In questi giorni mi sono fermata per fare un piccolo bilancio del cammino di quest’anno e mezzo nei gruppi Darsi Pace, e mi sono resa conto in modo ancora più forte di come esso sia per me sempre più vitale e ringrazio di cuore il Signore che me lo ha fatto scoprire e la mia Comunità che mi permette di percorrerlo. Ogni incontro mi sta aiutando a sperimentare una destrutturazione profonda del mio essere, o almeno un tentativo di destrutturazione, per entrare, a piccoli passi, nella verità di me stessa.
IL METODO DEI MISTERI 5.10.23
Tempo fa ero deciso a comprendere e a penetrare fino in fondo il mistero della Croce; mi ero messo in testa di “capirlo” – anche se tutto ciò non era sintomo di una velleità arbitraria, questo bisogno al contrario scaturiva genuinamente dallo sgomento che la lettura dei brani della Passione di Cristo suscitava in me e dalle domande che questo stesso sgomento mi dettava nel cuore: “Cosa ha a che vedere questo scempio – questo scatenarsi così terribile di violenza
– con me?”; “In che senso e in che modo tutto ciò mi dovrebbe salvare?”; “Perché Gesù si è volontariamente consegnato ai suoi carnefici? Perché ha scelto e voluto dare sè stesso?”; “Cosa significa la Croce? Quale è il suo senso?”
Riconosco a queste domande un loro grado di legittimità; tanto più perché esse sorgevano come risonanza alla lettura dei brani evangelici della Passione, e non erano quindi pretenziose curiosità intellettuali. Con questo mio domandare ero risoluto, deciso ad
“abbordare” la Cosa stessa, a penetrarla, saperla, comprenderla, capirla; ero – in una parola – in cammino verso di essa. Molto presto però mi sono iniziato ad accorgere che questo cammino era, in realtà, sbarrato. Con tutto il mio insistente domandare non mi ero mosso di un passo dal punto di partenza, non mi ero cioè per nulla avvicinato alla Cosa stessa. Domandando, mi sembrava di approssimarmici, ma in realtà rimanevo sul posto ,giravo in tondo. Il mistero della Croce continuava a rimanermi inacessibile, sigillato.
Beninteso: già il domandare del mistero della Croce, benchè destinato ad arenarsi, rappresentava qualcosa di più della mera indifferenza verso di essa. Quest’ ultima è assenza totale di rapporto, ignoranza che non sa di sè. Al contrario domandando
genuinamente della Cosa si istituisce con essa già un rapporto, la si porta nel proprio sguardo, ci si fa attenti e pensosi nei suoi [Leggi di più…]
“DIALOGHI INATTUALI” DI DAVIDE SABATINO: UN PROGETTO “INDISPENSABILE”
Diceva il filosofo ebreo Martin Buber che ogni persona ha la possibilità di accedere a Dio, ma questo accesso non è uguale per tutti.
Se riflettiamo a fondo su questa semplice considerazione, scopriremo che l’unico modo per riconoscerci uniti nella ricerca di quel varco che ci condurrebbe nei pressi di Dio (qualunque cosa questa parola possa significare, oggi, per noi) è attraverso il dialogo. Ovvero, attraverso l’ascolto profondo e attento delle parole provenienti dall’Altro.
Perciò, per essere davvero degli spiriti umani desti e viventi, non possiamo esimerci dall’esercitare, con enorme fatica, l’arte difficile del dialogo.
Per questo motivo ho ritenuto di dover proseguire il progetto “Dialoghi inattuali”, che, come forse ricorderete, era nato nel settembre 2021 con la mia prima intervista a Ugo Mattei. Di lì in avanti ho sempre cercato di selezionare, come miei ospiti (ormai siamo a quota 71), tutte quelle persone che, in un modo o nell’altro, nell’accordo o nel disaccordo, potessero dare vita a un dialogo che fosse nutriente e non convenzionale. [Leggi di più…]
Gli Irriducibili – Nuove figure rivoluzionarie
Perché parliamo da tanti anni di un nuovo soggetto rivoluzionario? E cos’ha questi di irriducibile?
È semplice: l’umanità sta vivendo una delle più titaniche trasformazioni della propria essenza dacché l’uomo stesso abbia memoria.
In compenso un sistema psico-sociale planetario sta facendo di tutto per tentare di impedire questo salto essenziale, riducendo l’umano appunto a qualcosa di falso e asservibile al proprio cieco potere.
Sabato prossimo invece noi saremo a Brescia per annunciare, a voci e corpi spiegati, che questo non è possibile, e non sarà mai possibile. Alleluia!
