Il monachesimo storicamente è nato per poter vivere in modo radicale il messaggio del Vangelo dopo che l’impero romano, con Costantino, smise di perseguitare la nuova fede. Naturalmente, il monachesimo c’era anche prima di Costantino: però dopo il 313 divenne una scelta di uno stile di vita che differenziava il monaco da tutti coloro che rimanevano a vivere “nel mondo”. I monaci dunque andavano a cercare luoghi estremi per poter vivere la loro rinuncia al mondo e la loro adesione radicale al Cristo. Poi il monachesimo, da Sant’Antonio in poi, ha avuto diverse trasformazioni e una lunga storia che qui non trattiamo. [Leggi di più…]
Diecimila firme e un Appello
Chi ci conosce e ci ha seguito negli ultimi due anni lo sa: la Carta della Nuova Umanità è anzitutto un Appello rivolto al popolo italiano, la Chiamata ad una nuova, straordinaria aggregazione delle anime, dei corpi e delle coscienze per prendere parte in modo creativo all’immensa svolta dei tempi in corso. Questo manifesto ci ha d’altra parte accompagnato nei due grandi viaggi del ciclo La Nuova Età e Le Feste della Nuova Umanità, e ancora quest’anno – nel nuovo calendario appena iniziato de “Gli Anni d’Oro” – ci offrirà uno sguardo, una visione d’insieme dello spirito e del terreno di idee che a nostro avviso caratterizza la nuova umanità, cui stiamo provando a dare corpo in molti modi. [Leggi di più…]
Violenza o Non Violenza: Una Questione di Prospettive
In una scena di una delle più recenti serie TV su Sherlock Holmes prodotte dalla BBC (con Benedict Cumberbatch nei panni di Sherlock e Martin Freeman nel ruolo del Dr Watson), entrando a casa di Sherlock, Watson trova il detective a testa in giù. Watson allora chiede a Sherlock che cosa stesse facendo e perché fosse a testa in giù e Sherlock gli risponde più o meno così: “Sto guardando il problema da un’altra prospettiva”.
Introduzione
In una recente intervista al canale YouTube Destinazione Libertà, Marco Guzzi ha posto nuovamente una domanda interessante e che richiederebbe una attenta riflessione sia individuale che collettiva. La domanda è la seguente, “Perché non riusciamo ad animare un movimento rivoluzionario non violento all’altezza dei tempi avendone tutte le ragioni?” (Guzzi and Destinazione libertà, 2024). Già perché? Le varie guerre in corso, nuove e antiche, e il susseguirsi di crisi caratterizzanti la società di oggi – economico-finanziaria, politica, sociale ed anche sanitaria – ci dicono chiaramente che un cambiamento di rotta sarebbe alquanto necessario ed urgente. [Leggi di più…]
Gli ANNI D’ORO hanno INIZIO!
Nonostante il grande frastuono proveniente dai megafoni dell’informazione dominante, dai talk show di regime, dai bombardamenti fisici e psicologici che subiamo a livello globale, esiste un “segreto movimento”, così lo chiama Marco Guzzi, che abita sotto traccia, quasi invisibile, ma che sta trasformando miracolosamente tutto il piombo di questi anni catastrofici in oro prezioso.
Tutti noi, consapevolmente o meno, sentiamo di vivere degli anni estremi e cruciali. Dal 2020 ad oggi abbiamo vissuto una catena ininterrotta di emergenze, di crisi e di allarmi pandemici, climatici, militari, sociali ed economici senza precedenti. Questo sistema di mondo è ormai divenuto, da molti punti di vista, umanamente insostenibile. Eppure, la nota positiva è che questi anni di grande pesantezza sembrano proprio non lasciarci molte alternative. Infatti: o ci adoperiamo per far emergere una modalità più autentica di stare nel mondo e di vivere le relazioni tra gli stati, tra di noi e con l’ambiente, o ci dirigeremo sempre più velocemente verso la barbarie politica e spirituale, la quale, come già stiamo vedendo, è finalizzata all’autodistruzione. [Leggi di più…]
UN NUOVO ANNO PER DARSI PACE
Ad ottobre abbiamo accolto centinaia di persone, fisicamente e online, agli incontri di inaugurazione dei gruppi Darsi Pace, come testimonia questa bella galleria di fotografie. E quest’anno, con una ragione in più: abbiamo festeggiato i primi 25 anni del movimento!
Questi due incontri pubblici hanno dato a tutti la possibilità di affacciarsi alla porta del nostro laboratorio e di conoscere qualcosa del nostro metodo e del nostro pensiero. Ora il gruppo della prima annualità proseguirà il percorso con tutti quelli che vorranno iscriversi.
Dal terzo incontro infatti entreremo nel vivo della trasformazione interiore con degli esercizi personali, e questo richiede la formazione di un gruppo stabile di praticanti per favorire un clima di condivisione sicuro e accogliente.
Le parole che non riesco a dirti.
Caro (Figlio), scusami se ti rubo qualche minuto; ho pensato di scriverti, così non mi faccio distogliere dal tuo sguardo basso e distratto che hai quando ti parlo.
Non ho ramanzine o ‘pippotti’ da fare, ho solo da darti una testimonianza: quella di un bimbo di cinque anni che ancora oggi, all’età di quasi 53 anni, non si capacita del fatto che sua madre abbia potuto togliersi la vita. Quella vita spesso difficile, a tratti maledetta, quasi sempre traditrice; eppure, si tratta di quella stessa vita che ogni tanto ci fa sorridere, che qualche volta ci fa gioire e raramente, lo riconosco, ci fa persino amare. Come sta facendo ora con me, riempiendomi di amore verso di te e addolcendo tutti i bocconi amari della giornata.
