Mi trovo spesso a ripartire dal fondo di un cuore scisso e disintegrato, da una negatività e da una disperazione senza vie d’uscita.
Attendo un soffio, un orientamento: io posso offrire solo il mio divario, una divaricata inconcludenza.
Questa esposizione sincera di ciò che c’è, questa offerta dolente, nasconde un anelito di integrità e trova ascolto.
Tu mi accogli e trasformi tutto il mio nero in luce.
Il pozzo nero
Col nero rimboccato fino agli occhi
Attendo lo zefiro, lo zelo
Tuo, perché da me
Da darti ho solo il mio divario:
La mia divaricata inconcludenza.
“Mi voglio confinare nel tuo nero
Pozzo, e farne combustibile
Per l’illuminazione”.
Marco Guzzi, Figure dell’ira e dell’indulgenza, 1997, p. 131
Foto Sara Deledda
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