Chi ci conosce e ci ha seguito negli ultimi due anni lo sa: la Carta della Nuova Umanità è anzitutto un Appello rivolto al popolo italiano, la Chiamata ad una nuova, straordinaria aggregazione delle anime, dei corpi e delle coscienze per prendere parte in modo creativo all’immensa svolta dei tempi in corso. Questo manifesto ci ha d’altra parte accompagnato nei due grandi viaggi del ciclo La Nuova Età e Le Feste della Nuova Umanità, e ancora quest’anno – nel nuovo calendario appena iniziato de “Gli Anni d’Oro” – ci offrirà uno sguardo, una visione d’insieme dello spirito e del terreno di idee che a nostro avviso caratterizza la nuova umanità, cui stiamo provando a dare corpo in molti modi. [Leggi di più…]
SEI RE O SCHIAVO ?
C’è qualcosa di più antitetico, di più impossibile, di più indigeribile agli occhi di questo mondo della vera regalità? Poche cose sono così smarrite e censurate oggi come il senso di una autentica, genuina sovranità dell’umano, la quale tuttavia sta inscritta nei codici spirituali più profondi della democrazia e di tutte le rivoluzioni moderne che abbiamo alle spalle.
Dire che l’Io umano sia in sé stesso sovrano, ossia divinamente incolume dal giogo della morte, è il cuore dell’annuncio rivoluzionario del XXI secolo. È il canto di una umanità che, come scriveva Marco Guzzi già in “La nuova umanità”, del 2006, insorge contro tutte quelle paure, quelle difese, quelle orribili forme distorte che (in noi e fuori di noi) sono figlie di un Io-Mondo originariamente schiavo della separazione e dell’illusione del nulla. [Leggi di più…]
Il canto di una nuova umanità
Ecco che la Nuova Umanità è anzitutto un Canto, un’altra Musica del mondo: un altro Stato delle cose visibili e invisibili. Parlare di musica dunque non è parlare di una cosa tra le altre, ma è parlare della forma di umanità che vogliamo e dobbiamo generare anzitutto in noi stessi, se non altro per poter vivere umanamente sul pianeta terra. Da qui nasce l’evento di Vicenza, “Il Canto della Nuova Umanità”, che si è svolto il 3 maggio scorso e che costituisce la quattordicesima tappa delle FESTE DELLA NUOVA UMANITA’. Abbiamo pubblicato il video completo sul nostro canale you tube e desideriamo rilanciarlo oggi anche sul nostro sito.
Buon ascolto e buon Canto!
Ripensare l’inno di Mameli
Dopo le immani tragedie del Novecento, ci siamo un po’ tutti rassegnati a concepire l’identità umana e la sua relativa salvezza – anche in senso laico – come un mistero prettamente individuale. In sé questo non è né strano né sbagliato, ma ci fa correre il rischio di dimenticare l’entità profondamente comunitaria non solo dell’archetipo messianico, ma anche – in termini moderni – della speranza in un miglioramento storico della condizione umana.
Così come sulla terra non si dà mai un’identità-in-liberazione solamente individuale, così anche il mistero del Regno – nella tradizione biblica – è incarnato dapprima dal popolo eletto d’Israele, poi dalla comunità pentecostale del Corpo di Cristo (detta anche, con un termine greco, “Chiesa”).
Il mistero della Chiesa è in sé un mistero di popolo. Analogamente, in tutta la storia moderna, la promessa di progresso ed emancipazione sociale è espressa sempre (anche) in forma comunitaria, e quindi politica. La moderna democrazia ha inscritta nel suo stesso nome proprio questa vocazione. [Leggi di più…]
È Pasqua. E Santa tuona una Luce
per tutta la Terra
Da circa un mese sto lavorando in una piccola biblioteca di Bolzano, innestata in un circolo culturale intitolato a Don Bosco e annesso ad una chiesa. All’entrata della biblioteca campeggia persino un bel crocifisso ligneo. Nonostante questo, in tutte le iniziative e locandine che abbiamo creato per le feste pasquali, non figura manco per sbaglio un qualsiasi riferimento al Cristo. Tutto esclusivamente fatto di immagini di uova, di coniglietti, di primavera e simboli commerciali di questo tipo.
Penso che un caso simile, per quanto modesto e localizzato, sia il sintomo di un problema molto più profondo, da meditare con radicalità e coraggio inauditi. [Leggi di più…]
Gli Irriducibili – Nuove figure rivoluzionarie
Perché parliamo da tanti anni di un nuovo soggetto rivoluzionario? E cos’ha questi di irriducibile?
