Ricordo bene che da ragazza, consideravo le persone della mia attuale età, come curiosi e interessanti reperti di un’epoca passata, testimonianze parlanti di eventi e cose che non erano più; ai miei occhi di allora, questa caratteristica dava loro il privilegio di essere trattati con riguardo e una certa indulgenza; per quanto sapevo di questa età, il lato creativo consisteva tutt’al più nel manifestare la ‘forza del carattere’, qualche stravaganza cui si consentiva finalmente di emergere, senza più infingimenti e timore delle convenzioni sociali, comunque lontanissima da me l’idea che in loro potessero esserci dinamiche psicologiche attive, possibilità di cambiamenti nello spazio interno del mondo o una spiritualità viva, capace di trasformazioni, insomma le vedevo come delle cariatidi.
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