Mio padre in casa c’è sempre stato, una presenza fisica costante dalla quale io non percepivo l’amore come lo desideravo.
Quando mia madre venne a mancare, allora avevo vent’anni, speravo in un cambiamento, in una vicinanza affettuosa che colmasse il vuoto da lei lasciato. Invece senza accorgermene mi ritrovai a svolgere per lui le funzioni che mamma aveva svolto e ad accudire la sorella minore. Papà continuava ad esserci praticamente, a me e a mia sorella non lasciava mancare nulla, ma io stavo peggio, non mi sentivo vista se non in funzione dei compiti che svolgevo e non per la figlia che desiderava un suo sorriso, un abbraccio affettuoso, uno sguardo accogliente e amorevole. Dentro di me incolpavo ingiustamente la mamma, ora lo capisco, per l’eredità che mi aveva lasciato. Per trenta anni sono stata la brava bambina soffrendo il distacco affettivo e la chiusura emotiva di mio padre e perdendo la speranza di essere vista come figlia. Il mio cuore era a pezzi. [Leggi di più…]
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