Sento impellente una domanda, che risuona forte in me e nel prossimo che incontro ogni giorno nel mio ambulatorio medico: posso fidarmi del mio corpo? O sono in balia di una macchina che potrebbe rompersi in modo casuale da un momento all’altro?
In questa seconda parte proseguiremo il discorso intrapreso nel precedente articolo (“La Vita è intelligente? Prima parte: Lo stupore di fronte al Mistero”) approfondendo le motivazioni della necessità di una visione più fiduciosa nell’intelligenza e nella sapienza della Vita. [Leggi di più…]
LA VITA È INTELLIGENTE?
SECONDA PARTE: LA SAPIENZA DELLA VITA
Il cammino iniziatico di Etty Hillesum
Il 21 Gennaio 2022 Darsi Pace Emilia Romagna ha organizzato un convegno on line su Etty Hillesum in collaborazione con il Centro per la Pace di Forlì e il patrocinio del Comune di Forlì.
Vi proponiamo il video con l’intervento di Luca Tampellini (professore di Storia e Filosofia e praticante dei gruppi Darsi Pace), preceduto da una presentazione di Antonietta Valentini (resp. prov. Darsi Pace Forlì-Cesena).
Con molto piacere pubblichiamo qui di seguito l’abstract della sua relazione. [Leggi di più…]
Vaccino e Green Pass: relazioni pericolose
Ebbene sì, anche io come i virus ho fatto il salto di specie.
Per un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, sono stata tranquillamente accomodata nel mainstream, dove le misure del governo non mi toccavano più di tanto e quindi mi lasciavano più o meno indifferente. La sorte, si sa, può però cambiare molto rapidamente.
Da dicembre 2021, sono stata espulsa dal gruppo mainstream e faccio parte di una categoria disdicevole. Sospesa dal lavoro perché non sono vaccinata! Un’altra no-vax… No, scusa, guarda che la faccenda è un po’ più complessa di ciò che si ricava dalla narrativa dominante. Dunque, no-vax e sì-vax non sono due categorie sufficienti? Per descrivere l’umano direi proprio di no. [Leggi di più…]
CHE FARE !?!?
Negli ultimi due anni questa domanda è risuonata innumerevoli volte nelle nostre vite, un dubbio che continua a danzare tra noi e che nessuno è in grado di sciogliere efficacemente.
Il dubbio come fuoco può scaldare e illuminare le menti facendogli compiere grandi salti, balzi in avanti nella storia delle scoperte scientifiche e non; oppure carbonizzare relazioni umane mettendo tutti contro tutti in un clima di insicurezza, paura, sospetto.
Ecco se dovessi descrivere ciò che vedo e vivo direi così: anche la famiglia, ultimo baluardo relazionale per fermare l’avanzata dell’isolamento, sta cedendo sotto colpi costanti, potenti e ben piazzati di una informazione incapace di dare risposte utili o ancora peggio spiegazioni che dovrebbero avere la forza di spegnere i tanti, troppi dubbi che dai primi casi di contagio si sono diffusi. [Leggi di più…]
GERMOGLI DI CONSAPEVOLEZZA – UN’AVVENTURA COMUNE DAL 2015
Abbiamo iniziato la pubblicazione degli interventi di Marco Guzzi alla settimana estiva del 2019 “Germogli di Consapevolezza”, organizzata da Mauro Scardovelli a Trevi nell’Umbria.
Si tratta dell’ultima edizione di una serie di incontri estivi che Marco e Mauro portano avanti dal 2016, per cui in questo video di apertura si fa anche una sintesi e un bilancio di una lunga esperienza di collaborazione: [Leggi di più…]
Scienza e rivelazione alla svolta dei tempi
Durante l’attuale emergenza pandemica abbiamo assistito ad un ulteriore aggravarsi della già avanzata deriva scientista-tecnocratica delle società moderne. È stata infatti soprattutto l’unilateralità materialistico-burocratica delle politiche sanitarie a generare uno spaventoso malessere supplementare aggiuntosi a quello già intrinseco del virus. La scienza stessa, specie se consideriamo l’ambito della pubblica informazione, è stata ridotta quasi sempre ad un penoso fideismo scientista (la cosiddetta “fede nella scienza” come nuovo imperativo di massa), il quale peraltro – dando luogo puntualmente ad una catasta spropositata di contraddizioni e ripensamenti su ciò che fino a un istante prima si pretendeva di “assicurare” e “garantire” – ha rivelato piuttosto la sua natura neo-oscurantista, nutrita delle superstizioni e delle paure primordiali volontariamente alimentate nell’animo dei cittadini (già di per sé non poco terrorizzati). L’esasperarsi di questo fenomeno tuttavia rimanda ad una crisi molto più antica e profonda, risalente perlomeno al XIX secolo, quando il modello di conoscenza oggettivistico-scientifico iniziò a imporsi in tutti gli ambiti del sapere, creando una vera e propria frattura rispetto a ciò che più tardi Husserl avrebbe chiamato mondo della vita. Con questa espressione il filosofo si riferiva a quella sfera più immediata ed esperienziale del nostro essere-al-mondo che di per sé non si lascia ridurre né spiegare dalla sola razionalità calcolante. Lo stesso Husserl, provenendo dall’alveo del pensiero logico-matematico, si rese conto che proprio l’estremizzarsi della tendenza specialistica delle scienze esatte aveva prodotto già al suo tempo la perdita mortale di quell’orizzonte originariamente unitario (e quindi vivente e vitale) del sapere umano. Scriveva perciò nel 1922: [Leggi di più…]
