Il gruppo di creatività culturale Darsi Scuola inizia la sua attività nell’ottobre del 2020 a partire da uno slancio di alcuni educatori e docenti che di fronte alle difficoltà emerse negli anni del Covid risposero creando un luogo fisico-virtuale di riparo, un “porto sicuro”, un “ospedale da campo” in cui ritrovarsi una volta al mese per praticare l’ascolto attivo, la meditazione e gli esercizi di auto conoscimento sperimentati in Darsi Pace allo scopo di lenire quelle profonde ferite emotive causate dalla pandemia e dalla sua gestione politica estremamente incurante del mondo dell’educazione e di chi vi lavorava. Col tempo quella struttura embrionale ha iniziato a mettere radici e a produrre qualche piccolo ma significativo germoglio, e ad oggi si configura così: [Leggi di più…]
L’anti-piramide dei valori educativi e il nuovo paradigma pedagogico
L’unico vero progresso, la rivoluzione di cui pochissimi oggi parlano,
è la transizione da una visione del mondo come caos di cose separate e in conflitto fra loro,
una giostra senza senso dominata dalla guerra, dal dolore e dalla morte,
un terrificante gioco a somma zero in cui la posta in gioco è la sopravvivenza,
una religione il cui dogma supremo, archè del cosmo, è “mors tua vita mea”
a un panorma opposto in cui tutto ciò che fa parte dell’essere costituisce un unico “corpo”,
un solo campo intessuto di relazioni, interdipendente e invisibilmente cooperante. [Leggi di più…]
IO CON VOI, VOI CON ME. ROMENA 2023
«E il molto appreso/dovevi tu/in parola ricambiarlo» (Mario Luzi).
Mi mancate. Mi mancano i giorni insieme, i vostri abbracci, le vostre lacrime, la vostra gioia, i vostri corpi, le vostre risate, la nostra fede. Ora, a distanza di giorni, ne ho un ricordo struggente, un morso feroce di nostalgia e gratitudine. Non vorrei sentirmi come mi sento ora, non vorrei sentirmi distante da voi. Vorrei essere con voi, come parte agente di ogni molecola del nostro corpo comune, unito, in contatto, accolto, inviato: sentirmi parte. [Leggi di più…]
Finalmente tutti insieme …… ri-partiamo !!!
Dal 19 al 21 Maggio 2023 il gruppo Darsi Scuola si è raccolto fisicamente da tutta Italia, nella splendida cornice toscana di Romena, per il secondo ritiro della sua breve ma intensa storia, come coronamento e celebrazione di un anno di incontri, lavori, condivisioni e formazioni, sia on-line che in presenza, sull’educazione nel senso più ampio del termine.
Scriviamo per raccontarvi qualcosa di meraviglioso.
Il solo fatto di partire, di viaggiare tutti verso lo stesso centro, e una volta arrivati di mettere in comune con gli altri la propria fisicità, la stessa aria, gli stessi battiti, dà vita ad una sintonizzazione che rende individui diversi parte di un unico “corpo”.
Chiara, pedagogista, descrive così il suo vissuto intimo, che l’ha accompagnata fino alla partenza del Venerdì: [Leggi di più…]
“È INVISIBILE!!!”
Ho cominciato col chiedere loro se conoscessero il significato di questa parola e se avessero mai conosciuto qualcosa che fosse definibile tale. Dalle loro risposte è emerso subito che molti di loro confondevano invisibile con trasparente e infatti hanno tirato in ballo il vetro della finestra, l’acqua di una bottiglietta. Per prima cosa ho chiarito la differenza tra i due termini e le realtà cui ognuna di queste parole faceva riferimento. Più andavo avanti con la spiegazione più vedevo accendersi nei loro occhi la curiosità, che quasi si trasformava in gratitudine. Sì mi sembrava che mi stessero ringraziando di parlare con loro di questo: lo vedevo dalla luce dei loro occhi, anche di quelli apparentemente e solitamente meno attenti. E poi hanno cominciato a fare degli esempi: l’angelo custode, Dio, il nonno che è morto! Avevano capito che l’invisibile rimanda a qualcosa che esiste ma non si vede, a qualcuno che ci guarda, che si preoccupa per noi, anche se non lo vediamo. Nei giorni seguenti abbiamo continuato a parlare dell’invisibile, il loro interesse era grande. Dopo aver suonato un po’ con il corpo e con alcuni strumenti musicali, ho spostato la loro attenzione sull’invisibilità delle onde sonore, che abbiamo rappresentato con una linea ondulata che stavamo sperimentando in quei giorni.” Se premo l’interruttore, cos’ è che fa accendere la luce? “La corrente “mi ha detto una bambina. “E la vediamo?” ho chiesto. [Leggi di più…]
COSA FARAI DOPO ?
