In questa testimonianza Vanna ci offre indicazioni semplici sulla pratica meditativa e con la sua voce calma e rilassata ci spinge a seguirla nell’ascolto dell’attimo presente.
Vanna: dalla meditazione alla azione (curando la nostra bambina ferita)
Il pozzo nero
Mi trovo spesso a ripartire dal fondo di un cuore scisso e disintegrato, da una negatività e da una disperazione senza vie d’uscita.
Attendo un soffio, un orientamento: io posso offrire solo il mio divario, una divaricata inconcludenza.
SCACCIA DA NOI OGNI MALE
Nell’inno Ave maris stella, risalente ai secoli VIII-IX, ancora oggi cantato nei vespri delle festività mariane, si chiede a Maria: «Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene».
Ma… non è un tantino esagerato chiedere a Maria ciò che solo Dio può fare? Del resto, nella preghiera del Padre nostro è proprio a Dio che chiediamo «liberaci dal male». E allora in che senso ci affidiamo alla Madre del Signore affinché ci strappi dal male?
Gioco Estivo – Essere Presenti
Carissimi,
ormai con le valige pronte non posso fare altro che augurarvi buone vacanze ovunque voi abbiate deciso di stare.
Consapevoli che la vacanza è uno stato mentale (?) che non dipende dal luogo ma da noi vi propongo un nuovo gioco. E’ la versione “avanzata” di quello proposto lo scorso anno.
E’ semplice ma non facile.
A proposito di “relazioni”
Nella nostra ricerca personale e di gruppo l’accento cade spesso sulla necessità di creare e vivere relazioni autentiche, ma quanto a sapere come questo possa avvenire siamo un po’ a corto di risorse, di mezzi e di modalità. I nostri tentativi non trovano riscontro dall’altra parte e spesso ci si trova più frustrati e delusi di prima. Ma che vuol dire in sostanza mettersi in relazione autentica e quali le modalità che portano a qualche risultato? [Leggi di più…]
Giuliana: la bellezza del cammino
“La gloria di Dio è l’uomo vivente”, questa frase di Sant’Ireneo di Lione è ciò che questa testimonianza evoca in me.
Giuliana sa esprimere la bellezza del cammino spirituale e del percorso intrapreso nei Gruppi Darsi Pace con grande forza e semplicità.
Durante lo scorso anno 2010-2011 ha deciso di frequentare il corso di approfondimento, venendo a Roma da Bergamo ogni quindici giorni.
Che cosa significa costruire la pace?
Carissime amiche e carissimi amici,
una delle cose su cui mi pare ci sia maggiore consenso oggi, almeno nel mondo occidentale, è che la pace possa essere costruita solo con mezzi di pace.
Credo che ormai una solida maggioranza dei popoli europei non ritenga più valida la massima latina: si vis pacem, para bellum.
E credo anche che ci sia una crescente consapevolezza che la pace nasca innanzitutto dal cuore dell’uomo.
Non aver paura di trasformarti “cristica-mente”
Lo sguardo interiore non esclude l’orizzonte esteriore. Anzi, i tre livelli che scandiscono il lavoro nei Gruppi Darsi Pace, portano a guardare un po’ meglio dentro e fuori di sé, sulla scena della storia. Tra chi ha attraversato il presente, lasciandovi un’evidente traccia trasformativa c’è Giovanni Paolo II. Ecco allora il motivo di questo post: conservare in memoria qualche link a suo (e nostro) riguardo.
La trasformazione di un dispiacere in opportunità di comprensione più profonda.
Un mio amico, lo scorso anno, pensando di essermi di aiuto, ha pensato di pubblicizzare un mio concerto, scrivendo una mail ai suoi amici, impegnandosi, nella speranza di attirarli, in una lunga descrizione, in senso musicologico, degli autori e dei brani che avrei eseguito. Tutto, senza fare accenno a me, come “interprete”, ma solo come “amico”.
Alla fine, nessuno dei suoi amici è venuto al concerto e, ironia della sorte, neanche lui.
Abbracciare il mondo con la propria identità
Continuo le mie personali riflessioni sul nostro lavoro e quindi sui gruppi “Darsi pace”, che ultimamente hanno espresso il desiderio di proporsi al mondo intero.
Alcune considerazioni le avevo già iniziate nel mio precedente post, in quanto sento sempre più la necessità di pensare a voce alta, esprimendo con ciò quanto spesso tormenta chi ha intrapreso il nostro percorso.
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