Dipinto del Caravaggio: Davide che sorregge la testa di Golia, con sguardo che ai miei occhi appare compassionevole e non di disprezzo, come stesse guardando una parte di se ora recisa ma riconosciuta.
Ecco io credo che Golia sia la nostra parte ego- centrata, bellica, la quale va vista, compresa nella sua manifestazione quotidiana, solo riconoscendola come guerra violenta potremo estrarre la umile spada che recida la nostra identificazione con essa, dando così spazio ad un nuovo Io, pacificato, consapevole, come Davide che osserva con compassione la testa tagliata del suo vecchio Io.
Partiamo da noi, dall’uomo.
Ecco ciò che credo di aver capito in questo primo anno di Darsi Pace: l’uomo versa in uno stato interiore bellico ma non ne è consapevole, vuole la pace (anche se non ha idea di che cosa sia) ma produce la guerra.
Per questo vorrei partire riflettendo sulla pace.
Affidandomi ad una frase di Nisargadatta per provare a spiegare quella che penso sia l’unica strada percorribile all’uomo direi per salvare se stesso, una strada di ritorno.
Inizierei così: “Come puoi pensare che vi sia pace e armonia nel mondo se non vi è dentro di te”.
-Nisargadatta [Leggi di più…]
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