E’ possibile coltivare una speranza, un senso, un orientamento, in questo tempo ambiguo che viene definito l’età del nichilismo? [Leggi di più…]
Quei divorziati che hanno ritrovato l’amore, per la Chiesa peggio degli assassini
Sono i peccatori mortali senza speranza e senza appello. Quelli a cui sarà negata per sempre la comunione. Quelli che non potranno mai essere assolti da nessuno. Quelli a cui qualche prete ha negato persino i funerali religiosi. O il battesimo per i loro figli. Chi sono queste figure spregevoli che la Chiesa inchioda a una condanna più severa di quella riservata agli assassini, ai mafiosi o ai pedofili? Sono i cattolici divorziati che hanno deciso di ricostruire la loro vita con un nuovo amore.
Anime nobili
Von Stauffenberg
Di recente, il 27 gennaio, si è commemorato il Giorno della memoria, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), per non scordare mai!
E questo non è un luogo comune (mi è capitato di sentire tante frasi inutili) no, non si deve scordare mai!
E per caso proprio giorni fa ho avuto modo di vedere il film “Operazione Valchiria” del 2008, uscito in Italia nel 2009, con la regia di Bryan Singer ed interprete principale Tom Cruise.
Riferendomi all’idea di “rifiutare la mediocrità” che ultimamente ha ravvivato alcuni scambi sul sito, sono stata davvero colpita dalla storia vera del colonnello Conte Claus von Stauffenberg, di cui non ero a conoscenza. [Leggi di più…]
Osservazioni sul dibattito tra Marco Guzzi e Umberto Galimberti, ovvero come liberarsi dell’Ego e non finire in manicomio
Ciò che dirò in questo breve articolo scaturisce dall’ascolto di un bellissimo dibattito tra Umberto Galimberti e Marco Guzzi (che invito caldamente tutti a vedere, i file video sono facilmente scaricabili e riproducibili utilizzando windows media player o analogo programma) inserito nel ciclo di conferenze “L’Epoca delle Passioni Tristi”, tenutosi a Misano Adriatico il 25 novembre 2010. [Leggi di più…]
La pesante leggerezza di Eco
Ho appena finito di leggere Il cimitero di Praga di Umberto Eco e le riflessioni di Flannery O’Connor sul mestiere di scrivere dal significativo titolo Nel territorio del diavolo, trovandoli violentemente incompatibili. Mi è anzi parso che la O’Connor, nell’indicare ciò che non funziona in un racconto facesse riferimento precipuo all’opera di Eco, scrittore che ha venduto finora oltre venti milioni di copie ed è stato tradotto in più di quaranta lingue. Parte della “narrativa di qualità” non merita di fregiarsi dell’etichetta, e Il cimitero di Praga costituisce un buon esempio al riguardo.
Sperando contro ogni speranza.
“La resurrezione dei morti per la vita del mondo che verrà” è il fondamento dell’essere cristiani. Eppure ognuno, nella vita, sperimenta come questa semplice affermazione – espressa nel Credo dei cristiani e nel Symbolum Apostolorum – carnis resurrectionem et vitam aeternam – sia quanto di più lontano dall’esperienza comune, quanto di più distante dalle ragionevoli aspettative umane, da essere scambiata – forse oggi più che ieri – per bizzarria o superstizione.
Lampi – U. Galimberti e M. Guzzi in dialogo: Sul nichilismo
Carissime amiche e carissimi amici,
il lungo declino, sordido e tenebroso, di Berlusconi potrebbe essere un buon momento per riflettere con maggiore accuratezza e profondità sulla natura del nichilismo, e cioè dell’epoca che stiamo vivendo, e sulle sue molteplici forme e origini ideali.
La vicenda di Mosè
In quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli e notò i lavori pesanti da cui erano oppressi. Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli. Voltatosi attorno e visto che non c’era nessuno, colpì a morte l’Egiziano e lo seppellì nella sabbia.
Il giorno dopo, uscì di nuovo e, vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a quello che aveva torto: “Perché percuoti il tuo fratello? ”. Quegli rispose: “Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di uccidermi, come hai ucciso l’Egiziano? ”.
Allora Mosè ebbe paura e pensò: “Certamente la cosa si è risaputa”. Poi il faraone sentì parlare di questo fatto e cercò di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si allontanò dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un pozzo. (Es 1,11-15)
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A.A.A Sentinella Cercasi
La sentinella è una “lavoro” particolare, fuori dal comune: permettere agli altri di “salvarsi”.
Una bella responsabilità.
La sentinella incarna il senso di “precarietà” della vita.
Come non dedicare film, libri, poesie o post nei blog?
E infatti molti post di questo blog (a partire dagli ultimi) propongono alcune sentinelle del nostro tempo.
Mi sono domandato quali caratteristiche ha la sentinella. Ne cito alcune.
La divina semplicità
Una magnifica semplicità pervade la raccolta di poesie intitolata La pioggia d’estate, di Yves Bonnefoy (1923). Gli elementi chiave di questa silloge sono l’acqua (di fonte oppure di pioggia), l’erba, il vento, i sentieri, le piante, l’oro; e poi, mescolati alle sostanze naturali, la fame e sete di vita, il turbamento, la speranza, la gioia e un eros umilmente cosmico.
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