Le potenze che, nel visibile e nell’invisibile, ci vogliono schiavi non sanno – poverine – che il mistero glorioso e tragico dell’umano ha già vinto su questo incubo. Non sanno che una nuova forma di uomo, di ognuno di noi, sta inesorabilmente prendendo il sopravvento. E soprattutto non sanno che questo altro Io umano – che è al contempo un Io-mondo nuovo – è intrinsecamente rivoluzionario. E lo è anzitutto perché, con la sua sola venuta, confuta una volta per tutte il sistema di menzogna e guerra che sorregge il vecchio ordine delle cose. [Leggi di più…]
Inauguriamo una nuova età – Marco Guzzi
Pubblichiamo la conferenza tenuta a Sabaudia il 13 maggio 2023 all’interno del ciclo “Dubito ergo sum”.
In quella occasione Marco ha esposto le riflessioni che hanno ispirato la promulgazione della Carta della Nuova Umanità, che ripubblichiamo qui di seguito, invitando chi ancora non lo avesse fatto a firmarla, come segno testimoniale di denuncia al sistema suicidario e di guerra che sta dilagando nel nostro mondo.
E soprattutto per annunciare che solo la pacificazione interiore, della mente e del cuore, potrà condurci alla realizzazione dell’armonia tra i popoli e le nazioni.
Buona visione! [Leggi di più…]
NUOVE VISIONI. OLTRE LA TECNOCRAZIA NEOLIBERISTA
Cosa facciamo davvero andando in giro per tutta Italia a convocare il popolo in eventi culturali come questi, veramente d’altro tipo? Perché andare questo venerdì alle ore 18:00 a Trieste, all’Antico Caffè San Marco?
La questione per noi è semplice: l’attuale sistema-mondo (psico-politico) sta portando la nostra umanità ad un baratro apparentemente senza ritorno. L’urgenza di una politica fondata su presupposti antropologici radicalmente rinnovati coincide oggi con una necessità di trasformazione profonda del nostro assetto mentale e interiore, una conversione della nostra stessa soggettività nichilista e annichilita, ormai in via di collasso definitivo a tutti i livelli. [Leggi di più…]
LULA: oltre il ricordo, la Comunione
Sono molto emozionata a preparare questo post per te, Lula nostra bella, proprio in vista del 6 febbraio, a un anno esatto dal giorno della tua partenza per il viaggio più importante della vita.
Comincio quindi, per poter scrivere, da uno stato più integro e pieno, facendo la meditazione da te guidata in questo video.
L’albero e i suoi frutti, un titolo profetico per la tua diretta Facebook.
Bellezza e fioritura: le tue caratteristiche più proprie. Non le hai mai perse, né con la chemio, né nelle dolorose emergenze fisiche e psicologiche che hai dovuto affrontare. [Leggi di più…]
“Un volto da un vuoto”: fisionomia di una nascita
Un volto da un vuoto è un libro di poesie che parla di una nascita. Una nascita alla vita, che è quella del suo autore, Gabriele Guzzi, ma anche quella possibile di ciascuno di noi, e che può farsi un’azione di popolo, titolo della terza sezione. Ma che cosa significa nascere alla vita?
Ecco una bella domanda, a partire dalla quale credo si comprendano queste preziose poesie, dotate di una vis maieutica, da leggere e da portare con sé come dei talismani o degli unguenti officinali.
Un volto da un vuoto è un libro iniziatico. Iniziatico vuol dire iniziare. Iniziare a vivere. È lo stesso Gabriele Guzzi che ce lo dice: “Ho voglia di iniziare a iniziare:/ Ho voglia di decostruire/ Di balbettare.”
I.U. Intelligenza Umana – Marco Guzzi intervistato da Marco Montanari
Pubblichiamo una video intervista andata in onda il 14 dicembre 2023 sulla pagina Facebook del naturopata Marco Montanari. In questo dialogo, Marco Guzzi risponde a delle domande davvero radicali sui pericoli e sulle potenzialità dello sviluppo tecnologico dell’AI.
Ma l’intelligenza artificiale è veramente intelligente? E in che senso?
E il fenomeno della coscienza umana è riducibile ai concetti materialistici e meccanicistici della scienza positivistica tuttora dominante? [Leggi di più…]
Qual è l’obiettivo?
Alcuni giorni fa scartabellavo della vecchia documentazione sanitaria e mi è venuto sotto mano un grosso plico di campi visivi: una bella collezione, da quando ero bambina a quando la cecità ha messo termine a questa girandola dell’inutile.
Era iniziato tutto in modo molto ragionevole. Una bambina stava perdendo vista senza una diagnosi e senza una causa nota, quindi il monitoraggio dell’andamento del campo visivo pareva cosa buona e giusta. Negli anni però la faccenda si è avvoltolata a tal punto che la ritualità del campo visivo annuale era rimasta in sottofondo, senza essere messa più in discussione.
In realtà, già prima di arrivare alla cecità totale, avevo deciso di mettere fine a quella agonia oziosa. [Leggi di più…]
Siamo anche su