A pagina 31 del libro di Marco Guzzi ” Dodici parole per ricominciare “, ed.’Ancora – 2011, si legge, a proposito della speranza, che “ Ognuno di noi spera nella misura in cui è in grado di desiderare “. Infatti “ quidquid recipitur, ad modum recipientis recipitur ” : ” ciò che viene ricevuto, lo è sempre nei limiti e nella forma del recipiente, di colui che lo riceve ” (ivi, pag 23).
Con passione
Alla fine del triennio di base dei corsi Darsi Pace, dopo un itinerario spirituale-psicologico-culturale che si snoda per tre anni, si affronta un illuminante esercizio di autoconoscimento, riportato alle pagine 183-186 del manuale Darsi Pace, di Marco Guzzi, ed.Paoline, collana Crocevia:
” L’amore che ancora non ho espresso “.
La palestra dell’anima
Perchè continuiamo inesorabilmente a irrobustire il nostro ego e abbiamo così tante difficoltà a spostarci verso il cuore e l’anima?
Perchè il grande potere dell’ego è la staticità.
Lui non richiede sforzi ci fà agire su vie automatiche, anche dolorose o strazianti ma comode e conosciute.
Invece anima e cuore richiedono dinamicità, richiedono cioè lo spostamento verso il vero se e verso gli altri, nel continuo movimento della relazione. In questo dinamismo c’ è la vera vita che l’ego cerca disperatamente di bloccare.
Credo quindi che abbiamo bisogno di palestre per l’anima, cioè un luogo dove andare almeno una volta al giorno ad allenare i muscoli del cuore per poter incamerare quell’energia che sprechiamo, regalandola all’ego , e spostarla verso lo spirito.
possiamo fare questa ginnastica :
ogni volta che qualcuno ci irrita o ci impaurisce facciamo un movimento di spostamento indietro e guardiamo a distanza.
Qualsiasi cosa ci disturbi dell’altro in realtà appartiene a noi e ci fa da specchio,
Con un buon respiro guardiamo bene e svuotiamo la mente dai pensieri automatici che all’inizio ci tranquillizzano ma poi producono sensi di colpa o ansia.
Fatta questa pulizia, con onestà, riusciremo a vedere il punto dolente e a dargli un nome. Così irrobustiamo i muscoli del cuore e cominciamo a vivere una vita reale.
L’abbraccio infinito
Credo che al di là di ogni parola, pensiero o tentativo mentale di
capire le cose
ciò di cui abbiamo davvero bisogno, per intraprendere la nuova strada,
è un immenso e profondo abbraccio in cui sentirci uniti e unici.
Solo questo calore può far nascere una nuova azione, frutto del
pensiero libero.
Il contatto continuo con l’altro ci avvolge, ci sostiene e ci
spingerà a diventare ciò che realmente siamo LIBERI e INFINITI.
Quando l’ozio nutre l’anima
Mi sono ritrovata spesso a rifugiarmi nel lavoro come rimedio
all’angoscia , l’angoscia di incontrare me stessa e non sapere cosa
dirle.
Nei momenti liberi organizzavo mille cose per non avere spazi vuoti,
incontravo molte persone per aumentare chissà quali opportunità.
Poi ho scoperto l’ ozio. Quello che ti permette di fare una
passeggiata senza pensare a nulla,
di incontrare un amico senza dover necessariamente parlare con lui e
ho sentito che quelli erano i veri momenti del piacere e del
nutrimento.
Ricordiamo sempre di dedicare uno spazio alle nostre intime
necessità, tralasciando le richieste esterne e ascoltando il
silenzio, perchè perdere di vista l’anima è perdere se stessi.
Parlate con lui
Avete mai provato a parlare con il cuore come se non fosse dentro di
voi ma di fronte a voi?
Come se chiedessimo ad un’altra persona di cosa ha bisogno?
Io ho chiesto al mio cuore e la risposta è stata sempre la stessa:
“VERITA`”
Ma non la verità distorta della nostra mente ambigua ma la verità
sottile, quella che chiamiamo istinto. Si tratta di affinare lo
sguardo e vedere l’invisibile perchè è lì che risiede il piacere e
l’amore. Potremo riconoscere quel che vogliamo, nella verità ,quando
il nostro cuore non reagirà con ansia e fretta ma con quella calma
e quel calore che avvolgono tutte le cose che davvero ci corrispondono.
L’affetto può arrivare da ogni cosa, da una persona da una
situazione, basta riconoscerlo
e farlo entrare nelle vene per arrivare fino al cuore.
Questo è il vero potere che dà la vita e nutre la speranza.
Il contenitore dell’affetto
Siamo abituati a nutrire il corpo, che si appesantisce e si deforma, la mente, che ci stressa e ci dà ansia. Ma il cuore, quand’è che nutriamo il cuore? L’UNICO che ci restituisce piacere fino all’amore! BENE! Sono entrata in questa casa e ho trovato il modo per nutrire il cuore.
Lui ha bisogno della leggerezza dell’affetto, della pienezza del senso e della semplicità
nella verità. Tutto questo non ha mai il carattere dell’emergenza e dell’ansia, tipica del mondo
che viviamo, ma della tranquillità di un mondo che qui ho iniziato a vedere.
Il mio cuore era stritolato e denutrito, costretto a mangiare cibo avariato ma ora è sazio
e inizia a vedere e a sentire. Sposta il corpo e la mente nella giusta direzione. Senza più
dubbi, fretta e tradimenti ma solo in un calmo e caldo piacere.
Chiunque può nutrire il cuore ma deve imparare a capire cosa lui vuole,
nel desiderio profondo e nel silenzio delle sue parole.
Imparate a parlare con lui e avrete risposte perfette.
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