Quest’anno mi è stato chiesto di introdurre su questo sito l’invito a partecipare al primo incontro del percorso dei Gruppi Darsi Pace sabato 5 ottobre 2024 alle 17,30 all’Ateneo Salesiano di Roma e ad iscriversi al nuovo anno a partire dal 1° settembre.
Ricordo a chi non potrà partecipare fisicamente che i primi due incontri della prima annualità saranno trasmessi in diretta su fb di Darsi Pace e su YouTube e sono aperti a tutti.
Vi aspettiamo a Darsi Pace!
Attraversando il bardo
Mercoledì 14 marzo è venuto a mancare un nostro praticante della prima annualità di DARSI PACE Matteo Buffon.
Matteo era un uomo ancora giovane (quasi 40 anni), ma era affetto da distrofia muscolare e tale patologia lo costringeva a letto, vivendo in alternanza periodi di aggravamento con acute sofferenze e periodi in cui stava un po’ meglio.
Libertà riconquistata
“Trovo bella la vita e mi sento libera” scrive Etty Hillesum nel suo Diario alla vigilia della sua deportazione in un campo di concentramento.
L’espressione “mancanza di libertà” fa venire in mente nell’immediatezza regimi autoritari, prigionie fisiche, impossibilità di esprimersi, e cose simili; ma raramente si pensa alla mancanza di libertà da se stessi. Si, perché spesso siamo proprio noi a renderci prigionieri delle nostre paure, dei nostri rancori, delle nostre fissazioni.
Incontrare le proprie emozioni
Con il cammino intrapreso nei gruppi “Darsi pace” ho avuto modo di comprendere meglio il significato recondito delle “emozioni”, quel magma emotivo generato spesso da eventi circoscritti e di durata limitata ma che condiziona continuamente la nostra vita ordinaria.
Il luogo del ri-cominciamento
Domenica 12 ottobre 2014 Marco Guzzi ha condotto il primo incontro della prima annualità dei Gruppi Darsi Pace. Il video dell’incontro, che costituisce una presentazione del percorso e del metodo proposto nei Gruppi, sarà pubblicato sul nostro sito lunedì prossimo 20 ottobre.
Il decalogo della quotidianità
Quante volte non iniziamo le buone abitudini, pur consapevoli del loro beneficio , solo perché convinti di non poterle mantenere nel tempo!
Penso in particolare alla pratica meditativa e contemplativa che sperimentiamo nei nostri gruppi, ma anche ad alcune considerazioni che spesso facciamo quando siamo stanchi o rattristati ed esclamiamo…”basta da domani si cambia!” ed in cuor nostro sappiamo quanto sia difficile. [Leggi di più…]
La sofferenza degli altri
Lo scrisse anche Simone Weil:
“Come mai accade che, dal momento in cui un essere umano dimostra di avere poco o punto bisogno di un altro, quest’ultimo si allontana?” (L’ombra e la grazia).
Perché questo è così vero?
Chi sta male, chi soffre, chi chiede aiuto in un certo senso intacca il nostro equilibrio emotivo, già così traballante. Ci disturba, ci trascina violentemente nell’abisso della sofferenza, o peggio ancora della depressione, realtà di tante persone, e la tentazione è scappare! [Leggi di più…]
8 MARZO, UNA FESTA TUTTA AL FEMMINILE
Oggi 8 marzo si festeggia in tutto il mondo la festa delle donne.
Lo sapevate che già nell’antica Grecia si svolgeva una “Festa riservata a sole donne” le Tesmoforie, festa religiosa in onore della dea Demetra Tesmofora, che durava diversi giorni ed il cui rituale, appunto, era assolutamente interdetto agli uomini! [Leggi di più…]
Libertà riconquistata
“Trovo bella la vita e mi sento libera”
(Etty Hillesum – Diario 1941/43 – Alla vigilia della sua deportazione in un campo di concentramento).
L’ espressione “mancanza di libertà” fa venire in mente nell’immediatezza regimi autoritari, prigionie fisiche, impossibilità di esprimersi, e cose simili; ma raramente si pensa alla mancanza di libertà da noi stessi.
Si, perché spesso siamo proprio noi a renderci prigionieri delle nostre paure, dei nostri rancori, delle nostre fissazioni.
Rosseau affermava: «L’uomo è nato libero eppure giace ovunque in catene», niente di più vero!
Abbracciare il mondo con la propria identità
Continuo le mie personali riflessioni sul nostro lavoro e quindi sui gruppi “Darsi pace”, che ultimamente hanno espresso il desiderio di proporsi al mondo intero.
Alcune considerazioni le avevo già iniziate nel mio precedente post, in quanto sento sempre più la necessità di pensare a voce alta, esprimendo con ciò quanto spesso tormenta chi ha intrapreso il nostro percorso.
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