Introduzione
In un momento storico in cui nel panorama musicale si è visto e sentito di tutto e di più, caratterizzato inoltre da un forte interesse (e possibilità) di recuperare quanto fatto in passato, sorge con ancora più urgenza la domanda: “perché comporre”?
Se nel secolo passato a questa domanda si era cercato di rispondere da un punto di vista strettamente artistico – ricercando “novità” di natura estetica/fenomenica che rompessero con quanto percepito fino a quel momento – adesso diventa possibile intravedere anche un nuovo interesse con cui “interrogare la domanda”.
Rispettando sempre l’esigenza personale di chiunque se la ponga, si schiude ora una chiave di lettura più “sociale” che trasforma la domanda: non più solamente “perché comporre?”, ma “a cosa serve che io componga?”, che servizio sociale/umano svolgo componendo? Come posso servire l’umanità attraverso la musica che andrò a scrivere?
Questa domanda rilanciabile adesso con una sensibilità più contemporanea può sia essere utilizzata per interpretare retrospettivamente la musica già scritta, sia impiegata per guidare il compito di scriverne di nuova. [Leggi di più…]
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