“Siamo chiamati perciò in un certo senso a reimparare a parlare, e quindi ad essere Chiesa (…) Sarà questo immenso setaccio spirituale a rinnovare anche le forme in cui le comunità cristiane si sono finora organizzate, e forse ad avviare seriamente quella riunificazione dei cristiani che finora sembra rimanere una pia aspirazione.”
Alberi
Camminando, sono entrata in un bosco, una faggeta con alcuni esemplari secolari ed altri in tenera crescita. Sono immersa in un tremolio di verde , in un intreccio fantasioso di tronchi e di rami. Guardo un gigante vegetale dove da bambina avrei sognato di arrampicarmi. Concentrandomi bene, di appoggio in appoggio, avrei potuto salire e ritrovarmi da sola lassù e nascondermi come in un piacevole rifugio personale e fantasticare e guardare le realtà dall’alto, in una prospettiva nuova e stimolante.
I Gesti Sapienti
Stamattina, quando mi sono preparata il posticino per la meditazione, mentre stendevo il mio tappetino etnico con una certa calma, ho fatto caso al gesto della mia mano.
Era lento, respirato, senza fretta, e io ero lì, tutta lì in quel piccolo gesto.
Sappiamo di vivere in un tempo frettoloso, frenetico, isterico, direi, ma vorrei qui rimarcare l’importanza di Prendersi, di reclamare, con ribellione e simpatica protesta, almeno qualche gesto di questo tipo, un gesto Leeeento, consapevole. [Leggi di più…]
Perdono e guarigione
Pubblichiamo i video delle due conferenze tenute da Marco Guzzi l’11 luglio 2015 al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, presso Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo.
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La resa
“A tutti voi, se ricevete questa lettera significa che sono ancora ostaggio, ma i miei compagni di cella (a partire dal 2/11/2014) sono stati rilasciati. Gli ho chiesto di mettersi in contatto con voi e di inviarvi questi miei pensieri. È difficile trovare le parole giuste. Sappiate che io sono in un luogo sicuro, completamente incolume e in salute (ho messo su peso, infatti); sono stata trattata bene, con il massimo del rispetto e della gentilezza. Avevo il desiderio di mandarvi una lettera su cui avessi riflettuto molto (ma non sapevo se i miei compagni di cella sarebbero stati liberati nei prossimi giorni o nei prossimi mesi, riducendo così il mio tempo).”
Lettera di Kayla Mueller, americana, cooperante nell’ospedale di Aleppo, in Siria, fatta prigioniera nell’agosto del 2013 e dichiarata morta nel febbraio del 2015 dall’Isis; all’indomani della notizia della sua morte la famiglia ha deciso di rendere nota questa sua lettera.
Giochiamo?
Se penso al gioco e al giocare, la prima cosa che mi viene in mente sono bambini sudati che si rincorrono, o seduti per terra tutti intenti ad escogitare qualche nuova avventura. È il ricordo piacevole e ancora vivo di un’infanzia, la mia, fatta di spazi estivi dilatati, pieni dell’entusiasmo di inventare il proprio tempo insieme con una combriccola di piccoli amici.
Poi si diventa grandi e il gioco diventa un’attività sempre più marginale, da nascondere nelle pieghe di altre attività più produttive e socialmente accettate. In fondo per tanti anni al gioco non ho pensato più, tutta intenta a realizzare concretamente gli obiettivi che ritenevo giusti per la mia vita.
Poi durante un esercizio del terzo anno di Darsi Pace è successa una cosa inattesa. [Leggi di più…]
Un Anno di Misericordia
Suor Giulietta, un’amica che ha seguito i nostri corsi dalla lontana Cina, in occasione dell’Anno Giubilare della Misericordia ci ha inviato questa testimonianza:
L’anno di misericordia del Signore: questa parola evangelica e l’accentuazione speciale che Papa Francesco ha sottolineato per questo anno Giubilare Straordinario della Misericordia, hanno provocato un subbuglio nel mio piccolo cuore. Una slavina si è staccata dal mio mondo dei ricordi trascinando emozioni, lotte, sofferenze che con l’aiuto del Misericordioso si sono integrate nel mio vissuto diventando cellule vive che con la loro profondità, forza e potenza influenzano ancora oggi il mio essere e il mio interagire ogni giorno.
Dalla fine, l’inizio
“il destino comune ci obbliga
a cercare un nuovo inizio”
(Carta della Terra, L’Aja 2000)
In questo passaggio dell’anno, in cui ci disfiamo del vecchio per accogliere il nuovo, proponiamo la conferenza tenuta da Marco Guzzi lo scorso ottobre a Bergamo, nell’ambito della rassegna “Molte fedi sotto lo stesso cielo”.
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Intimità
E’ una giornata di dicembre grigia e nebbiosa, sono in casa, mi sento affaticata e stanca ma non so perché, ho bisogno di caldo e di consolazione, così mi preparo una tazza di tisana, arancia e cannella.
Il profumo sale fin dentro alle narici, annuso e pregusto il sapore forte e il caldo che scende fin nelle viscere, mio marito mi chiama per mostrarmi una foto del nostro albero di Natale: “vorrei usare questa per fare gli auguri quest’anno che ne dici?”
Mi perdo un momento in questa immagine, osservo il mio angioletto di pezza appeso che sembra voglia dirmi qualcosa, sorride serafico.
Benedetta ernia
Sono le 8 del mattino. Dopo mesi di titubanza e visite mediche ripetute, eccomi fisicamente pronto sul letto d’ospedale per l’intervento di ernia inguinale programmato in day surgery. Il pre-operatorio è concluso; l’ultimo atto è stata la depilazione la sera precedente. Sto solo aspettando il chirurgo per la visita finale, prima di essere condotto in sala.
Ma la mia mente non è tranquilla. Gli stessi dubbi che mi avevano attanagliato qualche anno prima, quando alla fine mi feci operare di un’altra ernia ombelicale, aggrovigliano di nuovo i miei pensieri.
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