Nella nostra ricerca personale e di gruppo l’accento cade spesso sulla necessità di creare e vivere relazioni autentiche, ma quanto a sapere come questo possa avvenire siamo un po’ a corto di risorse, di mezzi e di modalità. I nostri tentativi non trovano riscontro dall’altra parte e spesso ci si trova più frustrati e delusi di prima. Ma che vuol dire in sostanza mettersi in relazione autentica e quali le modalità che portano a qualche risultato? [Leggi di più…]
Giuliana: la bellezza del cammino
“La gloria di Dio è l’uomo vivente”, questa frase di Sant’Ireneo di Lione è ciò che questa testimonianza evoca in me.
Giuliana sa esprimere la bellezza del cammino spirituale e del percorso intrapreso nei Gruppi Darsi Pace con grande forza e semplicità.
Durante lo scorso anno 2010-2011 ha deciso di frequentare il corso di approfondimento, venendo a Roma da Bergamo ogni quindici giorni.
Che cosa significa costruire la pace?
Carissime amiche e carissimi amici,
una delle cose su cui mi pare ci sia maggiore consenso oggi, almeno nel mondo occidentale, è che la pace possa essere costruita solo con mezzi di pace.
Credo che ormai una solida maggioranza dei popoli europei non ritenga più valida la massima latina: si vis pacem, para bellum.
E credo anche che ci sia una crescente consapevolezza che la pace nasca innanzitutto dal cuore dell’uomo.
Non aver paura di trasformarti “cristica-mente”
Lo sguardo interiore non esclude l’orizzonte esteriore. Anzi, i tre livelli che scandiscono il lavoro nei Gruppi Darsi Pace, portano a guardare un po’ meglio dentro e fuori di sé, sulla scena della storia. Tra chi ha attraversato il presente, lasciandovi un’evidente traccia trasformativa c’è Giovanni Paolo II. Ecco allora il motivo di questo post: conservare in memoria qualche link a suo (e nostro) riguardo.
La trasformazione di un dispiacere in opportunità di comprensione più profonda.
Un mio amico, lo scorso anno, pensando di essermi di aiuto, ha pensato di pubblicizzare un mio concerto, scrivendo una mail ai suoi amici, impegnandosi, nella speranza di attirarli, in una lunga descrizione, in senso musicologico, degli autori e dei brani che avrei eseguito. Tutto, senza fare accenno a me, come “interprete”, ma solo come “amico”.
Alla fine, nessuno dei suoi amici è venuto al concerto e, ironia della sorte, neanche lui.
Abbracciare il mondo con la propria identità
Continuo le mie personali riflessioni sul nostro lavoro e quindi sui gruppi “Darsi pace”, che ultimamente hanno espresso il desiderio di proporsi al mondo intero.
Alcune considerazioni le avevo già iniziate nel mio precedente post, in quanto sento sempre più la necessità di pensare a voce alta, esprimendo con ciò quanto spesso tormenta chi ha intrapreso il nostro percorso.
Un’esperienza pilota Il Gruppo Darsi Pace di Mozzo Dorotina
Dopo il seminario intensivo tenutosi ad Eupilio nel dicembre 2007, il gruppo bergamasco che vi aveva partecipato decise di dare continuità alla proposta di Marco Guzzi incontrandosi regolarmente (ogni 30-40 giorni) per condividere la lettura del manuale “Darsi pace”, il lavoro autoconoscitivo e la meditazione.
Meglio su internet o davanti a un bicchiere di vino? Così l’uomo spirituale affronta i conflitti col mondo.
In che modo l’uomo spirituale affronta gli inevitabili conflitti della vita?
Quali modalità di comunicazione sceglie per comunicare la sua visione nel mondo senza scivolare nell’io bellico che ignora le ragioni altrui e si impunta stizzito sulle proprie?
Quali le forme più opportune?
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Un prete nei gruppi Darsi Pace
Il mandato che Gesù dà a Pietro, e a tutti coloro che si pongano alla sua sequela, risuona nelle parole del Vangelo di Giovanni che la Chiesa ci ha proposto di recente come lettura del giorno (Gv. 21, 15-19).
“Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle”: abbi cura dell’uomo, dell’umanità in travaglio, di questa abbondante messe che pochi operai si preoccupano di coltivare.
Cristo scomparso ?
Nei giorni scorsi il Vicariato di Roma ha diffuso due dati che, mi sembra, siano passati un po’ sotto silenzio e che invece forse vale la pena di meditare. Sono due dati piuttosto eloquenti che riguardano la città simbolo del cattolicesimo:
1. i matrimoni celebrati con rito religioso a Roma si sono, nel giro del ventennio 1990-2010 quasi dimezzati (da circa 8,500 a 5000), mentre quelli civili sono rimasti invariati.
2. 1 bambino su 2 che nasce oggi a Roma, non viene battezzato (14.000 battezzati su 25.200 nel 2010). Questi dati vanno ad aggiungersi ad un terzo, secondo il quale poco meno del 10% della popolazione partecipa più o meno saltuariamente alla messa domenicale.
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