente tramandata.
SCACCIA DA NOI OGNI MALE
Nell’inno Ave maris stella, risalente ai secoli VIII-IX, ancora oggi cantato nei vespri delle festività mariane, si chiede a Maria: «Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene».
Ma… non è un tantino esagerato chiedere a Maria ciò che solo Dio può fare? Del resto, nella preghiera del Padre nostro è proprio a Dio che chiediamo «liberaci dal male». E allora in che senso ci affidiamo alla Madre del Signore affinché ci strappi dal male?
Non aver paura di trasformarti “cristica-mente”
Lo sguardo interiore non esclude l’orizzonte esteriore. Anzi, i tre livelli che scandiscono il lavoro nei Gruppi Darsi Pace, portano a guardare un po’ meglio dentro e fuori di sé, sulla scena della storia. Tra chi ha attraversato il presente, lasciandovi un’evidente traccia trasformativa c’è Giovanni Paolo II. Ecco allora il motivo di questo post: conservare in memoria qualche link a suo (e nostro) riguardo.
Da Babele a Pentecoste
Dall’io smarrito all’io ritrovato!
Dalla separazione alla unificazione!
Un tale percorso è divenuto un po’ più familiare per i partecipanti al corso intensivo di Santa Marinella, dal 27 al 29 maggio scorso, conclusivo dell’itinerario annuale dei Gruppi Darsi Pace. La domanda “non retorica” sul rapporto tra l’Io e il Tutto, lanciata e dipanata da Marco Guzzi secondo molteplici incarnate prospettive, ci ha permesso di prendere un po’ più coscienza delle risposte non retoriche ma “trasformative” che essa merita. [Leggi di più…]
La pratica iniziatica del giovedì santo
Maestro perché Servo!
Il senso di minister (servitore, domestico) risalta meglio in opposizione a magister (maestro, capo, guida), così come il derivato ministerium in rapporto a magisterium. Tali termini hanno la loro radice nei comparativi minus – magis, più piccolo – più grande.
E’ questo vocabolario a rischiarare il mistero iniziatico di Gesù che lava i piedi ai discepoli (Gv 13, 1-20). Lo ascoltiamo dal vangelo del giovedì santo, alla messa “nella cena del Signore” che inaugura le feste pasquali. [Leggi di più…]
Camminando verso Pasqua
Ci vuole una buona ragione per mettersi in viaggio. Senza meta non si va da nessuna parte. E’ il traguardo infatti a motivare il primo passo. E il desiderio di giungervi spinge lungo il percorso, permettendoci di affrontare fatiche e rischi. Ciò vale per ogni cammino, anche per quello “spirituale”, dove il nostro spirito è chiamato a scuotersi dalla paralisi. Cioè, ad uscire fuori dall’egoismo che ci seppellisce vivi.
Siamo cristianamente “viventi” in misura della partecipazione alla Croce di Cristo, sempre da aggiornare se non vogliamo finire in vicoli ciechi. A raddrizzare il passo, ogni anno, provvede la Quaresima esortando ad abbandonare i soliti giri dell’oca, non evangelici, che ci impediscono di imboccare la direzione giusta per far pasqua con Gesù. [Leggi di più…]
Venne tra i suoi
Caravaggio, La cattura di Cristo
Nella Messa del giorno di Natale ascoltiamo la pagina introduttiva del Vangelo di Giovanni, il prologo appunto, in cui si annuncia l’avvento di Dio nella carne, il motivo, le conseguenze. Tra le sue incisive espressioni vi è anche questa: «Venne tra i suoi e i suoi non l’hanno accolto» (Gv 1,11). [Leggi di più…]
Per una creatività vivificante
La nostra creatività trova naturale traduzione in pensieri, parole e comportamenti. Per il semplice fatto che pensiamo, parliamo, operiamo, ciascuno di noi è “creativo”, produttivo. C’è però una bella differenza tra pensieri di vita e pensieri di morte, tra male-dizioni e bene-dizioni, tra atteggiamenti bellici e pacificanti. [Leggi di più…]
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