E’ passeggiare in riva al mare tutto solo che mi svuota. Si svuota la testa e divento piedi.
Cammino sulla sabbia del bagnasciuga e mi sembra di passeggiare tra le nuvole accompagnato dalle piccole onde che giocano a rincorrersi…poi la sabbia a tratti si trasforma in sassolini e il cammino cambia, impercettibilmente divieni più lento perché i piedi sprofondano quel nulla che ti fa fare più fatica…poco oltre una parte diviene sassi e allora non puoi non accorgerti che i piedi, premendo sopra i sassi, riempiono gli spazi vuoti sotto e lo sprofondamento è così evidente che i muscoli delle gambe fanno doppia fatica in confronto alla sabbia bagnata.
Libertà di sbagliare
Stupore
Lo scorso fine settimana ho goduto della presenza di amici vicini e lontani e così condivido con voi alcune buone cose vissute insieme…non sia mai che mi dimentichi di regalarvi un sorriso… [Leggi di più…]
La predica più bella
Non è quella del Papa, almeno per me, in queste ultime domeniche, la più bella predica festiva a Roma. Se vuoi scoprire chi e dove mi viene regalata questa perla, devi seguirmi fino alla basilica di san Giovanni in Laterano, ma non è necessario entrarci, perché non è neppure la predica del cardinale di turno in basilica la più bella.
Bisogna allontanarsi dalla facciata ed arrivare da san Francesco, la statua in bronzo che ricorda il mio santo che con le braccia alzate sorregge la chiesa, almeno questa è la mia interpretazione.
Dicevo che bisogna arrivare fino a lui, ma non è neppure lui che mi regala la predica più bella, è necessario andare oltre, dietro la sua statua ed inoltrarsi nel parco ( e qui la prospettiva ti regala il santo che con le sue braccia spalancate sorregge la basilica).
Dai, vieni con me nel parco. Camminando insieme nel viale centrale incontriamo la gente, la più svariata, che passeggia o se ne sta seduta al tepore del sole…ma dobbiamo inoltrarci quasi fino in fondo per trovare i bambini. E’ li che ci sono i loro giuochi, e li i bimbi non mancano mai!
Ma da un po’ di domeniche a questa parte non sono loro che mi regalano la predica più bella.
Sono circa le 10,30 e il sole illumina dolcemente i volti, visto che l’aria è ancora frizzante e non permette altra esposizione. Ecco che arrivano: due suore di Madre Teresa con 3 o 4 bimbe.
E’ un assalto all’altalena! Chissà perché sono le bimbe che amano di più l’altalena? Forse perché il loro cuore è più avvezzo a volare ed è quasi indispensabile che prendano dimestichezza fin da piccole con le andate e i ritorni, sempre più sù…e le suore a stabilire i turni e a godersi i sorrisi delle loro cucciole.
Ma sta predica, mi dirai, non sarà tutta qui…un’ altalenata fanciullesca! Hai ragione, ma ancora qualche minuto e tutto si avvererà. Ed ecco la meraviglia, la sorpresa, la bellezza: quando le bimbe si tuffano sugli altri giuochi, la suorina dal volto di fanciulla, sale ed inizia a dondolarsi, a volare.
E’ una suorina minuta, dal volto così candido che sembra imbiancato di cipria, ovale nei suoi contorni. Quando sale sull’altalena inizia a spingersi in avanti e indietro, con fermezza, e sul volto si illumina il sorriso, come il sole che luccica in miriadi di stelline quando si specchia nel mare giocando con le sue onde. È un sorriso leggero, come sanno essere leggere certe suore quando parlano, e non pieno esternamente, forse per rispetto all’abito che porta…ma dentro è beato, soddisfatto, appagato…si vede!
Questa suora sull’altalena è la mia predica domenicale, da un po’ di domeniche; è un rito atteso e cercato e oso dire che non è solo per me, perché quando una cosa è bella, non si può non vedere, e a me piace scrutare gli occhi di chi ha la grazia di incrociare questo miracolo…e lo stupore di questi spettatori diviene subito sorriso e oso pensare che ognuno venga portato sù, fin nelle braccia di Dio.
E’ si, la predica più bella è…la bellezza leggera, e in queste domeniche non ho trovato icona più bella di una suora di Madre Teresa sull’altalena.
E’ questa la predica che mi porta al cuore di Dio, che accarezza la mia mente e scalda il cuore…e così Dio mi viene vicino, lo sento vicino e mi fa volare e…ci scambiamo un occhiolino, al parco.
Giorgio Bonati
Siamo anche su