Tra le qualità che richiede il cammino di trasformazione, è l’umiltà a mettermi a dura prova e a permettermi di avanzare.
L’umiltà che mia madre mi trasmetteva con il suo modo di essere donna cattolico- cristiana era per me inaccettabile.
Si traduceva sostanzialmente nella sottomissione al marito, al nonno, al parroco, a tutti: era abnegazione, annientamento.
Corrispondere al suo modello mi richiedeva uno sforzo immane.
Per paura accondiscendevo alle sue richieste, mi sottomettevo, ma dentro la rabbia montava.
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