È facile farsi prendere dalla sconforto. La situazione in questi ultimi decenni in ambito politico ed economico è davvero imbarazzante, per non dire venefica. Le classi dirigenti di tutti i colori, di tutte le forme e di tutte le provenienze, dimostrano in continuazione una perdita costante di orientamento. Manca la bussola, la direzione. Allora si assiste ininterrottamente a quei fenomeni di sfilacciamento del tessuto sociale e alle perenni disaffezioni (peraltro motivate) verso quella che nel Politico Socrate chiama l’“arte del regnare”.
In verità, come sappiamo, non è del tutto corretto dire che non vi sia una direzione. C’è sempre una direzione. Eppure, visto che ciò che regola la traiettoria in questi anni è, in linea generare, l’istinto nichilistico-suicida delle grandi idre capitalistico-finanziarie, dire che un senso direzionale effettivo non c’è non mi sembra poi un’affermazione così erronea.
Ora: vista l’evocazione di quella Scienza delle Idee nota a tutti come filosofia, e visto il contenuto che mi accingo a dispiegare con questo nuovo articolo, vi propongo di continuare a navigare sull’onda del pensiero greco. Da lì poi ci muoveremo verso qualche breve riflessione sull’attuale situazione in Europa.
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L’Europa e/è l’utopia
Oltre lo stress. Arte, emozioni e pensiero alla svolta dei tempi
“Senza emozioni è impossibile trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento”
Carl Gustav Jung
Pubblichiamo la conferenza di Marco Guzzi all’evento di apertura del Festival delle Emozioni di Terracina, tenuta il 28 febbraio 2020.
Questo originale festival, nato nel 2014 per iniziativa dei Professori Giuseppe Musilli, Rachele Di Vezza e Mimmo De Rosa, avrebbe dovuto svolgersi proprio in questi giorni di fine giugno; a causa del Covid19 è stato rinviato a una data successiva, anche se in questi mesi la pagina facebook https://www.facebook.com/AssFestivaldelleEmozioniTerracina/ del festival è rimasta attiva e vivace. [Leggi di più…]
Razzismo e schiavismo: rileggiamo la storia
Un afroamericano è stato assassinato da un poliziotto e questo crimine di stampo razzista ha indignato tutti noi che amiamo la dignità e la libertà dell’essere umano.
L’accaduto ha fatto riemergere la vecchia questione del razzismo che per fortuna riguarda solo piccole frange estremiste.
Tuttavia seguendo la lettura che ne danno i mass media si può avere l’impressione che i neri d’America vivano come due secoli fa, mentre in realtà gli americani hanno eletto un presidente come Obama.
E va ricordato che gli Stati Uniti, dove pure è stato praticato lo schiavismo, sono quelli che hanno fatto una guerra civile per abolire lo schiavismo a casa loro e in tutto il mondo. [Leggi di più…]
La malattia tra interpretazione e ricerca di senso
Perché mi è capitata questa malattia?
Questa domanda prima o poi ce la siamo fatta tutti, più o meno apertamente.
La malattia, infatti, anche quando è lieve e transitoria, porta sempre con sé questo interrogativo.
Come risponde la medicina alla nostra domanda di significato?
Per tentare una risposta, la prima cosa da fare è smontare proprio questa (apparentemente) semplice domanda. Dobbiamo cioè capire prima di tutto cosa intendiamo per “medicina” e cosa significa “dare un senso” a una specifica malattia. [Leggi di più…]
Darsi pace
ai tempi del corona virus
I.
Devo dirlo con molta franchezza, una delle cose che mi ha sorpreso di più in questi mesi di quarantena è stata la carenza culturale e spirituale delle nostre classi intellettuali. Una carenza non solo e non tanto di messaggi o di iniziative, ma proprio di una PRESENZA UMANA AUTOREVOLE capace di infondere speranza e di dare senso agli eventi unici di questa fase.
Questa d’altronde è la vera crisi del nostro tempo: la mancanza di figure guida in grado di illuminare i popoli, e di indicare la direzione evolutiva del progetto della nostra civiltà. Se il valore di una persona, o di una generazione, si giudica proprio nei momenti più difficili, direi che questa reclusione globale ha sancito definitivamente la debolezza e lo smarrimento in cui versano le istituzioni politiche e spirituali così come le menti filosofiche e scientifiche dominanti. [Leggi di più…]
La vita è l’opera
Ho trovato la risposta alla classica domanda: quale libro porteresti su un’isola deserta?
Porterei La vita è l’opera di Marco Guzzi, a cura del bravo Francesco Marabotti, pubblicata di recente da Paoline editore per la collana Crocevia.
