Non so neppure il nome di questo straordinario prete salesiano, un giovanottone che è appena tornato dall’EQUADOR dove ha trascorso 27 anni in missione, tra i campesinos, in una parrocchia a cinque ore di viaggio da Quito, la sua capitale. Lo trovo seduto tra le panche di una piccola chiesuola alpina, in jeans e maglietta. Lo riconosco come il prete che celebrerà la Messa solo quando si alza per accogliere i fedeli che giungono distratti, alla spicciolata, per l’ora della messa vespertina, di questa caldissima domenica d’estate.
Guarire nella salvezza
Se ascolto più in profondità lasciando da parte i risentimenti e le maledizioni del (mio) mondo, se dimentico le immagini malefiche che mi attraversano, riscopro una sfera più tranquilla nella quale abitare: riscopro la vita. La vita è un guizzo, una saetta che giunge improvvisa, e ci interpella. È in prima persona che avviene il viaggio. Questo è il dono: la vita donata. [Leggi di più…]
Credere libera dal voler credere
Sin da quando siamo piccoli, siamo stati iniziati all’esperienza del credere. Se ci comportavamo bene, sapevamo che i nostri genitori ci avrebbero dato un dolce a fine pasto. Se io, durante l’anno, andavo bene a scuola e mettevo più spesso in ordine la mia stanza, ero certa del fatto che il giorno del 25 dicembre un uomo paffuto e vestito di rosso mi avrebbe riempita di doni meritati. [Leggi di più…]
Sordi e ciechi sull’immigrazione
Quasi tutti i commentatori concordano che il tema centrale delle elezioni amministrative 2017 è stato quello dell’immigrazione, che ne ha determinato i risultati.
In Italia c’è un’area progressista che ritiene di essere “la Politica”, ritiene di essere depositaria della “Cultura” mentre le altre sarebbero subculture.
Spesso tale presunzione ha spinto i progressisti verso le più cocenti sconfitte, senza che abbiano imparato a chiedersi davvero il perché. [Leggi di più…]
A Trevi sulla via del ritorno
In questa vallata umbra, di luce calda e spirituale che da Perugia si allunga fino a Spoleto, tra due sponde collinari di verdi boschi e di dolci oliveti che si affacciano sulla vasta piana, di vigneti e dorata di paglie dopo la mietitura, la piccola Trevi emerge sulla sommità di un colle con l’evidenza della grazia dell’antico campanile e del suo duomo. Da queste parti giunsi 47 anni fa, numero che risuona – in sincronia – con la mia stessa data di nascita. [Leggi di più…]
Migrazioni/Integrazioni
Con il ritorno del bel tempo, ecco ritornare le immagini di migranti, sono esibite dai media, nella continua ricerca di sensazionalismo, con una crudezza che scolpisce in noi i loro drammi; sono immagini che evidenziano un fenomeno che non ha paragoni, chi non ricorda una foto di qualche anno fa che ne riassume tutta la violenza: il corpicino composto di un bambino, vestito di tutto punto, con scarpe e calzini, riverso sulla spiaggia privo di vita.
Queste figurazioni hanno tanta potenza che ci obbligano ad occuparci di loro, a trovare, nelle nostre giornate piene di ‘fare’, il tempo di guardarle, entrarci dentro, soffrirle, patire l’impossibilità di fare qualcosa, chiedersene il significato; diventa sempre più difficile pensare che siano solo qualcosa di transitorio. [Leggi di più…]
La pigrizia della mente
Uno degli effetti positivi, fioriti in me, da una costante pratica meditativa è stata la possibilità di osservare con più attenzione e maggiore distacco i turbinosi movimenti della mia mente, uno sguardo più neutro, distaccato, mi ha rivelato, oltre al sistema ingannevole del funzionamento della mente egoica, anche un sotteso senso di pigrizia, che si manifestava nelle svariate forme di resistenza alla pratica stessa. [Leggi di più…]
Una settimana insurrezionale!
Viviamo un tempo molto ambiguo, nel quale un falso movimento sembra offrire l’illusione di un grande dinamismo e di una estrema libertà.
Nei festival e nelle rassegne culturali, che in particolare in questo periodo fioriscono in tutta la penisola, la bulimia di proposte è spesso pari all’assenza di idee innovative e predomina incontrastata quella noia che i ‘soliti noti’ già ampiamente diffondono nei programmi televisivi, nelle case editrici e purtroppo anche nelle università.
Sia nel mondo della cultura sia in quello della politica prevalgono in realtà un ristagno e una mancanza di spirito critico che impediscono reali esperienze conoscitive, producendo omologazione, e appannando qualsiasi vera speranza di trasformazione.
Onda debole
In questo periodo di altezze e bassezze che sto attraversando mi è accaduto un piccolo miracolo. I due stati si sono come implicati a vicenda (cosa mai successa) e in un momento di profonda bassezza sono stata accolta letteralmente da una forza vitale colma d’amore. In tempo reale ho sentito pensieri di vita che scioglievano i nodi di rabbia e di paura. Ancora emozionata dal fatto, ho scritto di getto sul diario questa pagina. Sono contenta di poterla condividere con tutti voi.
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Storia di una guarigione
Mi chiamo Eliana e ho 46 anni.
Con queste mie parole voglio dare testimonianza del mio cammino spirituale agli amici di darsi pace.
LA MALATTIA
Ho sempre cercato di indagare me stessa e l’inquietudine che mi abitava, tanto che, a più riprese, a partire circa dai 20 anni, ho svolto brevi percorsi di psicoterapia e ho diretto parte dei miei studi e dei miei interessi verso la psicologia, che oggi considero una compagna di vita, quasi un’amica dalle mille forme, dai tanti volti, tutti da scoprire.
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