Scrivo a un amico la nostra storia perché scrivendo raccolgo i pensieri che dentro di me chiedono di essere ascoltati…
A metà della mia vita è avvenuta una radicale rivoluzione … come un passaggio attraverso la morte… il 15 febbraio 2007, con la caduta del corpo di mio marito negli abissi della tetraplegia, siamo rimasti a terra come morti. Abbiamo visto tutte le nostre tenebre, il nostro nulla… Ma in quel buio abbiamo sentito una voce che cercava la nostra fede e ci insegnava a ripetere: “Abbi pietà di me!”
‘Pietà‘ è la voce amica che ci ha chiamato dal nostro nulla e ci ha detto: “Coraggio, non abbiate paura”. Ha vissuto insieme a noi quell’angoscia, ci ha accolto tra le sue braccia come se ci attendesse da sempre, ha pianto le nostre lacrime, e le ha asciugate con i suoi capelli … Lentamente e a piccole gocce ci ha detto che in realtà era un percorso… di non preoccuparci ma solo di abbandonarci in quell’abisso di misericordia. Il vuoto è divenuto come un’acqua … che ci ha sospinto sino alla Pasqua dello stesso anno. [Leggi di più…]
STORIA DI UN CORPO E DI UNA SALVEZZA
Questo è un momento meraviglioso!
Pubblichiamo la conferenza tenuta da Marco Guzzi a Bergamo l’8 febbraio scorso, nell’ambito degli incontri filosofici organizzati dall’associazione Noesis.
Per riuscire a sperimentare lo stupore e la meraviglia che il contatto con la dimensione dell’Eterno dona, occorre rovesciare lo sguardo ordinario dell’ego, lasciandosi penetrare dalla luce del Giorno che avanza. Questa sorgente luminosa, scivolando nel tempo mortale, lo fa letteralmente fuori e ci libera dalla sua morsa funesta.
Il titolo completo della conferenza era: “Questo è un momento meraviglioso! L’esperienza spirituale del presente come rovesciamento della notte del mondo”.
Buona visione!
UN GRIDO, UN PIANTO …. PER RISORGERE
Come quando ero bambina, ancora oggi, certi eventi che si presentano, (a volte come fulmini a ciel sereno sia personali che storici), travolgono la mia anima che rimane attonita, viene sopraffatta ed io mi sento sconfitta, abbattuta.
Prevalgono i sensi di colpa e le logiche ferree che si muovono nel concetto e nel giudizio. Emergono ricordi del passato, pensieri, ragionamenti si intrecciano senza venirci a capo. “Per quanto tu cammini, e anche percorrendo ogni strada”, dice Eraclito, “non potrai raggiungere i confini dell’anima: tanto è profondo il suo logos.” [Leggi di più…]
LA VITA È INTELLIGENTE?
SECONDA PARTE: LA SAPIENZA DELLA VITA
Sento impellente una domanda, che risuona forte in me e nel prossimo che incontro ogni giorno nel mio ambulatorio medico: posso fidarmi del mio corpo? O sono in balia di una macchina che potrebbe rompersi in modo casuale da un momento all’altro?
In questa seconda parte proseguiremo il discorso intrapreso nel precedente articolo (“La Vita è intelligente? Prima parte: Lo stupore di fronte al Mistero”) approfondendo le motivazioni della necessità di una visione più fiduciosa nell’intelligenza e nella sapienza della Vita. [Leggi di più…]
Il cammino iniziatico di Etty Hillesum
Il 21 Gennaio 2022 Darsi Pace Emilia Romagna ha organizzato un convegno on line su Etty Hillesum in collaborazione con il Centro per la Pace di Forlì e il patrocinio del Comune di Forlì.
Vi proponiamo il video con l’intervento di Luca Tampellini (professore di Storia e Filosofia e praticante dei gruppi Darsi Pace), preceduto da una presentazione di Antonietta Valentini (resp. prov. Darsi Pace Forlì-Cesena).
Con molto piacere pubblichiamo qui di seguito l’abstract della sua relazione. [Leggi di più…]
Vaccino e Green Pass: relazioni pericolose
Ebbene sì, anche io come i virus ho fatto il salto di specie.
Per un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, sono stata tranquillamente accomodata nel mainstream, dove le misure del governo non mi toccavano più di tanto e quindi mi lasciavano più o meno indifferente. La sorte, si sa, può però cambiare molto rapidamente.
Da dicembre 2021, sono stata espulsa dal gruppo mainstream e faccio parte di una categoria disdicevole. Sospesa dal lavoro perché non sono vaccinata! Un’altra no-vax… No, scusa, guarda che la faccenda è un po’ più complessa di ciò che si ricava dalla narrativa dominante. Dunque, no-vax e sì-vax non sono due categorie sufficienti? Per descrivere l’umano direi proprio di no. [Leggi di più…]
CHE FARE !?!?
Negli ultimi due anni questa domanda è risuonata innumerevoli volte nelle nostre vite, un dubbio che continua a danzare tra noi e che nessuno è in grado di sciogliere efficacemente.