In un certo senso su un’isola deserta ci sto già: è casa mia, nella bufera del coronavirus; e ciò rende la mia risposta ancor più attendibile.
Conosco Marco dal 2007 e ho letto quasi tutti i suoi libri, da quelli di poesia e di filosofia ai cosiddetti manuali; credo che questo sia il migliore perché li riassume tutti, e li trascende. [Leggi di più…]
Salutando il ventennale
Il ventesimo anno di Darsi Pace (DP) si sta chiudendo e dopo essersi aperto nella gioiosa festa per il ventennale (tappa importantissima per tutti noi) ora si avvia alla conclusione nelle difficoltà di una situazione che sta mettendo alla prova il pianeta intero.
Nei nostri incontri mettiamo costantemente in luce le analisi di pensatori, del passato e attuali, che denunciano i rischi, i pericoli e gli esiti devastanti delle azioni dell’uomo sul prossimo e sulla natura.
Immaginavamo ormai maturo il tempo per prendere coscienza della reale condizione che l’umanità sta continuando a trascinare in avanti, non si vogliono prendere decisioni serie e ora questa pandemia ha (speriamo) ulteriormente ampliato il bisogno di un cambiamento profondo che comunque si sta diffondendo nonostante l’azione di distrazione e depistaggio rispetto alle reali ed evidenti origini della pericolosa condizione ecologica, psicologica, economica e sociale dell’umanità. [Leggi di più…]
IMMUNI: l’app-profittazione
È notizia di questi giorni che la nova frontiera della tecno-scienza, ormai totalmente egemone su qualsiasi decisione politica e sociale, abbia in serbo per noi una nuova funzione per la salvaguardia e il controllo dell’ingenuo cittadino moderno. Si tratta di una app realizzata apposta per il «tracciamento dei contatti», come scrive il Corriere della sera, al fine di sorvegliare e di governare qualsiasi rapporto sociale perché a rischio di contagio. «La app – scrive ancora il Corriere – velocizza e rende più certa la ricostruzione dei contatti rispetto a quanto si potrebbe fare «a mano» o «a voce». Questa sarebbe una delle tante motivazioni (superficiali) con la quale si pretenderebbe di trasformare una società libera in una società in mano alle industrie tecnocratiche. Industrie sicuramente più veloci e meno dubbiose degli esseri umani, che sono notoriamente così complessi e lenti. Intendiamoci, non è che il problema dello strapotere dei Google, Apple, Amazon e delle Big Pharma nasca oggi. Il fatto che questi domini già siano onnipervasivi da tempo, al di là del caso Covid-19, non riduce affatto il rischio di una deriva dispotica; anzi – se possibile – l’accentua. [Leggi di più…]
Covid-19, l’imprenditoria sociale come opportunità di trasformazione socio-economica
E’ con molto piacere che pubblichiamo l’appello dell’economista Lea Cassar e l’intervista da lei rilasciata a Dario Lo Scalzo per PRESSENZA – Agenzia Stampa Internazionale (23.05.2020)
Oltre ad essere titolare della cattedra di Economia Empirica all’Università di Regensburg (Ratisbona), Lea è anche una praticante dei Gruppi Darsi Pace.
In queste settimane ha lanciato un appello indirizzato alle nuove generazioni affinchè partendo dall’emergenza Coronavirus traggano spunti di riflessione e ricerchino delle opportunità per innescare un reale cambiamento sociale ed economico capace inoltre di far fronte alla crisi ecologica attuale.
Nel breve video l’appello di Lea Cassar. A seguire la stimolante intervista all’amica economista.
Buona lettura e buon ascolto! [Leggi di più…]
Io resto a cuore
I gruppi territoriali della Lombardia si sono attivati per mantenere i loro appuntamenti mensili durante la pandemia attraverso i mezzi offerti dalla telematica; hanno voluto condividere emozioni, riflessioni, vissuti di questo tempo provando a viverlo come tempo di cura che abbraccia – nonostante la distanza fisica richiesta – ogni aspetto dell’esistenza e già da ora prepara il “dopo”. La seconda fase da poco iniziata evidenzia la necessità di riconoscere e curare la paura che abbiamo incorporato per portare nella quotidianità ciò che di buono abbiamo assaporato durante l’isolamento e la reclusione.
Il gruppo di Milano desidera condividere le riflessioni emerse nell’incontro mensile di Aprile.
Bruno Marcotti, referente del gruppo, ne ha fatto un resoconto riprendendo i fili variamente tessuti e colorati offerti dai praticanti presenti che ha intrecciato ai suoi pensieri. [Leggi di più…]
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