La domanda che mi viene rivolta, ora con scettica ironia ora con una punta di compatimento ora con aria di sufficenza, da chiunque sappia che la mia scelta di studi all’università è caduta sulla Facoltà di Filosofia è invariabilmente questa: “Cosa farai dopo?”
La logica del “Cosa farai dopo?” domina sottilmente ogni discorso intorno al senso dello studio – scolastico e universitario. Quando la vita poi ci mette dinnanzi, come è inevitabile, a quei bivi che da noi chiedono una decisione concreta e ineluttabile questa logica si sposta dai discorsi alla prassi – cioè: costruisce esistenze, destini, volti d’uomo.
A chiunque si sia imbattuto personalmente, anche in via occasionale, in questo dilemma apparirà chiaro come qui non è in gioco una determinata visione dello studio, che chiamerò per comodità “strumentale” dal momento che il suo senso ultimo è decretato essere quello di un mezzo per trovare lavoro e “sistemarsi”; no, qui è anche il lavoro stesso a esser concepito come mezzo e strumento a sua volta, senza nessun altro scopo che quello di assicurare sostentamento, gli evangelici “pane e vestiti”. [Leggi di più…]
Lo sguardo che ascolta: incontrarsi a Romena
Darsi Scuola è nata lentamente, dalla fede salda della nostra formatrice Lula e di altri insegnanti che hanno conservato l’intuizione profonda sulla possibilità di trasformare la nostra realtà scolastica a partire dalla trasformazione personale, anche nei momenti in cui sembrava che nulla potesse prendere forma. E invece, nella scorsa primavera, proprio quella spinta a credere in ciò che non si vede, ha generato quanto ancora stentiamo a credere possibile pur vedendolo.
Dopo tre anni dalla partenza e dopo un anno di condivisioni, di incontri mensili on line, di prime sperimentazioni a scuola, di frequente dialogo intessuto tra noi a distanza, di esercizio del pensiero attraverso la scrittura, il tutto vissuto dentro la pratica e il linguaggio comune che condividiamo in Darsi Pace, sentivamo il bisogno, oseremmo dire fisiologico, di incontrarci in presenza.
UN’ALTRA PRIMAVERA PER DARSI SCUOLA
Darsi Scuola è uno dei gruppi di creatività culturale del movimento Darsi Pace.
Conta più di venti partecipanti tra insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, professori in pensione, religiosi, studenti liceali e universitari, sparsi in tutt’Italia, che si incontrano mensilmente online.
All’interno del gruppo ci si interroga e ci si confronta con uno sguardo nuovo, volto oltre l’immediato, sui vari temi che riguardano il mondo della scuola, di cui brevi sintesi vengono pubblicate sulle nostre pagine Facebook e Instagram. [Leggi di più…]
Noi insieme stiamo bene
Sono un’insegnante di scuola primaria e fin dai primi anni di supplenza, che ahimè ormai risalgono a una ventina di anni fa, ho avuto sempre una speciale attenzione nel creare nelle classi in cui entravo un clima positivo e di condivisione, in cui il bambino si sentisse accolto e guidato nella sua avventura nel mondo della scuola.
Sorvolando con la memoria questo ventennio nella scuola, mi rendo conto che il mio ‘stile’ educativo si è modificato lentamente e gradualmente: faccio fatica a mettermi in cattedra a svolgere la classica lezione frontale. Forse grazie all’esperienza acquisita, al mio percorso personale e alle richieste dei bambini che cambiano nel tempo, sto scendendo sempre più dalla cattedra per mettermi al livello dei miei alunni e lasciare loro più spazio e ascolto, guidandoli, stando loro accanto e magari stimolandoli a trovare in prima persona la strada che prima tracciavo io. La mia tendenza è di ricorrere sempre meno alle lezioni calate dall’alto e di cercare modi sempre nuovi di rendere il percorso in classe più cooperativo, mettendo i miei alunni e le loro potenzialità al centro, per aiutarli a far fiorire ognuno con i suoi tempi e le sue peculiarità. [Leggi di più…]
Tornare al cuore ….
La giornata di un insegnante comincia come quella di un qualsiasi lavoratore, che parte da casa per raggiungere il suo ufficio, il supermercato, la fabbrica o il veicolo che lo porterà in strada.
Arriva a scuola (generalmente) e attende il suono della campanella, dopodiché entra in classe.
Ci entra l’insegnante, con la sua mente che assomiglia ad una sorta di ipertesto, dal cui schema chiaro si diramano infinite possibilità di sviluppo. [Leggi di più…]
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