Durante il triennio di base dei gruppi Darsi Pace, apprendiamo la bellezza e la necessità di liberarci da tutto ciò che non appartiene autenticamente a noi, al nostro Io più vero; la bellezza e la necessità di trans-formarci, di trans-figurarci.
Per accostarci e attingere alla Fonte della felicità.
TRANS-FIGURARSI CON CRISTO, IN CRISTO
Libertà riconquistata
“Trovo bella la vita e mi sento libera”
(Etty Hillesum – Diario 1941/43 – Alla vigilia della sua deportazione in un campo di concentramento).
L’ espressione “mancanza di libertà” fa venire in mente nell’immediatezza regimi autoritari, prigionie fisiche, impossibilità di esprimersi, e cose simili; ma raramente si pensa alla mancanza di libertà da noi stessi.
Si, perché spesso siamo proprio noi a renderci prigionieri delle nostre paure, dei nostri rancori, delle nostre fissazioni.
Rosseau affermava: «L’uomo è nato libero eppure giace ovunque in catene», niente di più vero!
SCACCIA DA NOI OGNI MALE
Nell’inno Ave maris stella, risalente ai secoli VIII-IX, ancora oggi cantato nei vespri delle festività mariane, si chiede a Maria: «Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene».
Ma… non è un tantino esagerato chiedere a Maria ciò che solo Dio può fare? Del resto, nella preghiera del Padre nostro è proprio a Dio che chiediamo «liberaci dal male». E allora in che senso ci affidiamo alla Madre del Signore affinché ci strappi dal male?
Gioco Estivo – Essere Presenti
Carissimi,
ormai con le valige pronte non posso fare altro che augurarvi buone vacanze ovunque voi abbiate deciso di stare.
Consapevoli che la vacanza è uno stato mentale (?) che non dipende dal luogo ma da noi vi propongo un nuovo gioco. E’ la versione “avanzata” di quello proposto lo scorso anno.
E’ semplice ma non facile.
A proposito di “relazioni”
Nella nostra ricerca personale e di gruppo l’accento cade spesso sulla necessità di creare e vivere relazioni autentiche, ma quanto a sapere come questo possa avvenire siamo un po’ a corto di risorse, di mezzi e di modalità. I nostri tentativi non trovano riscontro dall’altra parte e spesso ci si trova più frustrati e delusi di prima. Ma che vuol dire in sostanza mettersi in relazione autentica e quali le modalità che portano a qualche risultato? [Leggi di più…]
Non aver paura di trasformarti “cristica-mente”
Lo sguardo interiore non esclude l’orizzonte esteriore. Anzi, i tre livelli che scandiscono il lavoro nei Gruppi Darsi Pace, portano a guardare un po’ meglio dentro e fuori di sé, sulla scena della storia. Tra chi ha attraversato il presente, lasciandovi un’evidente traccia trasformativa c’è Giovanni Paolo II. Ecco allora il motivo di questo post: conservare in memoria qualche link a suo (e nostro) riguardo.
La trasformazione di un dispiacere in opportunità di comprensione più profonda.
Un mio amico, lo scorso anno, pensando di essermi di aiuto, ha pensato di pubblicizzare un mio concerto, scrivendo una mail ai suoi amici, impegnandosi, nella speranza di attirarli, in una lunga descrizione, in senso musicologico, degli autori e dei brani che avrei eseguito. Tutto, senza fare accenno a me, come “interprete”, ma solo come “amico”.
Alla fine, nessuno dei suoi amici è venuto al concerto e, ironia della sorte, neanche lui.
Abbracciare il mondo con la propria identità
Continuo le mie personali riflessioni sul nostro lavoro e quindi sui gruppi “Darsi pace”, che ultimamente hanno espresso il desiderio di proporsi al mondo intero.
Alcune considerazioni le avevo già iniziate nel mio precedente post, in quanto sento sempre più la necessità di pensare a voce alta, esprimendo con ciò quanto spesso tormenta chi ha intrapreso il nostro percorso.
Meglio su internet o davanti a un bicchiere di vino? Così l’uomo spirituale affronta i conflitti col mondo.
In che modo l’uomo spirituale affronta gli inevitabili conflitti della vita?
Quali modalità di comunicazione sceglie per comunicare la sua visione nel mondo senza scivolare nell’io bellico che ignora le ragioni altrui e si impunta stizzito sulle proprie?
Quali le forme più opportune?
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Cristo scomparso ?
Nei giorni scorsi il Vicariato di Roma ha diffuso due dati che, mi sembra, siano passati un po’ sotto silenzio e che invece forse vale la pena di meditare. Sono due dati piuttosto eloquenti che riguardano la città simbolo del cattolicesimo:
1. i matrimoni celebrati con rito religioso a Roma si sono, nel giro del ventennio 1990-2010 quasi dimezzati (da circa 8,500 a 5000), mentre quelli civili sono rimasti invariati.
2. 1 bambino su 2 che nasce oggi a Roma, non viene battezzato (14.000 battezzati su 25.200 nel 2010). Questi dati vanno ad aggiungersi ad un terzo, secondo il quale poco meno del 10% della popolazione partecipa più o meno saltuariamente alla messa domenicale.
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