Sono ormai tra i decani dei partecipanti ai Gruppi di Marco Guzzi e spesso ancora mi sorprendo, felicemente, a constatare come la mia vita abbia subito una svolta decisiva da quel non casuale incontro di tanti anni fa con Marco.
All’inizio si trattava di una manciata di attesissime riunioni di pochi ma attenti appassionati, in orari improbabili e luoghi suggestivi… la libreria Appunti Di Viaggio ….
Poi, inesorabilmente, i frequentatori sono cresciuti in spirito, consapevolezza e numero, gli incontri si sono organizzati in periodici appuntamenti mensili, e, anno dopo anno, si sono delineate le diverse gradualità di ingresso a quelli che ormai andavano assumendo la forma di veri e propri corsi.
Oggi i Gruppi sono tre, per i diversi livelli di esperienza sviluppati annualmente, che con cadenza più o meno bisettimanale si riuniscono presso l’Ateneo Salesiano in tre diversi giorni della settimana con ulteriori incontri infrasettimanali dedicati all’attuazione più approfondita delle pratiche e delle tematiche svolte nei corsi di base. Ad ottobre la programmata conferenza presso l’oratorio della Minerva apre ufficialmente il lavoro dei corsi e a giugno l’incontro intensivo di tre giorni in località Santa Marinella conclude la serie di appuntamenti che si è svolta durante l’anno. Non mancano ulteriori intensivi tenuti sempre da Marco in diverse sedi e date per offrire ai fuori sede e a chi non ha molto tempo a disposizione la possibilità di partecipare ugualmente al lavoro dei Gruppi.
Infine si è di recente felicemente, e spontaneamente, costituita l’associazione Darsi Pace per sperimentare in concreto, promuovere e divulgare l’attività maturata nei gruppi.
E da circa un anno la redazione che ne è scaturita ha dato vita al suo (questo) sito sul web che intende dare una espressione concreta al frutto del lavoro che i partecipanti producono nella partecipazione ai Gruppi.
Si tratta di un lavoro articolato, come bene dice Fabio nella sua straordinaria testimonianza contenuta nel Video della settimana, su tre livelli: culturale, psicologico e spirituale. Supportato dal (per ora primo) Manuale di riferimento Darsi Pace scritto da Marco e pubblicato dalle edizioni Paoline, e da altri testi dello stesso autore ugualmente correlati. Nel corso degli incontri è Marco stesso che propone le riflessioni, talvolta attraverso la lettura di brani della Bibbia altre volte dalla semplice ma opportuna analisi della realtà che ci circonda. C’è poi la possibilità di sperimentare direttamente il percorso che si segue attraverso la condivisione, con gli altri partecipanti, al momento dei passaggi più significativi che caratterizzano l’approfondimento delle proprie psicologie, e la pratica meditativa guidata. Non mancano infine un continuo conforto e l’ascolto sempre disponibile di Marco nelle istanze che di volta in volta possono richiedere una attenzione più dedicata.
Grazie a questo incessante lavoro, che si dipana solo facendolo, frequentandolo, io sono ritornato, e faticosamente cerco di raggiungere la fonte incontaminata divina che so in me. Non voglio più fermarmi, e anche dopo le cadute mi rialzo e continuo ad andare. Erodere l’egoità che si è stratificata (in me) nel corso dell’esistenza a volte mi genera scoramento per i risultati che non arrivano, e per le numerose, scontate, ricadute che mi mortificano …
ma è un lavoro che non so più smettere, un compito che non voglio smettere perché è ormai la mia natura stessa, la mia ragione. E le conquiste le raccolgo ogni istante nella mia vita, tutti i giorni.
Sono in cammino grazie a Marco e non mi fermo più.
Non ha certo bisogno di essere celebrato da me, ma mi piace poter qui riportare, come Fabio, una sua bellissima poesia che io ho particolarmente a cuore, porto sempre con me e non mi stanco mai di leggere e riascoltare:
L’ultima lezione
Non rifiutare l’afa di questo pomeriggio calabrese.
Non rifiutare la tua paura.
Non rifiutare la tua meschinità e il tuo orgoglio,
Il senso pungente della tua inferiorità e la percezione di una superiorità
Che giudica e pone sotto o sopra le persone
In base a scale di giudizio inflessibili e crudeli.
Tu non giudicare il tuo giudizio, non condannarti.
Non rifiutare quell’ombra che odi dentro di te,
Né quell’altra che la odia, non separarti da niente.
Non rifiutare l’amarezza della prima mattina
Né il tuo peccato più frequente.
Lascia che io ti dilati: tu
Contieni, accogli, accetta, risana.
Guarda con dolcezza la tua avidità di bambino defraudato.
Guarda con amore la tua arroganza, la tua chiusura.
Guarda alle tue piccolezze come guarda una madre
Al figlio che agita i pugnetti per respingerla piangendo.
Così amerai il tuo assassino e pregherai per lui.
Guarderai con dolcezza il persecutore, chi ti esclude crudelmente,
Chi ti umiliò e ti sconfisse, senza nemmeno riconoscerti.
Non rifiutare niente. Non giudicare. Non condannarti.
Resta uno, unanime, un’anima indivisa. Resta coerente.
Non resistere al male. Non raddoppiarlo. Fattene madre.
Fattene intermediario, medico.
Fattene carico.
E cura.
Allora la misericordia lo scioglierà nel tuo cuore,
Perché è sempre un rifiuto che alimenta il fuoco distruttivo.
Mentre l’accettazione scioglie il ghiaccio e unge le ferite.
E non rifiutare nemmeno il tuo rifiuto. Non ti accanire.
Giocaci piuttosto, cantagli una canzone, fanne una storia,
E lo vedrai sfumare quanto meno ti ci contrapponi.
Comprendi questa mia lezione? Ti suona? Vuoi questo mio cuore
Che non nega? Vuoi conoscere il mio divino amore?
Vuoi la perfezione?
E’ tutta qui, in queste braccia
Comunque aperte, anche se mi uccidi.
Marco Guzzi – Capo Vaticano – Calabria – pomeriggio
P.S. : Per i più volenterosi interessati provvederò ad inserire al più presto nella sezione
Audiovisioni una preziosa e rara lettura di questo testo, frutto di uno stralcio della
registrazione nell’Intensivo di Santa Marinella del 2006.
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