Durante l’incontro generale dei gruppi Darsi Pace del 12 Marzo 2016 parlavo con una delle partecipanti e le esprimevo il frutto di alcune mie meditazioni: da mesi oramai riscontro come, nelle facoltà universitarie, siano stati isolati e “rimossi” gli esponenti delle discipline più illuminati e unificanti. Parli con i dottori in psicologia, e a malapena sanno chi siano C.G. Jung o James Hillman (!), parli con i dottori in filosofia e dicono che Kierkegaard non è considerato un filosofo ma “letteratura” (!!!).
La storia del giovane ragazzo e la leggenda del gigante pentito
Nomen omen
Autori:Irenilde Manzoni e Luisa Susanna
“Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio” (Isaia 43,1)
“Prendendo in considerazione il tuo nome potrai comprendere esperienze che hai già vissuto.
Ti apri a ciò che è già presente in te e nella tua persona, che però spesso, nella routine quotidiana, non vedi. Il nome ti mostra il tuo potenziale nascosto, ti mostra sotto il segno di quale promessa stia la tua vita.” (A.Grün)
Sindone, l’immagine dell’uomo
Pubblichiamo il video della conferenza di Marco Guzzi “Alla ricerca del Volto dell’uomo”, tenuta a Roma nel maggio 2015.
Si tratta dell’intervento nell’ambito del ciclo di incontri “Sindone: verità ed enigmi”, organizzato a cura di Don Mimmo Repice e dell’associazione di iconografi e amici della Sindone “In novitate radix”.
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Il mio Getsèmani
Nel Vangelo la preghiera che Gesù vive la notte dell’arresto è un riferimento preciso, forte, al quale mi capita spesso di pensare e nella mia piccola e squallida esperienza di fede sento che quel brano coglie il momento cruciale, l’abbandono definitivo che Gesù decide verso la fiducia nell’azione del Padre che sicuramente non mancherà.
Senso di colpa
In un recente incontro con un amico sacerdote che mi conosce da molti anni, lui, prima di congedarci, mi raccomanda: “Te lo dico con autorevolezza, Mariapia, liberati dai sensi di colpa!“ “Sì,- rispondo- hai proprio ragione, mi impegnerò”. A casa, mi ritrovo con un fermo proposito di seguire il suo consiglio, ma poi subito emerge l’interrogativo:- ma come fare? –
Di sensi di colpa ho sentito parlare quasi per tutta la mia lunga vita, so che sono un fardello inutile e paralizzante, l’ho anche letto più volte, è ora di cambiare veramente, ma il difficile è trovare la via della liberazione. [Leggi di più…]
Discese ardite (e risalite)
E’ una strana sensazione quella che avverto adesso, giunto circa alla metà del triennio introduttivo nel percorso di Darsi Pace. Non so, a me pare che anche qui “i tempi si fanno brevi”. A questo punto del cammino, ogni cosa è pesante come un sasso. Pesante nel senso di “pondus”, un peso di argomenti e motivi, per cui svicolare è sempre più difficile. Farsi scivolare queste cose addosso, senza far nulla, è sempre più faticoso. [Leggi di più…]
Tempo di ricapitolare
Da quando sono in pensione vivo in un tempo dilatato e rallentato che segue il ritmo dei miei gesti dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina.
Non c’è fatica nel movimento, nel susseguirsi di azioni, di parole, di sguardi, di silenzi che si fanno e si disfanno nell’adesso, nel tempo che è.
Non c’è il dovere prima e dopo il piacere, ma lo stare dentro ciò che accade.
Le teorie della critica letteraria al collasso dei saperi: è possibile un rinnovamento?
Il pensiero nelle sue varie forme è da sempre il motore delle più grandi rivoluzioni della storia dell’umanità, la cui base generatrice non può che essere un’idea innovativa, una visione della realtà che nasce innanzi tutto sotto forma di linguaggio.
Torniamo a cercare un senso
Pubblichiamo l’intervento di Marco Guzzi presso il Campo dei miracoli-Centro Valentina Venanzi, nell’ambito del ciclo “Triangolare della Spiritualità”, organizzato dal Progetto Calciosociale (www.calciosociale.it).
L’incontro, presentato dall’amica Lula, si è svolto nella sede romana di Calciosociale, un bellissimo centro polifunzionale nel quartiere periferico di Corviale, il 5 febbraio 2016, e si è concluso con un appassionato dibattito e un’ottima pinza!
Buona visione!
Procreare il mondo
Di ritorno dall’intensivo di Roma sento risuonare queste parole: io, noi, siamo responsabili della CREAZIONE del mondo. Il mondo che osserviamo dall’esterno e spesso ci spaventa, perché lo sentiamo ostile, non accogliente, ingiusto e crudele, non é qualcosa di dato una volta per tutte, qualcosa che possiamo soltanto subire, senza provare a mutarne la forma.
Chi legge queste parole avrà spesso incontrato riflessioni simili: il mondo esteriore é una proiezione di quello interiore, dalla nostra liberazione interiore può scaturire la trasformazione del mondo. È proprio questo il principio ispiratore del movimento Darsipace.
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