Una vita sempre mancante di qualcosa, questo è certo! Una mancanza -è altrettanto certo, fidati- che però possiamo riempire. ‘Come?’ Mi chiederai con il tuo solito muso duro. ‘Con la nostra libertà’, ti posso rispondere io convinto più che mai. Quella libertà che mi prendo ora, scrivendoti queste parole.
Siamo gettati a caso in questo mondo, eppure sentiamo di avere e, ancor di più, di essere un progetto da realizzare; fatto sta che ci rendiamo subito conto che è un progetto indefinito, è solo una tela bianca da riempire e a sporcarla sono spesso la fatica e la sofferenza dei giorni uguali ai giorni.
Scrivici su, comunque, le tue parole, con calma e quando ti vengono, non avere fretta; scrivici su la tua storia, che ti detta l’ascolto sincero del tuo cuore, ma, per carità, non strappare la tela.
La tela, che è questa vita, non è mia, non è tua, non è di nessuno. Ci è stata data e come tutte le cose prese a prestito va restituita integra. Ne puoi fare un capolavoro, un’opera mediocre e persino riconsegnarla in bianco: è questa la libertà che abbiamo!
Bada bene, però, che se la strappiamo, ci destiniamo con le nostre mani alla mancanza eterna. E io sono certo che di eterno tu, come me e anche se adesso non lo riconosci, non vuoi la mancanza, ma la gioia.
Firmato: tuo padre o, a dire il vero, il canale attraverso il quale la vita ti ha generato.
Ecco perché non dobbiamo aspettarci risposte dalla Commissione d’inchiesta sul Covid
Il 18 settembre 2024 si è finalmente insediata la nuova commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza covid. Questa commissione dovrà indagare le responsabilità politiche di chi ha gestito l’emergenza. Io, Francesco Marabotti e Andrea Bellaroto abbiamo deciso di seguire i lavori della commissione. Non è accettabile,infatti, archiviare il periodo Covid con un “è ormai acqua passata”, c’è ancora moltissimo su cui riflettere. Commenteremo quello che verrà discusso nella commissione, ma anche, e soprattutto, quello che non verrà discusso. Lo faremo con un taglio “alla Darsi Pace”, cercheremo quindi di illuminare il periodo Covid. [Leggi di più…]
Tra Vigneti di Castelvetro di Modena
Le teorie non mi interessano; i fatti invece sì, e molto.
C.G.Jung.
Nel bel testo Verso l’essenziale (n. 4 della collana Crocevia, Ed. Paoline), numerosi autori si interrogano sull’anima, cioè su ciò che sentiamo come la parte più essenziale della nostra umanità. Si parte dalla constatazione che corpo e anima non sono separati, ma sono due lati della stessa unità, quindi prendersi cura del corpo significa prendersi cura dell’anima e, viceversa, prendersi cura dell’anima significa prendersi cura del corpo. Il benessere, lo stare bene, è scendere nella calma entro la quale scorre la vita.
Lo scritto che proponiamo ci trasmette dunque il senso di pacificazione che scende nel corpo grazie al lavoro spirituale che svolgiamo in Darsi Pace. Queste parole di Marco Guzzi (scritte a p. 257 del Dizionario della nuova umanità, n. 20 della collana Crocevia, Ed. Paoline), ben introducono il post di Fabio Camboni: “Io credo che la via del piacere coincida con quella della purificazione della mente. Solo una mente limpida e leggera, infatti, può gustare piaceri sempre più intensi e più sottili, fino a perdersi nella beatitudine del corpo di Dio.”
Buona lettura!
Darsi Pace e la Gratuità
Darsi Pace è un movimento fondato sulla Gratuità.
La Gratuità è infatti un gioco circolare: chi dà riceve in abbondanza.
Per questo Marco Guzzi e tutti i formatori non percepiscono alcuna remunerazione per il lavoro iniziatico che svolgono con tutti i praticanti negli incontri fisici a Roma, on-line nei siti riservati e nelle varie realtà regionali.
Siamo fortemente convinti che questo lavoro di accompagnamento trasformativo delle persone debba essere svolto gratuitamente, ma altrettanto fermamente riteniamo che altri lavori di natura più tecnica vadano retribuiti.
Lavorano con noi giovani per il mantenimento dei siti, per la gestione delle videoconferenze e la creazione di contenuti per i vari canali social.
Inoltre, il movimento in questi anni sta organizzando importanti eventi completamente gratuiti in tutta Italia, affittando teatri e mobilitando diversi collaboratori.
Infine, in questa circolarità delle risorse, Darsi Pace svolge un’attività di solidarietà nei confronti di persone e di varie realtà sociali bisognose di sostegno finanziario ed economico. [Leggi di più…]
DARSI PACE IN COREA DEL SUD
Pubblichiamo la mail inviata da suor Triphonia Kim, una nostra praticante coreana, che già nel 2019 aveva raccontato la sua esperienza personale in Darsi Pace.
Triphonia, che ha tradotto il manuale Darsi Pace in coreano, è anche iscritta al corso per formatori DP e non ha mai smesso di diffondere il nostro metodo nel suo paese, grazie al suo ruolo di incaricata dell’animazione dei ritiri nella libreria delle Paoline della città di Gwang-Ju. Ha studiato teologia morale all’Accademia Alfonsiana di Roma, scrivendo la tesi di licenza sull’insegnamento di Giovanni Paolo II.
Siamo felici di conoscere i frutti del suo importante lavoro di divulgazione: i semi piantati con amore e dedizione stanno fiorendo. Salutiamo affettuosamente le nuove amiche coreane e non vediamo l’ora di pubblicare il video che Triphonia ci ha preannunciato!
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