Il Capodanno è sempre stato per me, sin dall’infanzia, un momento strano, che non ho ancora capito come vivere realmente. Da quando sono bambino sento di avere un profondo senso del tempo, ma non del nostro tempo, non di questo XXI secolo ormai quasi ventennale.
Il senso del passare del tempo si è sempre associato in me al senso della storia. La storia come un corpo vivo, un corpo che è anche il mio, abitato quotidianamente da immagini, eventi, modalità d’essere precise. Non conosco l’origine di questa mia percezione. So solo che a partire dagli 8 anni circa (seppure a vari gradi di profondità), l’arco storico che va più o meno dal XVII al XX secolo è arrivato gradualmente nella mia vita come una rivelazione, una inspiegabile comprensione delle cose, che mi ha ogni volta donato esperienze reali, visioni precise della mia esistenza e del mondo che mi circonda. [Leggi di più…]
Siamo anche su