È semplice: l’umanità sta vivendo una delle più titaniche trasformazioni della propria essenza dacché l’uomo stesso abbia memoria.
In compenso un sistema psico-sociale planetario sta facendo di tutto per tentare di impedire questo salto essenziale, riducendo l’umano appunto a qualcosa di falso e asservibile al proprio cieco potere.
Sabato prossimo invece noi saremo a Brescia per annunciare, a voci e corpi spiegati, che questo non è possibile, e non sarà mai possibile. Alleluia!
Le potenze che, nel visibile e nell’invisibile, ci vogliono schiavi non sanno – poverine – che il mistero glorioso e tragico dell’umano ha già vinto su questo incubo. Non sanno che una nuova forma di uomo, di ognuno di noi, sta inesorabilmente prendendo il sopravvento. E soprattutto non sanno che questo altro Io umano – che è al contempo un Io-mondo nuovo – è intrinsecamente rivoluzionario. E lo è anzitutto perché, con la sua sola venuta, confuta una volta per tutte il sistema di menzogna e guerra che sorregge il vecchio ordine delle cose. [Leggi di più…]
NUOVE VISIONI. OLTRE LA TECNOCRAZIA NEOLIBERISTA
Cosa facciamo davvero andando in giro per tutta Italia a convocare il popolo in eventi culturali come questi, veramente d’altro tipo? Perché andare questo venerdì alle ore 18:00 a Trieste, all’Antico Caffè San Marco?
La questione per noi è semplice: l’attuale sistema-mondo (psico-politico) sta portando la nostra umanità ad un baratro apparentemente senza ritorno. L’urgenza di una politica fondata su presupposti antropologici radicalmente rinnovati coincide oggi con una necessità di trasformazione profonda del nostro assetto mentale e interiore, una conversione della nostra stessa soggettività nichilista e annichilita, ormai in via di collasso definitivo a tutti i livelli. [Leggi di più…]
Le Feste continuano nel 2024!
Passare di anno non è uno scherzo. Passare di umanità ancora di meno. Eppure, noi di Darsi Pace ci divertiamo un mondo, perché cambiare figura di noi stessi, lasciarci operare e trasformare da uno Spirito infinitamente più sapiente di noi, ci arricchisce ed esalta come non avremmo mai immaginato. Essere come Maria, pieni di Grazia in quanto completamente liberi da tutti i pesi di questo mondo (sempre più infarcito di menzogne e vanità insopportabili).
Sì, c’è un mistero di notte che avanza su questa terra. [Leggi di più…]
DI CHE MORTE MORIAMO? IL MORIRE E LA RIVOLUZIONE.
Di quale morte moriamo? …
È una domanda provocatoria quanto insolita, come se la morte non fosse la famosa “livella uguale per tutti”. In realtà la morte, o meglio il nostro modo (personale e collettivo) di esperirla, è il fondamento di qualsiasi civiltà e cultura umana conosciuta. Senza un preciso discorso sul senso della morte non è nemmeno possibile parlare del senso di questa vita.
È per questo che, in un tempo in cui la morte è oggetto di una rimozione sistematica e senza precedenti, tornare a parlare del morire – inteso come luogo di senso procreativo dell’esistenza umana – è un gesto veramente rivoluzionario. [Leggi di più…]
Fuori controllo.
Una certa vulgata vorrebbe farci credere oggi che la parola “oligarchia” sia un concetto vetusto, magari astratto e recuperato solo in chiave – come si dice – “complottista”. In realtà con questa parola noi intendiamo una cosa molto precisa: qualsiasi struttura umana (mentale o storico-politica) che faccia della vita umana stessa l’oggetto della propria consumazione cieca e parassitaria. Sul piano profondo, poco cambia che questo parassitismo devastante succhi l’energia dei nostri pensieri, del nostro umore, oppure le risorse economiche e naturali del pianeta.
L’essenziale oggi, il presupposto urgente di qualsiasi discorso sensato sul cambiamento del mondo, sta nel riconoscere in modo chiaro e molto concreto che cosa siano queste oligarchie, da chi siano composte, in cosa consista realmente il loro potere, la loro concezione del mondo, e quindi l’esito inevitabilmente suicidario-omicida del loro agire su vasta scala. [Leggi di più…]
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