Quando ho visto questo video sono rimasto davvero sorpreso.
Davide, in tanti anni di incontri e di dialoghi, non mi aveva mai parlato di questa sua arte, manifestando così uno dei suoi caratteri preminenti: la discrezione, un’umiltà che rischia di farsi chiusura.
In queste opere però noi vediamo emergere il suo cuore più profondo, un cuore sostanzialmente estatico e pieno di bontà.
Questi volti infatti comunicano una densità umana raramente riscontrabile nel casermone contemporaneo dell’arte, ricco di pagliacciate, di astrazioni concettuali, e, appunto, di brutali disumanità.
Qui invece l’umano ritrova una misura, un volto, fatto di dolore e di pace, di sbigottimento e di dolcezza infinita, e specialmente di apertura all’infinito: questi volti sono sempre ri-volti a qualcosa che verrà, che ci sta già raggiungendo, e che a volte intravediamo tra lo stupore e la gioia.
Grazie, Davide, e donaci altri frutti della tua arte.
Vediamo ora come Davide ha voluto presentarsi nel nostro sito:
“Perché il tema altro non è se non la vita che cerca una forma” (H.Schrade)
Cari amici di Darsi Pace mi presento:
nasco a Cesena il 25.12.1968 dove tuttora risiedo, e svolgo l’attività di artigiano nel settore dei trasporti.
Dal 1997 sono sposato con Roberta e ho due figli, Anita e Damiano.
Parallelamente all’attività lavorativa porto avanti un interesse per le arti figurative e in particolare per la scultura.
Sin da piccolo questa facilità nel disegno e l’attrazione per le arti in genere fu considerata come marginale,
e quel piacere per l’introspezione e le cose minime come timidezza.
Certo, l’ambiente e i genitori non mi hanno aiutato più di tanto, ma devo anche confessare un’indole remissiva che mi portava alla fuga e all’insofferenza, che tra l’altro fino a qualche anno fa consideravo quasi un’elezione più che un difetto.
Sin da piccolo ho avuto la sensazione che nel mondo dei grandi ci fosse qualcosa che non andava. Crescendo poi questa sensazione di alienazione dalla vita vera, a volte quasi totale, si era impossessata anche di me.
Frequentando in seguito gli intensivi e parlando telefonicamente con Marco ho intravisto una via d’uscita, e con fatica comincio a rendermi conto di quanti mascheramenti e irrigidimenti mi blocchino in una dimensione senza speranza.
Ho grande bisogno di darmi pace, e intravedo nel percorso aperto da Marco uno dei pochi “sentieri”di liberazione interiore veramente efficaci.
Grazie a Marco, a Paola, e a voi tutti che partecipate tanto attivamente, nella speranza di riuscire ad abitare questa terra poetica-mente.
Davide Calandrini
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