Ciò che dirò in questo breve articolo scaturisce dall’ascolto di un bellissimo dibattito tra Umberto Galimberti e Marco Guzzi (che invito caldamente tutti a vedere, i file video sono facilmente scaricabili e riproducibili utilizzando windows media player o analogo programma) inserito nel ciclo di conferenze “L’Epoca delle Passioni Tristi”, tenutosi a Misano Adriatico il 25 novembre 2010. [Leggi di più…]
Osservazioni sul dibattito tra Marco Guzzi e Umberto Galimberti, ovvero come liberarsi dell’Ego e non finire in manicomio
La pesante leggerezza di Eco
Ho appena finito di leggere Il cimitero di Praga di Umberto Eco e le riflessioni di Flannery O’Connor sul mestiere di scrivere dal significativo titolo Nel territorio del diavolo, trovandoli violentemente incompatibili. Mi è anzi parso che la O’Connor, nell’indicare ciò che non funziona in un racconto facesse riferimento precipuo all’opera di Eco, scrittore che ha venduto finora oltre venti milioni di copie ed è stato tradotto in più di quaranta lingue. Parte della “narrativa di qualità” non merita di fregiarsi dell’etichetta, e Il cimitero di Praga costituisce un buon esempio al riguardo.
Sperando contro ogni speranza.
“La resurrezione dei morti per la vita del mondo che verrà” è il fondamento dell’essere cristiani. Eppure ognuno, nella vita, sperimenta come questa semplice affermazione – espressa nel Credo dei cristiani e nel Symbolum Apostolorum – carnis resurrectionem et vitam aeternam – sia quanto di più lontano dall’esperienza comune, quanto di più distante dalle ragionevoli aspettative umane, da essere scambiata – forse oggi più che ieri – per bizzarria o superstizione.
Lampi – U. Galimberti e M. Guzzi in dialogo: Sul nichilismo
Carissime amiche e carissimi amici,
il lungo declino, sordido e tenebroso, di Berlusconi potrebbe essere un buon momento per riflettere con maggiore accuratezza e profondità sulla natura del nichilismo, e cioè dell’epoca che stiamo vivendo, e sulle sue molteplici forme e origini ideali.
La vicenda di Mosè
In quei giorni, Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli e notò i lavori pesanti da cui erano oppressi. Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli. Voltatosi attorno e visto che non c’era nessuno, colpì a morte l’Egiziano e lo seppellì nella sabbia.
Il giorno dopo, uscì di nuovo e, vedendo due Ebrei che stavano rissando, disse a quello che aveva torto: “Perché percuoti il tuo fratello? ”. Quegli rispose: “Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di uccidermi, come hai ucciso l’Egiziano? ”.
Allora Mosè ebbe paura e pensò: “Certamente la cosa si è risaputa”. Poi il faraone sentì parlare di questo fatto e cercò di mettere a morte Mosè. Allora Mosè si allontanò dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un pozzo. (Es 1,11-15)
[Leggi di più…]
A.A.A Sentinella Cercasi
La sentinella è una “lavoro” particolare, fuori dal comune: permettere agli altri di “salvarsi”.
Una bella responsabilità.
La sentinella incarna il senso di “precarietà” della vita.
Come non dedicare film, libri, poesie o post nei blog?
E infatti molti post di questo blog (a partire dagli ultimi) propongono alcune sentinelle del nostro tempo.
Mi sono domandato quali caratteristiche ha la sentinella. Ne cito alcune.
La divina semplicità
Una magnifica semplicità pervade la raccolta di poesie intitolata La pioggia d’estate, di Yves Bonnefoy (1923). Gli elementi chiave di questa silloge sono l’acqua (di fonte oppure di pioggia), l’erba, il vento, i sentieri, le piante, l’oro; e poi, mescolati alle sostanze naturali, la fame e sete di vita, il turbamento, la speranza, la gioia e un eros umilmente cosmico.
Sorelle parole
Vorrei dedicare questo testo alle numerose suore, ai sacerdoti e ai religiosi che partecipano ai nostri gruppi o che, comunque, sono vicini al lavoro di “Darsi Pace”.
La poesia è brevissima e parla di parole ruotanti, come sufi dervishi, come suore danzanti, fresche e ridenti.
[Leggi di più…]
Chiara: una ricerca di integrità
Lavorare alla propria integrità, per diventare TUTT’UNA, senza falsità, senza sbafature, vuol dire per Chiara, come per tutti noi, imparare a osservare sempre meglio le ferite interiori, le divaricazioni, le parti scisse della propria personalità.
E decidere da quale parte stare, con quale stato dell’io identificarsi.
[Leggi di più…]
Siamo anche su