LE LACRIME, BALUARDO DELLA MIA VERA UMANITA’
La definitiva condanna all’infelicità e alla morte è data dalla resistenza che l’uomo spesso oppone al dolore e lo sforzo di inibire il flusso naturale del pianto è uno degli attentati peggiori all’anima umana; non mi era affatto chiaro, questo, da bambino o da adolescente, quando non mi curavo minimamente delle parti più emotive di me e quando il caos o il baccano di questo mondo mi sembravano l’unica dimensione da cui attingere il senso della mia esistenza terrena. Spesso, infatti, ciò che davvero conta nella vita ci sfugge di mano, non riusciamo a vederlo, o perché siamo assorbiti da mille altre cose o perché semplicemente ci pare che tutto vada bene così. Finché non è la vita stessa, a un certo punto, a metterci di fronte a una crisi radicale, a uno “scacco matto”, a un punto di rottura dal quale ci ritroviamo a dover mettere in discussione la nostra precedente identità e tutto ciò che su di essa avevamo costruito. Spesso è solo a partire da quei momenti che ci può apparire con sempre maggiore evidenza la durezza della scorza dentro cui il nostro tenero pompelmo è cresciuto, ritirandosi dalla periferia, e intorno a una polpa che non è più succosa e fresca ma è diventata flaccida e striminzita. Ci possono apparire sempre più evidenti “i nostri racchiusi bocci che non sanno più esplodere”, sentiamo cioè la nostra gelida “immobilità (interiore) come un tormento”, per dirla con alcuni versi di Montale del suo Agave su lo scoglio. [Leggi di più…]
Costruiamo nuovi ponti!
Vagando coi pensieri per impervie strade d’oggi, mi viene alla mente che, la luce di nuove albe sembra così lontana. Si, proprio così, questo tempo sembra una lunghissima notte. Riuscire anche solo a sperare nella luce di un nuovo giorno sembra un’autentica utopia, un sogno! Forse, proprio per questo, la nostra natura umana/divina è fondata sulla continua, inesauribile ed illimitata sete di luce (felicità autentica se vuoi); per non disperarci neanche difronte alla più lunga e cupa delle notti (strazio, isolamento, separazione, nichilismo assoluto, depressione ecc.) servirebbe una lunghissima lista per descrivere cosa sia la notte in cui siamo immersi…
Quindi voglio focalizzare l’attenzione su un aspetto di questa notte, in cui personalmente mi imbatto e contro cui mi infurio molto spesso.. [Leggi di più…]
La rivoluzione nel cuore
Se ci penso, mi sorprende quanto in fretta sia cambiato tutto. Funziona così, ti abitui ad un certo clima e pensi che sia immutabile, che sia il modo di vedere il mondo. I buddisti parlano di impermanenza mettendoci dunque in guardia: ma non ci siamo molto abituati, noi occidentali.
Sono cresciuto convivendo con la viva speranza (ed il progetto spesso impaziente) di cambiare il mondo. Ricordo bene, in questo senso, i miei tempi del liceo (siamo a cavallo tra i settanta e gli ottanta). Il mondo nuovo sembrava fosse veramente all’uscio, che stesse ormai premendo per entrare. Finalmente tutto cambia. Poco conta alla fine che mi sentissi “di sinistra” o meno, che guardassi alla sedicente rivoluzione proletaria con un senso di ammirazione o invece con paura. Perché in quel clima, in quell’aria che parlava di cambiamento imminente, c’eravamo dentro tutti. Destra o sinistra, dunque, io c’ero. Le cose si vedevano in un certo modo, si mangiava, si dormiva, si amava in un certo modo. C’era questa rivoluzione da fare: comunque le cose sarebbero cambiate. Presto. [Leggi di più…]
Noi insieme stiamo bene
Sono un’insegnante di scuola primaria e fin dai primi anni di supplenza, che ahimè ormai risalgono a una ventina di anni fa, ho avuto sempre una speciale attenzione nel creare nelle classi in cui entravo un clima positivo e di condivisione, in cui il bambino si sentisse accolto e guidato nella sua avventura nel mondo della scuola.
Sorvolando con la memoria questo ventennio nella scuola, mi rendo conto che il mio ‘stile’ educativo si è modificato lentamente e gradualmente: faccio fatica a mettermi in cattedra a svolgere la classica lezione frontale. Forse grazie all’esperienza acquisita, al mio percorso personale e alle richieste dei bambini che cambiano nel tempo, sto scendendo sempre più dalla cattedra per mettermi al livello dei miei alunni e lasciare loro più spazio e ascolto, guidandoli, stando loro accanto e magari stimolandoli a trovare in prima persona la strada che prima tracciavo io. La mia tendenza è di ricorrere sempre meno alle lezioni calate dall’alto e di cercare modi sempre nuovi di rendere il percorso in classe più cooperativo, mettendo i miei alunni e le loro potenzialità al centro, per aiutarli a far fiorire ognuno con i suoi tempi e le sue peculiarità. [Leggi di più…]
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