Mi chiamo Giuseppe e sono un neofita dei Gruppi “Darsi pace”; dopo le parole di un amico, che l’anno precedente aveva condiviso con me la sua esperienza nei Gruppi, ho iniziato a frequentare il percorso di rinnovamento e, alzatomi dalla sedia alla fine del primo incontro, non sono stato mai così positivamente convinto di una scelta da me effettuata: nonostante il turbinio di emozioni e pensieri che si affollavano e sovrapponevano, per una volta mi sono sentito appagato, compreso, ascoltato.
I giovani nel vortice della trasformazione
Pubblichiamo il video della relazione tenuta da Marco Guzzi all’Eremo di Ronzano, a Bologna, il 26 settembre 2015.
L’incontro si è svolto nell’ambito della annuale manifestazione “Festa dei Popoli”: una tre giorni di riflessione che nel 2015 aveva come tema i “Giovani fra stereotipi e realtà”.
Buona visione!
Venire alla vita
Uno spermatozoo e un ovulo si incontrano e si fondono così profondamente da diventare uno: inizio ad esistere. Faccio la mia comparsa come zigote, una cellula totipotente – ma è bene che non mi monti la testa, vale solo per poco. Concitati meccanismi si danno da fare per maturare il più velocemente possibile: inizio il mio primo articolarmi in agglomerati di cellule che man mano si organizzano in tessuti e in organi. Divento sempre più complessa. Adesso posso distendermi un po’, inizio ad assumere forma umana, primordiale, ma umana.
La storia del giovane ragazzo e la leggenda del gigante pentito
Durante l’incontro generale dei gruppi Darsi Pace del 12 Marzo 2016 parlavo con una delle partecipanti e le esprimevo il frutto di alcune mie meditazioni: da mesi oramai riscontro come, nelle facoltà universitarie, siano stati isolati e “rimossi” gli esponenti delle discipline più illuminati e unificanti. Parli con i dottori in psicologia, e a malapena sanno chi siano C.G. Jung o James Hillman (!), parli con i dottori in filosofia e dicono che Kierkegaard non è considerato un filosofo ma “letteratura” (!!!).
Nomen omen
Autori:Irenilde Manzoni e Luisa Susanna
“Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio” (Isaia 43,1)
“Prendendo in considerazione il tuo nome potrai comprendere esperienze che hai già vissuto.
Ti apri a ciò che è già presente in te e nella tua persona, che però spesso, nella routine quotidiana, non vedi. Il nome ti mostra il tuo potenziale nascosto, ti mostra sotto il segno di quale promessa stia la tua vita.” (A.Grün)
Sindone, l’immagine dell’uomo
Pubblichiamo il video della conferenza di Marco Guzzi “Alla ricerca del Volto dell’uomo”, tenuta a Roma nel maggio 2015.
Si tratta dell’intervento nell’ambito del ciclo di incontri “Sindone: verità ed enigmi”, organizzato a cura di Don Mimmo Repice e dell’associazione di iconografi e amici della Sindone “In novitate radix”.
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Il mio Getsèmani
Nel Vangelo la preghiera che Gesù vive la notte dell’arresto è un riferimento preciso, forte, al quale mi capita spesso di pensare e nella mia piccola e squallida esperienza di fede sento che quel brano coglie il momento cruciale, l’abbandono definitivo che Gesù decide verso la fiducia nell’azione del Padre che sicuramente non mancherà.
Senso di colpa
In un recente incontro con un amico sacerdote che mi conosce da molti anni, lui, prima di congedarci, mi raccomanda: “Te lo dico con autorevolezza, Mariapia, liberati dai sensi di colpa!“ “Sì,- rispondo- hai proprio ragione, mi impegnerò”. A casa, mi ritrovo con un fermo proposito di seguire il suo consiglio, ma poi subito emerge l’interrogativo:- ma come fare? –
Di sensi di colpa ho sentito parlare quasi per tutta la mia lunga vita, so che sono un fardello inutile e paralizzante, l’ho anche letto più volte, è ora di cambiare veramente, ma il difficile è trovare la via della liberazione. [Leggi di più…]
Discese ardite (e risalite)
E’ una strana sensazione quella che avverto adesso, giunto circa alla metà del triennio introduttivo nel percorso di Darsi Pace. Non so, a me pare che anche qui “i tempi si fanno brevi”. A questo punto del cammino, ogni cosa è pesante come un sasso. Pesante nel senso di “pondus”, un peso di argomenti e motivi, per cui svicolare è sempre più difficile. Farsi scivolare queste cose addosso, senza far nulla, è sempre più faticoso. [Leggi di più…]
Tempo di ricapitolare
Da quando sono in pensione vivo in un tempo dilatato e rallentato che segue il ritmo dei miei gesti dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina.
Non c’è fatica nel movimento, nel susseguirsi di azioni, di parole, di sguardi, di silenzi che si fanno e si disfanno nell’adesso, nel tempo che è.
Non c’è il dovere prima e dopo il piacere, ma lo stare dentro ciò che accade.
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