Come può un sopravvissuto dell’Olocausto perdonare il suo aguzzino nazista? Cosa può perdonare un contadino indù che ha visto la sua famiglia sterminata dalla furia dei musulmani pachistani negli anni Cinquanta? O un monaco buddista tibetano torturato per anni dalla repressione cinese? Sono storie estreme, raccolte con un accurato lavoro sul campo, da cui parte la riflessione di Perdonare, il bel libro di Eileen Borris- Dunchunstang che mi ha regalato il mio amico Fabrizio. Storie al limite, dove il male si presenta nella sua forma assoluta, inconcepibile per noi rintanati dentro discreti recinti di civiltà. Storie, però, che permettono a questa acuta psicologa americana di tracciare una mappa universale dell’anima umana di fronte all’ingiustizia. Anche quando il torto assume aspetti molto meno distruttivi di quelli spalancati dalla grande Storia: il tradimento del coniuge, il voltafaccia di un amico, il dispetto di un collega, la persecuzione del burocrate, il ritardo della giustizia. O, forse il caso più difficile da superare, il nostro errore del passato, la colpa che prende dimora dentro di noi, senza mai darci tregua.
Né moralismo né vittimismo Ecco il decalogo del vero perdono
La felicità. Sempre
Monaco buddista dal singolare percorso, autore di libri di successo, di diversi saggi e portavoce del Dalai Lama, Matthieu Ricard sintetizza in poche limpide risposte l’essenza della felicità.
Secondo l’Università del Wisconsin, che monitora con appositi sensori la sua mente attraverso il controllo delle reazioni del suo cervello a stati di stress, rabbia, depressione ma anche di gioia, stabilità interiore e soddisfazione, è l’uomo più felice del pianeta.
Alla intervistatrice di turno, G. Calligaro (Io Donna – 11 settembre 2010), prima dà la buona notizia: “La felicità è un’arte per tutti.”; e poi alla domanda diretta cos’è la felicità? risponde : “La felicità non è una successione ininterrotta di piaceri. Non si può far dipendere la felicità da fattori esterni che si consumano e la rendono vulnerabile. La felicità autentica è uno stato mentale che rende capaci di gestire gli stati emozionali di gioia e di dolore allo stesso modo. Come il fondo del mare che resta uguale anche se la superficie si increspa”.
Il sacro del profano
Il 13 Novembre 2010 durante un normalissimo pranzo consumato in una caffetteria di un centro commerciale in Ontario accade che…….(prima di continuare vedi il video)
Presa di posizione o compromesso
Amos Oz
In ogni situazione della mia vita, in cui sono stata invitata (o costretta) a “prendere una posizione” riguardo una questione o idea che sia, ho provato sempre un certo disagio.
Caratterialmente sono portata all’astensione, mi rendo conto, però, che vi sono dei contesti in cui si deve decidere comunque da che parte stare (penso al voto politico ad esempio); non la considero tanto “indecisione” la mia, quanto una tendenza inevitabile a pormi sempre nei panni dell’altro o degli altri, a cercare le valide motivazioni in ogni parte della barricata.
Una specie di empatia che blocca, in ogni caso, una definita “presa di posizione”! [Leggi di più…]
LAMPI – L’ora tremenda del natale
Carissime amiche e carissimi amici,
in questo clima un po’ melenso, frenetico, falso, angosciante, e rumoroso che avvolge come sempre i giorni prima del Natale, dimentichiamo che questo evento accade nel momento più buio dell’anno e della notte, quando la natura sembra morta, le foglie marciscono per terra, i rami si anneriscono ghiacciati, e una coltre di gelo paralizza le radici e spesso stritola i cuori.
[Leggi di più…]
Venne tra i suoi
Caravaggio, La cattura di Cristo
Nella Messa del giorno di Natale ascoltiamo la pagina introduttiva del Vangelo di Giovanni, il prologo appunto, in cui si annuncia l’avvento di Dio nella carne, il motivo, le conseguenze. Tra le sue incisive espressioni vi è anche questa: «Venne tra i suoi e i suoi non l’hanno accolto» (Gv 1,11). [Leggi di più…]
Emily Dickinson, il fuoco della poetessa che sa illuminare la nostra ignoranza
La natura, la Bibbia, la morte, il senso della vita, l’amore: le poesie di Emily Dickinson sono una delle luci più potenti per illuminare la nostra ignoranza. Una puntata dedicata all’opera della poetessa americana nel programma Il viaggiatore su Radio 1 Rai. Intervengono, tra gli altri, il filosofo Marco Guzzi, l’etologo Giorgio Celli e la monaca di clausura Cristiana Dobner e il pastore valdese Pietro Ricca. Qui sotto il link a Radio Rai:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-36bec22e-493e-4aff-88ce-34949df5fe24-radio1.html#p=0
Di seguito l’analisi di Marco Guzzi. [Leggi di più…]
Il verbo si è fatto carne
La liturgia di questo tempo di Avvento è un invito continuo al risveglio, alla vigilanza, a tenersi pronti per la venuta del Signore.
“è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti” (Rm 13,11)
“Vegliate perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà” (Mt 24,42)
Per una creatività vivificante
La nostra creatività trova naturale traduzione in pensieri, parole e comportamenti. Per il semplice fatto che pensiamo, parliamo, operiamo, ciascuno di noi è “creativo”, produttivo. C’è però una bella differenza tra pensieri di vita e pensieri di morte, tra male-dizioni e bene-dizioni, tra atteggiamenti bellici e pacificanti. [Leggi di più…]
Presenza spirituale
In vista del Natale, ormai prossimo, ho riletto le bellissime Lettere di Natale alla madre di RAINER MARIA RILKE ; esse ci fanno entrare in una dimensione di intensa e palpitante intimità, che si è concretizzato anche, per parecchi anni, in un accordo tra i due: ritrovarsi spiritualmente insieme, pur nella lontananza spaziale, per celebrare il Natale. [Leggi di più…]
Siamo anche su