Davvero interessante la prima puntata del 2019 di Eta Beta, la trasmissione di Radio 1 condotta da Massimo Cerofolini, tutta centrata sulla ambigua spiritualità del web. Con Massimo, si sono trovati in dialogo il nostro Marco Guzzi (che qui non ha bisogno di particolare presentazione), Vito Mancuso (teologo, autore del recente libro La via della bellezza) e Paolo Benanti (docente di Etica delle tecnologie all’Università Gregoriana e autore di Realtà sintetica. Dall’aspirina alla vita: come ricreare il mondo?).
L’universo raccontabile (anche su Facebook)
L’uomo. Ecco il grande escluso dalle teorie cosmologiche che ci stiamo lasciando alle spalle. Ecco il grande furto a cui urgentemente porre riparo, l’immenso impoverimento da sanare al più presto: c’è da riconsegnare il cosmo all’uomo. Dare all’uomo – ad ogni uomo – un modello di universo comprensibile, pensabile, lavorabile. Raccontabile, declinabile perfino sui social. E soprattutto, portatore di senso. [Leggi di più…]
Canto il sogno del mondo
Sulla poesia e i passaggi di universo
A volte le poesie ci aiutano. O forse sempre, sempre le poesie ci aiutano. Ci aiutano a capire, a capire in che mondo siamo, in che universo stiamo vivendo. O meglio, ci aiutano a capire in che universo scegliamo di vivere, momento per momento. [Leggi di più…]
Nelle selve della politica
Arrivo per primo all’appuntamento, ma non ne dubitavo. Misia si fa sempre un po’ attendere, è nelle sue corde. Non lo fa con malizia, lei è fatta così, semplicemente. Era previsto: già da quel poco che la conosco, era ampiamente previsto. Mi siedo al tavolino e prendo due bei respiri profondi. Mi ricordo che Marco consiglia di farlo, ogni tanto. E vorrei essere rilassato, visto il motivo per cui le ho proposto l’incontro. E visto anche che Misia ha qualcosa, che non mi lascia tranquillo. Mi apre addosso varie domande, di varia natura. [Leggi di più…]
Ciao, caro Stephen
Niente. Quando muore uno scienziato di questo calibro, la notizia trascende velocemente l’ambito strettamente accademico, supera il confine degli addetti ai lavori. E coinvolge irresistibilmente un ambito ben più vasto, ben più ampio e variegato della solita cerchia. [Leggi di più…]
Un ghirigoro tra tanti?
Indubbiamente, un fisico che conosce il suo mestiere, e che dimostra altresì una invidiabile capacità di divulgazione. Di tradurre, cioè, la ricerca in racconto. A scanso di equivoci, dico subito che la notevole diffusione mediatica delle Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli è – a mio avviso – ampiamente meritata. Queste brevi lezioni hanno difatti il fascino non trascurabile di condurre il lettore dentro un viaggio mirabolante: un viaggio che parte dai rudimenti più elementari (e fondamentali) del metodo scientifico come tale, per giungere in maniera intrepida ma (per quanto possibile in un testo che prescinde dalle formulazioni matematiche) rigorosa e fondata a lambire le frontiere più estreme ed avanzate di quella che reputiamo essere la nostra conoscenza del mondo fisico, adesso.
Come in cielo così in terra
Correva l’anno 1942, un momento della storia non esattamente scevro di preoccupazioni a livello mondiale. Proprio durante l’occupazione tedesca dell’Olanda, Etty Hillesum, una giovane donna di origine ebraica (che sarebbe poi morta l’anno seguente, nel campo di Auschwitz), appuntava sul suo diario questa frase significativa:
Trovo bella la vita, e mi sento libera. I cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore. [Leggi di più…]
Un mondo incantato, di nuovo.
L’universo è un luogo accogliente? Secondo Brian Swimme (professore di cosmologia evolutiva presso il California Institute of Integral Studies) questo è l’interrogativo fondamentale. Concordo. Non appena per gli scienziati, ma per qualsiasi uomo, in qualsiasi epoca. In effetti, è la domanda che mi ritorna, che mi ricircola come una sorta di processo di background, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Anche se non ci penso, qualcosa in me si interroga costantemente su questo, esattamente su questo. Il mio clock interno rientra su questa domanda con cronometrica precisione, rimarchevole costanza.
Vivere in periferia
E’ interessante comprendere come ogni epoca abbia dei propri specifici paradigmi. Come vi siano degli schemi di percepire le cose, schemi che vengono spesso rinforzati dall’indagine del mondo reale: quell’indagine che si ritiene oggettiva, restituisce piuttosto una visione del mondo organica e coerente con quella già raggiunta dal pensiero umano. Del resto, il mondo è di una intrinseca complessità e non linearità tale, da farsi capace di risuonare su una molteplicità di livelli, eccitare diverse serie di autovalori. In ultima analisi, di accordare la stessa tonalità di risposta sulla peculiare modulazione della domanda. [Leggi di più…]
Quella dolce purezza del sì
Attendere. Essere in attesa, paziente. Rinunciare. Rinunciare a seguire il filo implacabile del pensiero, del progetto, la catena irredimibile del fare. Essere nuovi, essere rivoluzionari, essere.
Essere nuovi ed antichissimi, essere autenticamente originali. Essere propriamente sé stessi, essere.
Essere in relazione, schiantare l’autosufficienza impaziente. Don’t carry the world upon your shoulder.
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