“L’epoca a cui manca il fondamento pende nell’abisso. Posto che, in genere, a questa epoca sia ancora riservata una svolta, questa potrà aver luogo solo se il mondo si capovolge da capo a fondo, cioè se si capovolge a partire dall’abisso”. (Martin Heidegger)
Il tempo propizio della svolta
I Gruppi Darsi pace rilanciano l’esperienza cristiana della nuova nascita, utilizzando tutti gli strumenti conoscitivi che ci vengono dalla modernità ed in particolare dal XX secolo.
Nei filoni culturali della filosofia e dell’arte, infatti, della psicoanalisi e della fisica contemporanee, come nella crisi della democrazia, nelle catastrofi dei totalitarismi e delle guerre mondiali, possiamo rintracciare i segni di quella disgregazione terminale dell’io egoico che ci apre all’urgenza della nuova nascita.
Tutta la storia degli ultimi secoli della modernità, anzi, dalla Riforma in poi, può essere letta come la preparazione di questa svolta antropologica che viviamo, in cui il cristianesimo storico attraversa un’aspra crisi interna, e si purifica di tutti gli elementi egoici che hanno caratterizzato la vita di fede finora.
“Con assoluta esattezza si può dire che da ora innanzi comincia una nuova era della storia. (…) la nostra esistenza giunge al traguardo della opzione assoluta e delle sue conseguenze: delle possibilità più alte e dei pericoli estremi.” (Romano Guardini)
Se il mistero della Nuova Umanità di Cristo riemerge con inaudita potenza, esso però chiama per prime proprio le chiese cristiane a purificarsi e a rinnovarsi. E il gesto profetico compiuto da Giovanni Paolo II, nella prima domenica di quaresima del 2000, allorché ha chiesto perdono per tutti i peccati commessi dalla Chiesa nei secoli, segna in tal senso un vero e proprio nuovo inizio nella storia del cristianesimo cattolico.
“L’odierna prima Domenica di Quaresima mi è parsa l’occasione propizia perché la Chiesa, raccolta spiritualmente attorno al Successore di Pietro, implori il perdono divino per le colpe di tutti i credenti. Perdoniamo e chiediamo perdono!” (Giovanni Paolo II)
I Gruppi Darsi pace si inseriscono perciò in questa fase di grande travaglio della Chiesa cattolica, per collaborare alla sua profondissima riforma, fedeli fino in fondo alla Tradizione, che per sua natura è rinnovamento permanente, come ha ribadito Benedetto XVI nel maggio del 2011: “Non poche volte si contrappone in modo maldestro tradizione e progresso. In realtà, i due concetti si integrano: la tradizione include essa stessa in qualche modo il progresso.”