Il dubbio come fuoco può scaldare e illuminare le menti facendogli compiere grandi salti, balzi in avanti nella storia delle scoperte scientifiche e non; oppure carbonizzare relazioni umane mettendo tutti contro tutti in un clima di insicurezza, paura, sospetto.
Ecco se dovessi descrivere ciò che vedo e vivo direi così: anche la famiglia, ultimo baluardo relazionale per fermare l’avanzata dell’isolamento, sta cedendo sotto colpi costanti, potenti e ben piazzati di una informazione incapace di dare risposte utili o ancora peggio spiegazioni che dovrebbero avere la forza di spegnere i tanti, troppi dubbi che dai primi casi di contagio si sono diffusi. [Leggi di più…]
GERMOGLI DI CONSAPEVOLEZZA – UN’AVVENTURA COMUNE DAL 2015
Abbiamo iniziato la pubblicazione degli interventi di Marco Guzzi alla settimana estiva del 2019 “Germogli di Consapevolezza”, organizzata da Mauro Scardovelli a Trevi nell’Umbria.
Si tratta dell’ultima edizione di una serie di incontri estivi che Marco e Mauro portano avanti dal 2016, per cui in questo video di apertura si fa anche una sintesi e un bilancio di una lunga esperienza di collaborazione: [Leggi di più…]
Scienza e rivelazione alla svolta dei tempi
Durante l’attuale emergenza pandemica abbiamo assistito ad un ulteriore aggravarsi della già avanzata deriva scientista-tecnocratica delle società moderne. È stata infatti soprattutto l’unilateralità materialistico-burocratica delle politiche sanitarie a generare uno spaventoso malessere supplementare aggiuntosi a quello già intrinseco del virus. La scienza stessa, specie se consideriamo l’ambito della pubblica informazione, è stata ridotta quasi sempre ad un penoso fideismo scientista (la cosiddetta “fede nella scienza” come nuovo imperativo di massa), il quale peraltro – dando luogo puntualmente ad una catasta spropositata di contraddizioni e ripensamenti su ciò che fino a un istante prima si pretendeva di “assicurare” e “garantire” – ha rivelato piuttosto la sua natura neo-oscurantista, nutrita delle superstizioni e delle paure primordiali volontariamente alimentate nell’animo dei cittadini (già di per sé non poco terrorizzati). L’esasperarsi di questo fenomeno tuttavia rimanda ad una crisi molto più antica e profonda, risalente perlomeno al XIX secolo, quando il modello di conoscenza oggettivistico-scientifico iniziò a imporsi in tutti gli ambiti del sapere, creando una vera e propria frattura rispetto a ciò che più tardi Husserl avrebbe chiamato mondo della vita. Con questa espressione il filosofo si riferiva a quella sfera più immediata ed esperienziale del nostro essere-al-mondo che di per sé non si lascia ridurre né spiegare dalla sola razionalità calcolante. Lo stesso Husserl, provenendo dall’alveo del pensiero logico-matematico, si rese conto che proprio l’estremizzarsi della tendenza specialistica delle scienze esatte aveva prodotto già al suo tempo la perdita mortale di quell’orizzonte originariamente unitario (e quindi vivente e vitale) del sapere umano. Scriveva perciò nel 1922: [Leggi di più…]
LE LACRIME, BALUARDO DELLA MIA VERA UMANITA’
La definitiva condanna all’infelicità e alla morte è data dalla resistenza che l’uomo spesso oppone al dolore e lo sforzo di inibire il flusso naturale del pianto è uno degli attentati peggiori all’anima umana; non mi era affatto chiaro, questo, da bambino o da adolescente, quando non mi curavo minimamente delle parti più emotive di me e quando il caos o il baccano di questo mondo mi sembravano l’unica dimensione da cui attingere il senso della mia esistenza terrena. Spesso, infatti, ciò che davvero conta nella vita ci sfugge di mano, non riusciamo a vederlo, o perché siamo assorbiti da mille altre cose o perché semplicemente ci pare che tutto vada bene così. Finché non è la vita stessa, a un certo punto, a metterci di fronte a una crisi radicale, a uno “scacco matto”, a un punto di rottura dal quale ci ritroviamo a dover mettere in discussione la nostra precedente identità e tutto ciò che su di essa avevamo costruito. Spesso è solo a partire da quei momenti che ci può apparire con sempre maggiore evidenza la durezza della scorza dentro cui il nostro tenero pompelmo è cresciuto, ritirandosi dalla periferia, e intorno a una polpa che non è più succosa e fresca ma è diventata flaccida e striminzita. Ci possono apparire sempre più evidenti “i nostri racchiusi bocci che non sanno più esplodere”, sentiamo cioè la nostra gelida “immobilità (interiore) come un tormento”, per dirla con alcuni versi di Montale del suo Agave su lo scoglio. [Leggi di più…]
Siamo anche su